Dimensione “L’UDA”: parte dai Giardini Luzzati il progetto che unisce formazione, archeologia e tecnologia

Di il 18 Ottobre 2019

GENOVABen 500 studenti di scuole primarie e secondarie di primo grado sperimenteranno, nel triennio 2019- 2021, dieci Unità Didattiche di Apprendimento (UDA) ovvero percorsi didattici alternativi ed innovativi. Il progetto nasce per contrastare la povertà educativa e il fenomeno della dispersione scolastica

Le UDA sono laboratori ad alto contenuto tecnologico, che sfruttano stimoli multisensoriali amplificati dalla dimensione sociale e collettiva del gioco, e che si svolgeranno presso l’Area Archeologica Giardini Luzzati nel cuore del centro storico di Genova, il luogo protagonista di un lungo percorso di rigenerazione coordinato da Il Ce.Sto.

Tutte le UDA vengono ospitate nello Spazio Comune urbano rigenerato, luogo di convivenza e aggregazione eterogenea e trasversale, di cittadinanza attiva, culture, accoglienza ed inclusione che raggiunge 250.000 presenze all’anno, riconosciuto a livello internazionale, dove sono conservati i reperti più importanti della città (resti dell’Anfiteatro Romano del I sec. D.C.).

Uno scenario di straordinaria suggestività, perfetto per vivere esperienze di grande impatto.

La fruibilità dell’Area Archeologica è stata assicurata da Il Ce.Sto, sotto la guida degli esperti di Cooperativa Archeologia, con lavori di recupero, bonifica, messa in sicurezza e accessibilità dell’intero complesso che ha permesso il riposizionamento del sito archeologico nel contesto sociale in cui poggia le sue fondamenta.

Due tipologie di azioni UDA: vere e proprie “avventure” destinate alle bambine ed ai bambini di quinta elementare si affiancheranno percorsi di “realizzazione” creativa multimediale riservati alle ragazze ed ai ragazzi delle medie.

A partire dal prossimo 24 ottobre, per due settimane, in occasione della XVII edizione Festival della Scienza, verrà realizzata nell’Area Archeologica, a cura di IIT e UNIGE_DIBRIS, L’UDA BETA (UB) “Mathematic Art”, evoluzione del metodo di insegnamento multisensoriale di aritmetica e geometriaWeDraw”®* che spazia fra musica, danza, pittura, adattata agli obiettivi didattici del Progetto: nel laboratorio di matematica studiata attraverso arte e tecnologie interattive, 5 gruppi di bambini si sfideranno a colpi di problemi logico-matematici su angoli, frazioni e forme geometriche.

La tecnologia osserverà in tempo reale il loro comportamento non verbale, misurerà caratteristiche del loro movimento e genererà feedback multisensoriali (principalmente uditivi e visivi) capaci di supportare e guidare i partecipanti nell’apprendimento e interiorizzazione dei concetti matematici. Un approccio giocoso, ma allo stesso tempo profondo, complementare rispetto a quanto i bambini studiano normalmente in classe.

*“WeDraw”@® nasce da un progetto europeo coordinato da Monica Gori dell’IIT in collaborazione con UNIGE.

Il progetto, ideato per contrastare la povertà educativa e la dispersione scolastica, è stato selezionato dall’Impresa Sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, è coordinato da Cooperativa Sociale Il Ce.Sto, in collaborazione con Cooperativa Archeologia, Consiglio Nazionale delle Ricerche -— Istituto Tecnologie Didattiche, Istituto Comprensivo Centro Storico, Istituto Italiano di Tecnologia, Fondazione Teatro della Tosse, DIBRIS – Università di Genova (centro di ricerca Casa Paganini – InfoMus), Federazione Regionale Solidarietà & Lavoro, Associazione Festival della Scienza, Fondazione punto.sud, Giardini Luzzati Nuova Associazione & Associazione Balgasar. Alla fine dei tre anni di progetto Festival della Scienza, curerà la conversione dei contenuti delle Unità Didattiche in possibili esperienze di edutainment rivolte ai visitatori interessati al turismo scientifico, esperienziale e divulgativo, incrementando l’offerta turistica cittadina, in ottica di sostenibilità finanziaria del progetto.

C.S.

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Il direttore responsabile di GOA Magazine è Tomaso Torre. La redazione è composta da Claudio Cabona, Giovanna Ghiglione e Giulio Oglietti. Le foto sono a cura di Emilio Scappini. Il progetto grafico è affidato a Matteo Palmieri e a Massimiliano Bozzano. La produzione e il coordinamento sono a cura di Manuela Biagini

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