Il docufilm “La Nuova Scuola Genovese” è ora disponibile su Prime Video

Di il 4 Luglio 2023

GENOVA – La Nuova Scuola Genovese, il docufilm sull’incontro tra cantautorato e rap che mette in dialogo due generazioni di artisti, è disponibile su Prime Video. A poco più di un anno dall’uscita nei cinema, dopo numerose presentazioni sold out in diverse città d’Italia, dopo essere risultato tra le pellicole più viste nelle sale nel maggio 2022 e aver ottenuto il riconoscimento come opera di interesse culturale a livello ministeriale, il docufilm arriva finalmente in streaming per tutti gli abbonati al servizio Amazon.

Il docufilm “La nuova scuola genovese” è scritto e ideato da Claudio Cabona con la regia di Yuri Dellacasa e Paolo Fossati, e impreziosito dalle musiche originali dei pluripremiati Aldo De Scalzi e Pivio, in collaborazione con il visionario produttore del mondo urban Chris Nolan. Il progetto, distribuito da Zenit Distribution, indaga sul rapporto magico e su due mondi solo in apparenza distanti. Prodotto da Gagarin e Format, con la produzione esecutiva di App Eventi e Lucerna Films, con la collaborazione di Genova Liguria Film Commission, il docufilm, vincitore di un bando Filse per Regione Liguria, si sviluppa attraverso interviste e dialoghi tra i grandi protagonisti della musica di ieri, di oggi e di domani. La consulenza storica è affidata a Laura Monferdini del museo Viadelcampo29rosso.

«Finalmente il docufilm è accessibile a tutti – dichiarano autore e registi – dall’uscita del progetto nei cinema molti eventi ne hanno segnato il percorso: dalle carriere sempre più in ascesa di Tedua, Bresh e di tanti altri volti presenti nel documentario, all’addio a un grandissimo artista e amico, Vittorio De Scalzi, che siamo onorati di avere intervistato per l’ultima volta, fino al riconoscimento del Premio Tenco a Marracash, auspicato e incoraggiato dallo stesso film. Crediamo che questa pellicola possa rimanere nel tempo e raccontare un movimento culturale che c’è stato, c’è e ci sarà».

Dialogo tra generazioni

Il docufilm analizza il filo rosso che lega i grandi cantautori della “scuola genovese” come Gino Paoli, Luigi Tenco, Umberto Bindi, Bruno Lauzi e Fabrizio De André ai rapper nati in Liguria che oggi dominano le classifiche italiane. A unirli la capacità unica di esprimersi attraverso parole profonde e di denunciare le mutazioni della società, mettendo in luce un forte senso di appartenenza mischiato ad una voglia di rivalsa, a volte intesa come riscatto sociale, altre come crescita personale. E non è un caso che siano tutti figli della stessa città: Genova, un tempo madre della canzone d’autore, oggi culla del rap.

I protagonisti

Tra scorci mozzafiato, onde del mare, palazzi nobiliari e case popolari, si può ammirare Gino Paoli dialogare nella sua casa di Nervi con uno dei maggiori esponenti della scena rap attuale, TeduaDori Ghezzi confrontarsi con uno degli artisti odierni più vicini al sentire di Faber, Izi, nelle sale di Fondazione De André; Cristiano De André incontrare nel museo dedicato al padre Viadelcampo29rosso Bresh; il compositore e produttore che lanciò gran parte della vecchia scuola Gian Franco Reverberi dialogare nel suo studio con Demo, storico produttore di molti dei componenti delle crew Wild Bandana e Drilliguria.Infine, le testimonianze di due ospiti speciali, Ivano Fossati e Marracash, ad analizzare il legame e le differenze tra le due forme di linguaggio nel corso della storia, offrendo una visione che va al di là dei confini territoriali. Tra gli altri protagonisti, Vittorio De Scalzi, intervistato nell’ex Abbazia di San Giuliano, che diventerà la futura Casa dei Cantautori, Max Manfredi, Federico Sirianni, Gian Piero Alloisio, GiuaVaz Tè, Nader, Guesan, Disme e tante nuove leve cresciute nel mito del rap ligure.

C. S.

Su Redazione

Il direttore responsabile di GOA Magazine è Tomaso Torre. La redazione è composta da Claudio Cabona, Giovanna Ghiglione e Giulio Oglietti. Le foto sono a cura di Emilio Scappini. Il progetto grafico è affidato a Matteo Palmieri e a Massimiliano Bozzano. La produzione e il coordinamento sono a cura di Manuela Biagini

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