Intransito: trionfa “Fil Rouge” del Collettivo L’Amalgama

Di il 21 Novembre 2017

GENOVA – Si è svolta da giovedì 16 a sabato 18 novembre, al Teatro Akropolis, la terza edizione del concorso nazionale Intransito, organizzato dal Comune di Genova in collaborazione con Teatro Akropolis, La Chascona e Officine Papage. Tre serate seguite da un folto pubblico di spettatori, operatori, critici e rappresentanti delle istituzioni cittadine che hanno fatto registrare il tutto esaurito per tutta la manifestazione.

 

Al concorso, nato per valorizzare il lavoro di giovani compagnie e artisti emergenti della scena nazionale che portano avanti una ricerca nell’ambito del teatro e che in questa edizione è stato selezionato e finanziato nell’ambito del Programma Siae “Sillumina– Copia privata per i giovani, per la cultura (ed. 2016) ”, Bando 1 – Periferie urbane – Settore Teatro e Danza e patrocinato dal Gai, Associazione per il Circuito dei Giovani Artisti Italiani che ha lo scopo di sostenere la creatività giovanile attraverso iniziative di formazione, promozione e ricerca,  hanno partecipato oltre 130 progetti.

 

La commissione, composta dalla presidente della giuria Angela Fumarola – direttore artistico di Armunia, Angelo Pastore – direttore del Teatro Stabile di Genova, Arianna Terzoni – addetta all’ufficio programmazioni della Fondazione Toscana Spettacolo, Lucia Compagnino – giornalista collaboratrice alle pagine culturali del Secolo XIX e Mario Bianchi – regista, fondatore del Teatro Città Murata e critico per Klp e Hystrio ha assegnato il premio di 1500€ allo spettacolo “Fil Rouge” del Collettivo L’Amalgama con la seguente motivazione: «La giuria ha decretato vincitore di Intransito 2017 il Collettivo L’Amalgama con lo spettacolo Fil Rouge per la capacità di misurarsi su più scritture mantenendo le singole individualità pur contemplando momenti di coralità. L’assegnazione del premio è finalizzata al superamento delle fragilità drammaturgiche e registiche».

 

Fil Rouge è il secondo lavoro del Collettivo L’Amalgama ed è una drammaturgia originale scritta a dieci mani e portata in scena dalle cinque ragazze del collettivo. Siamo in un palazzo: in scena cinque donne vicine di casa, cinque piani diversi di uno stesso condominio. Al centro un pianerottolo e un ascensore, fulcro d’attrazione, luogo e momento di scambio dialogico tra le donne. Di tanto in tanto momenti di solitudine e di libertà che ci permettono di entrare in punta di piedi nelle segrete stanze di queste donne. Gli uomini, in questo panorama, sono presenze assenti. Uno spaccato di ciò che significa ‘nascere donna’ per puro caso: un universo di desideri, incontri, passioni, ossessioni, abbandoni, sconfitte, affetti, delicatezze, erotismi, sogni, ideali. Forse, amore.

 

(C.S.)

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