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“400 volte (+1) Shakespeare”: al Museo Biblioteca dell’Attore il terzo incontro della rassegna di Stefano Termini
GENOVA – Museo biblioteca dell’Attore giovedì 10 ottobre alle 17.30 ospita il terzo appuntamento della rassegna “400 volte (+1) Shakespeare”. L’incontro verrà introdotto dai saluti del presidente del Museo Eugenio Pallestrini e dall’organizzatore dell’evento Stefano Termini e vedrà un dialogo di Mauro Canova, Roberto Trovato e Luigi Giannitrapani, quest’ultimo autore del saggio «Shakespeare e il richiamo del mare».
La rassegna «400 volte (+1) Shakespeare» prende spunto dai 401 anni trascorsi da quando due amici e sodali di Shakespeare, Heminges e Condell, consegnando alle stampe e quindi ai posteri il corpus shakespeariano, lo salvarono dal rischio della dispersione. Delle 36 opere di Shakespeare comprese nel First Folio, 18 furono stampate allora per la prima volta. «Ci è parso importante – commenta Stefano Termanini, editore, ideatore e organizzatore del ciclo, con il Museo Biblioteca dell’Attore di Genova – che anche a Genova questo straordinario anniversario fosse celebrato, sia per il suo ruolo di Capitale Italiana del Libro 2023 sia per i legami e gli intrecci che saldano Genova e Shakespeare al mare».
L’idea-guida della rassegna è invitare alla rilettura o alla riscoperta di Shakespeare. Ci si propone di farlo, in particolare, praticando due vie d’accesso all’opera, all’immaginario e all’epoca di Shakespeare: il rapporto che Shakespeare ebbe con l’Italia e la presenza del mare, simbolo onnipresente e motore dell’azione drammatica. «Mi sono chiesto perché Shakespeare sia sempre “in cartellone”, perché sia sempre attuale» spiega Luigi Giannitrapani e afferma di voler condividere con il pubblico di giovedì alcune riflessioni sulla permanente attualità dell’opera del Bardo di Startford-upon-Avon.
Per Shakespeare e per i suoi contemporanei inglesi, l’Italia, penisola circondata dal mare, trae dal mare un carattere imprevedibile e fantastico che la trasforma in un palcoscenico naturale. Tutto può accadervi: il romantico, lo straordinario, l’incredibile e il meraviglioso. Quando Shakespeare scrive, tra la fine del Cinquecento e l’inizio del Seicento, a Londra l’italiano è ben conosciuto. Una trentina di lettere, firmate da Elisabetta I, fanno pensare che la regina stessa leggesse – e forse parlasse – l’italiano. In italiano circolavano novelle e poemi cavallereschi: da Boccaccio a Bandello, da Giovanni Fiorentino a Giraldi Cinzio, senza dimenticare Ariosto e Tasso, l’Inghilterra elisabettiana importava libri e letteratura italiani. Filosofi e letterati italiani, quali Giordano Bruno e Giovanni Florio, frequentavano le università inglesi, i circoli culturali, la corte.
All’incontro di giovedì 10 ottobre, seguiranno l’incontro del 23 ottobre e altro, in data da destinarsi, dedicati a «Il mare nell’opera di Shakespeare», relatori Mauro Canova, Roberto Trovato e Luigi Giannitrapani. Come accadrà giovedì 10 ottobre, anche nei successivi appuntamenti ci si confronterà direttamente con i testi di Shakespeare, di cui si presenteranno suggestioni e fonti, temi e schede di lettura.
La rassegna «400 volte (+1) Shakespeare», ideata e organizzata da Stefano Termanini Editore con il Museo Biblioteca dell’Attore, in collaborazione con la Biblioteca Universitaria di Padova e il MuMA – Galata Museo del Mare, ha preso l’avvio lo scorso 2 maggio con una conversazione dedicata al First Folio, un rarissimo esemplare del quale è conservato presso la Biblioteca Universitaria di Padova. A raccontarne la storia è stata Lavinia Prosdocimi, responsabile fondo antico della BUP. Un secondo appuntamento, dedicato a «Shakespeare e l’alba del dominio inglese sui mari», si è tenuto il 5 giugno scorso, relatori Pierangelo Campodonico, direttore MuMA, e Luigi Giannitrapani, saggista.|
C.S.
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