AL TEATRO IVO CHIESA VA IN SCENA “CECITÀ”, LO SPETTACOLO TRATTO DAL CELEBRE ROMANZO DI JOSÉ SARAMAGO

Di il 15 Aprile 2024

Virgilio Sieni, figura di punta della danza contemporanea internazionale, torna a Genova con la sua ultima creazione mercoledì 17 aprile sui passi dello scrittore portoghese premio Nobel per la letteratura

GENOVA – Si può vedere solo con gli occhi? Virgilio Sieni, figura di punta della danza contemporanea internazionale, torna a Genova con la sua ultima creazione, Cecità, in scena mercoledì 17 aprile al Teatro Ivo Chiesa nell’ambito della stagione del Teatro Nazionale di Genova.
Ispirato al celebre romanzo di José Saramago, lo spettacolo è una nuova tappa nell’appassionata sperimentazione sul gesto e il movimento del pluripremiato coreografo fiorentino, già direttore della Biennale Danza di Venezia (dal 2013 al 2016), direttore di CANGO – Centro Nazionale della Danza a Firenze e fondatore dell’Accademia dell’arte del gesto, con cui ha realizzato progetti memorabili anche nella città di Genova.

La vicenda immaginata dallo scrittore portoghese, premio Nobel per la letteratura, parte da un misterioso virus che agisce togliendo la vista alle persone. Comunità e individui, sgomenti e impauriti, a poco a poco perdono tutto ciò che credevano di possedere e vedere. Tutto è immerso in un biancore luminoso, un mare di latte che nasconde e inghiotte oggetti e colori, reso mirabilmente nello spettacolo da preziosi giochi di luci e ombre.

In scena sulle musiche originali di Fabrizio Cammarata, musicista palermitano che collabora con Virgilio Sieni dal 2021, si muovono sei straordinari danzatori, Jari Boldrini, Claudia Caldarano, Maurizio Giunti, Lisa Mariani, Andrea Palumbo, Emanuel Santos, bendati in diversi momenti dello spettacolo, obbligati a un nuovo modo di percepire ciò che li circonda. Costituiscono un piccolo gruppo di persone alleatesi per condividere le vie di fuga e il nuovo mondo, che esplorano attraverso dettagli tattili. L’essere umano da bipede diventa spesso quadrupede, striscia, si rannicchia, si scuote. Tra loro solo una donna non ha perso la vista, ma dovrà rimodulare ogni tratto del suo comportamento, per domandarsi a cosa serve realmente vedere. Insieme riscopriranno la loro natura, si accorgeranno di essere semplicemente vivi.

«In questo poema della morte e della sofferenza, il corpo avanza con tutta la sua biologia e le emozioni emergono da gesti nuovi, ritrovati, reimparati» riflette Virgilio Sieni. «Gli interpreti, come testimoni di questo evento, si ritrovano a toccare lo spazio, a essere toccati dai luoghi, ad ascoltare le tracce del suolo e le onde sonore che vagano nell’aria… I comportamenti disperati, desueti, drammatici, malvagi, alla deriva, selvaggi, rispondenti all’istinto animale agiscono come uno scavo profondo, portando alla luce ciò che è più umano come l’amicizia e la solidarietà».

Inizio spettacolo ore 20.30. Biglietti da 14 a 30 euro. Info teatronazionalegenova.it

CS.

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