“I PROMESSI SPOSI ALLA PROVA”, ALLA CORTE L’INSOLITA RILETTURA DEL CAPOLAVORO MANZONIANO

Di il 21 Febbraio 2020

GENOVA – Agli inizi degli anni Ottanta Giovanni Testori, famoso critico d’arte, poeta e drammaturgo, espone il suo modo di intendere il teatro e il lavoro dell’attore scrivendo una piece con una insolita rilettura del capolavoro manzoniano. Nel 1984 lo spettacolo debutta sul palcoscenico, viene acclamato da critica e pubblico e decreta l’inizio del legame tra l’ecclettico intellettuale e il teatro di Franco Parenti.

Nelle maglie della riscrittura testoriana, la vicenda di Renzo e Lucia viene sezionata, illuminata, scavata con ferocia tutta teatrale: nel pieno e devoto rispetto del Manzoni si estrapolano alcuni momenti significativi per mostrare i soprusi dei potenti, l’incapacità  di afferrare il proprio destino, la forza della fede e molti altri temi contenuti in uno dei romanzi fondamentali della cultura italiana.

A trentasei anni di distanza la stessa regista Andrée Ruth Shammah ripropone in scena I promessi sposi alla prova in scena al Teatro della Corte da giovedì 27 febbraio, arricchendolo di pagine manzoniane e avvalendosi di due straordinari attori come Laura Marinoni nel ruolo di Gertrude, la Monaca di Monza e Luca Lazzareschi, in quello del capocomico che guida la compagnia pronta per la messa in scena. Entrambe (come tutto il cast) sono però occupati in un duplice ruolo giacché nel gioco moderno ma atavico del teatro nel teatro, entrambi interpretano anche l’attore che “indossa” il personaggio.

A differenza del metateatro pirandelliano che ha nei “Sei personaggi“ il suo più nitido esempio, qui non si assiste alla prova di uno spettacolo ma ad uno spettacolo messo alla prova. Alla prova del tempo, alla prova dell’odierna sensibilità , in un continuo entrare ed uscire dalle pagine del Maestro, in un incessante quanto inevitabile confronto con la vita che invade e scorre sul palcoscenico mescolandosi a copione e note di regia.

«Questo è un tempo di inquietudini, di perdita di confini e valori che chiede di tornare indietro per fare il punto, confrontarsi e rimettersi “alla prova” – afferma la regista Shammah – Ci sono momenti storici in cui alcuni testi ci sembrano necessari; la prima volta che ho messo in scena I Promessi sposi alla prova con Franco Parenti ne sentivo la necessità  e la sento oggi, come e forse più di allora. Un classico è tale perché capace di risvegliare dubbi ed emozioni proprie a tutti gli esseri umani, in qualsiasi epoca».

I promessi sposi alla prova resta in scena al Teatro della Corte fino a domenica 1 marzo. Inizio spettacoli ore 20.30, giovedì¬ ore 19.30, domenica ore 16.

Info teatronazionalegenova.it

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