“Sulla rotta dei capolavori”, la rete museale per scoprire l’inestimabile patrimonio artistico di Genova

Di il 19 Maggio 2023

GENOVA – Genova è una città ricca di musei e gode di un incredibile numero di capolavori artistici e architettonici e dal 10 maggio al 10 settembre sarà possibile percorrere un itinerario inedito all’interno della città per scoprire la ricchezza inestimabile del suo patrimonio. “Sulla rotta dei capolavori” è un progetto di network museale del Comune di Genova con Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, ideato e curato da Anna Orlando. Si tratta della prima e più completa rete museale mai realizzata a Genova in cui ogni realtà si presenta con il proprio highlight, ciò che davvero ogni turista – ma anche ogni genovese – non può fare a meno di scoprire e conoscere. 

Sono circa trenta le tappe, in strutture tutte diverse tra loro, che offrono una panoramica dell’arte e del sapere dall’antichità ai nostri giorni. Dal Museo di Archeologia ligure al Museo d’Arte Contemporanea, dalla storia naturale all’arte sacra, dalla Lanterna al Sommergibile Nazario Sauro, dall’antico al moderno per raccontare una storia fatta di bellezza, innovazione, scoperte e meraviglie. Un itinerario che tocca tutto il territorio, dal centro storico ai quartieri moderni, da Levante a Ponente. Un viaggio che non può certo esaurirsi in un giorno e che si configura quindi come un’offerta turistico culturale permanente, mirata alla profonda e capillare valorizzazione di un patrimonio unico ed eccezionale. 

L’edizione 2023 è targata The Ocean Race ed è stata pensata proprio in occasione del primo “storico” arrivo della celebre competizione internazionale in Italia, che trasformerà Genovanella capitale mondiale della vela. Partita lo scorso 15 gennaio da Alicante, Spagna, la più straordinaria e dura regata intorno al mondo arriverà nel capoluogo ligure a fine giugno con il “Grand Finale”.

Il network “culturale” aprirà e chiuderà la “navigazione” – in perfetto stile marinaro – con alcuni magnifici “capolavori ospiti”: Il paesaggio con covoni e luna nascente del 1889 di Van Gogh esposto a Palazzo Ducale è lo starting point, e l’approdo a fine navigazione è la mostra Sinfonie d’arte. Capolavori in dialogo tra Modena e Genova, curata da Anna Orlando e Lucia Peruzzi e allestita al piano nobile di Palazzo Doria Carcassi, sede di Fondazione Carige, che a sua volta “ospita” i dipinti delle raccolte d’arte di PBER Banca. 

«La nostra città possiede un patrimonio culturale e turistico inestimabile – sostiene il sindaco Marco Bucci –. La creazione di un itinerario virtuoso tra i capolavori che Genova custodisce rappresenta una grande opportunità per accompagnare i cittadini e i turisti alla scoperta delle istituzioni museali a cui dobbiamo restituire la giusta notorietà. Un viaggio nel tempo tra arte e cultura che permetterà di riscoprire il patrimonio artistico della nostra città e che si inserisce tra i numerosi eventi legati all’arrivo di The Ocean Race. Un’iniziativa che incarna perfettamente il “fare rete” che ha portato grandi risultati in questi anni».

«Questo progetto coniuga perfettamente turismo e cultura – afferma il presidente della Regione Liguria e assessore alla Cultura Giovanni Toti – elementi fondamentali del nostro territorio e anche della nostra economia. In questo modo la città si presenta ai visitatori con un’offerta culturale permanente, fortemente evocativa e legata a grandi artisti come Rubens, Van Gogh, Fontana o Cambiaso: l’obiettivo è valorizzare i nostri inestimabili capolavori, custoditi nei musei, nelle chiese, nei palazzi, nelle antiche dimore e collegati in rete in un percorso ideale rivolto anche al turismo “mordi e fuggi”. Per questo Regione Liguria condivide e sostiene questa iniziativa – conclude – nella convinzione che il nostro patrimonio artistico debba essere fruibile da parte non solo degli “art lovers” ma anche del grande pubblico».

«Palazzo Ducale e la struttura della Fondazione per la Cultura – sottolinea il presidente Beppe Costa – offrono il proprio contributo organizzativo per un’iniziativa che coinvolge la città intera per un evento, The Ocean Race, che la proietterà sul palcoscenico internazionale. Avere l’opportunità di far conoscere le ricchezze di cui siamo in possesso rappresenta un’occasione da sfruttare per confermare il positivo trend in termini di turismo culturale che la città sta sperimentando. Palazzo Ducale è come sempre in prima fila in questa azione».

«Dopo i risultati del network culturale creato attorno alla mostra “Rubens a Genova” – dichiara la curatrice Anna Orlando – si è rivelata ancora più evidente l’efficacia della rete e di progetti che mettano a sistema il nostro patrimonio, per offrirlo ai turisti e ai genovesi stessi. L’occasione di The Ocean Race è apparsa quanto mai idonea a creare un itinerario per segnalare le opere da non perdere, custodite in città, insieme alle mostre temporanee in corso in questo periodo».

SULLA ROTTA DEI CAPOLAVORI è un’iniziativa di Comune di Genova e Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura e vede la collaborazione con la rete di istituzioni culturali pubbliche e private della città.

Ogni tappa del percorsoè contrassegnata, all’esterno e all’interno delle singole sedi, da una segnaletica con grafica coordinata e il personale di accoglienza potrà comunque segnalare al visitatore dove si trova il capolavoro, ma anche dare il benvenuto a chi vorrà cogliere l’occasione per scoprire l’intero museo. 

Oltre alle mostre ospitate da Palazzo Ducale e dalla Fondazione Carige sono compresi nel percorso anche altri allestimenti espositivi.

Palazzo della Meridiana si potrà visitare “Straordinario e quotidiano da Strozzi a Magnasco. Umane contraddizioni negli occhi dei pittori”, una mostra acura di Agnese Marengo e Maurizio Romanengo.

Il Museo Diocesano ospita l’esposizione“…e tacquero le onde del mare. Ex voto marinari in Liguria“, mentre a Palazzo Reale ci sarà la mostra Maestri dal ‘500 al ‘700 dai Musei Nazionali di Genova”, a cura di Alessandra Guerrini, Luca Leoncini, Anna Manzitti e Gianluca Zanelli. Sempre a Palazzo Reale, al piano nobile, è in programma la mostra WE LINKED PASSAGES. Maestri del ‘900 dalle collezioni private genovesi, a cura di Leo Lecci con Luca Leoncini e Anna Manzitti

Info con orari, mappa completa consultabile e scaricabile sui siti www.visitgenoa.it e www.palazzoducale.genova.it.

Dove non diversamente specificato l’ingresso è a pagamento; si consiglia di consultare i siti web delle diverse istituzioni e dei musei per conoscere il costo del biglietto.

La Genova Museum Card è un biglietto unico, valido 24 ore, che permette di accedere una sola volta ai 28 musei cittadini a un costo di 15€ ed è comprensivo del trasporto pubblico AMT. Per informazioni: www.museidigenova.it

Il Genova City Pass è un pass turistico per scoprire a prezzo scontato le principali bellezze di Genova. Sono acquistabili diverse versioni di card, 24, 48 o 72 ore, a seconda della tipologia. Comprendono il trasporto pubblico AMT gratuito e sconti su tour, attività ed esperienze. Per informazioni: www.genovacitypass

Sponsor dell’iniziativa: Iren, Esselunga, Bper Banca.

STARTING POINT (capolavoro ospite)

CINQUE MINUTI CON VAN GOGH 

Palazzo Ducale

Si rinnova l’esperienza unica dell’incontro con un capolavoro, inaugurata con Monet nell’estate 2020 nei difficili mesi di lockdown. Ora sarà il dipinto di Vincent Van Gogh, Paesaggio con covoni e luna nascente al centro di un’iniziativa che ha riscosso molto successo. L’opera, olio su tela del 1889, è uno degli ultimi dipinti realizzati da Van Gogh prima della morte, ed è attualmente custodita al Kröller – Müller Museum The Netherlands di Otterlo.  L’obiettivo è – come nel 2020 – vivere un’esperienza estetica immersiva ed emozionante, grazie alla contemplazione e alla forza espressiva di un’opera d’arte.

Ricoverato presso l’ospedale psichiatrico di Saint–Rémy, van Gogh dipinge e disegna moltissimo in un periodo terribile della sua vita, ma allo stesso tempo molto fecondo. Tra le diverse opere di quel momento spicca questo straordinario paesaggio. Una tela che giunge a Genova quasi come un testimone sulla rotta di Ocean Race, arrivando dai Paesi Bassi, tappa prima di Genova di questa straordinaria regata.

La mostra è prodotta da Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura
in collaborazione con Arthemisia e il Kröller – Müller Museum The Netherlands di Otterlo

Tappa 1

IL “SACRO CATINO” 

Museo del Tesoro di S. Lorenzo 

Sotto la cattedrale di Genova, si trova il museo progettato dal celebre architetto italiano Franco Albini e aperto al pubblico nel 1956 per ospitare i preziosi manufatti di artesacra del Duomo di epoca medievale, rinascimentale e barocca. Tra essi vi sono reliquari, opere legate alla venerazione del santo patrono di Genova Giovanni Battista e arredi liturgici di pregio. Il pezzo più importante è il cosiddetto Sacro Catino, avvolto da misteri e leggende: la tradizione lo vuole identificare con il Santo Graal, ossia il piatto usato da Gesù durante l’Ultima Cena, oppure con la coppa in cui Nicodemo avrebbe raccolto il sangue di Cristo.

Tappa 2

I TELI DELLA PASSIONE IN TESSUTO “JEANS” 

Museo Diocesano

Molte testimonianze dimostrano che la tela di jeans, che si è diffusa in tutto il mondo per la diffusione dopo il brevetto di Levi Strauss del 1873 relativa ai pantaloni confezionati per i cercatori d’oro nella California dei pionieri, è stata utilizzata per la prima volta a Genova.  

Al Museo Diocesano si conservano 14 teli che possono essere considerati tra i più antichi e illustri antenati del jeans genovese. Sono realizzati in tela di lino tinta con blu indaco dipinti a biacca (tempera bianca a base di piombo) e raffigurano le “Storie della Passione di Cristo” ispirate in parte ai soggetti della serie di incisioni di Dürer “la Piccola Passione”. Nel Museo si potrà visitare anche la mostra “… e tacquero le onde del mare. Ex voto marinari in Liguria”, a cura di Grazia Di Natale e Paola Martini

Tappa 3

CASA DI COLOMBO

In questo edificio abitò Cristoforo Colombo quando aveva dai 4 ai 14 anni, tra il 1455 e il 1470, anno in cui la famiglia si trasferì a Savona. È una casa di tipo popolare: il padre era un modesto commerciante di lana, ma anche di vini e formaggi. Gli spazi sono distribuiti su due piani, con la bottega, retrobottega e un invaso per la raccolta dell’acqua al piano terra, mentre al primo piano si trovavano la cucina e una camera da letto.

Quest’area urbana venne completamente distrutta agli inizi del Novecento per fare spazio alle costruzioni della città moderna. La casa di Colombo venne ovviamente salvata, assieme al bellissimo chiostro del monastero di Sant’Andrea che si ergeva qui e di cui resta la sola testimonianza. 

Tappa 4

LA GEOGRAPHIA DI TOLOMEO IN UN’ANTICA EDIZIONE CINQUECENTESCA

Biblioteca Berio

Claudio Tolomeo (ca. 100-170 d.C) è il “Padre della Geografia”. La sua Geographia è l’unico trattato di cartografia sopravvissuto dall’antichità classica e per 15 secoli è stata la più dettagliata carta topografica di Europa, Asia e Africa. I curatori cinquecenteschi dell’opera aggiunsero poi le tavole dei paesi appena scoperti. Cristoforo Colombo dovette conoscere e utilizzare molto presto le tavole tolemaiche.

La fortuna dell’opera di Tolomeo fu enorme. Nella sola forma di manoscritto, dunque copie di amanuensi del manoscritto originale, sono circa 70 gli esemplari noti agli studiosi

Tappa 5

“UOVO NERO HORIZONTALE” DI LUCIO FONTANA

Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce

Sede espositiva per mostre temporanee, il museo raramente espone le opere della collezione permanente. In questa occasione viene presentata al pubblico una delle opere più significative del maestro del Novecento Lucio Fontana, noto per le sue tele con i “tagli”, realizzate a partire dal 1948. Nella collezione del museo sono conservate cinque suoi lavori: tre preziosi disegni del 1934 e due ceramiche, tra cui l’Uovo nero, collegato alla serie delle Nature. Queste sculture venivano chiamate dall’artista le “Virginie” e riportano il noto segno-gesto del “taglio” che è la cifra stilistica dell’artista, inciso sulla terracotta patinata. 

Tappa 6

L’ELEFANTE ANTICO ITALICO 

Museo di Storia Naturale “Giacomo Doria”

Nel primo museo fondato a Genova, nel 1867, insieme ad altri 5 milioni di esemplari provenienti daogni parte del mondo - animali, fossili, piante e minerali -, trionfa in tutta la sua imponenza lo scheletro dell’elefante antico italico (Elephas antiquus italicus), lungo 14 metri ed esposto in posizione centrale nell’ampio Salone di Paleontologia. Questa specie visse nelle foreste euroasiatiche del Quaternario ed è attualmente estinta. 
L’esemplare genovese venne scoperto nel 1941 in un deposito di farina fossile presso Viterbo e dopo alcuni interventi di restauro venne esposto nel museo genovese nel 1953-1954. 

Tappa 7

LA “STATUA BIFRONTE” 

Museo dei Cappuccini

La scultura è un manufatto unico nel panorama ligure: un marmo scolpito su entrambi i lati, raffigurante su un lato Sant’Antonio da Padova e sull’altro una Madonna col Bambino.  

Si trovava anticamente su uno degli ingressi laterali della Villa Duchessa di Galliera a Voltri.

Tradizionalmente attribuita all’ambito dello scultore barocco francese Pierre Puget, che soggiorno anche a Genova, ora è attribuito alla bottega del noto scultore genovese Filippo Parodi, il quale prese Puget come principale modello.  

Tappa 8

IL “CRISTO DAVANTI A CAIFA” DI LUCA CAMBIASO 

Museo dell’Accademia Ligustica di Belle Arti

Il Palazzo dell’Accademia Ligustica,fondata nel 1751, ospita anche il suo museo: una collezione di opere giunte per acquisto o donazione in passato, ma anche ai giorni nostri. Vi sono dipinti, disegni, stampe, matrici calcografiche, calchi in gesso, sculture in bronzo e in marmo, elementi architettonici in pietra, bozzetti in gesso e terracotta, ceramiche, un fondo di fotografie e di lastre fotografiche, volumi d’arte, arredi storici e medaglie.

L’highlight è senza dubbio il Cristo davanti a Caifa del pittore genovese Luca Cambiaso. L’artista cinquecentesco è noto per i suoi dipinti “a lume di notte”, detti anche “notturni”, in cui egli gioca con virtuosismi che sfruttano la luce artificiale di torce e candele, diversi anni prima rispetto a quanto farà il ben più noto Caravaggio.

Tappa 9

L’ECCE HOMO DI CARAVAGGIO 

Musei di Strada Nuova, Palazzo Bianco

Non è facile selezionare il capolavoro della più importante pinacoteca di Genova che conserva moltissimi dipinti databili dal XVI al XVIII secolo, in parte esposti nelle sale e in parte custoditi nei depositi del maestoso palazzo donato, come Palazzo Rosso, dalla Duchessa di Galliera, Maria Brignole Sale, alla fine dell’Ottocento. Per la celebrità del suo autore, e per la forza espressiva del soggetto, è certamente imperdibile l’Ecce Homo di Caravaggio. Lo avvolge un fitto alone di mistero perché ancora non si sa quando e attraverso quali passaggi di proprietà il dipinto giunse a Genova. Il realismo di questa scena sacra si fa quasi caricaturale nella figura di Ponzio Pilato che osserva con uno sguardo truce ma anche sorpreso e spaesato.

Tappa 10

LA MARSINA DEL SETTECENTO 

Musei di Strada Nuova, Collezioni Tessili presso Palazzo Bianco

Le Collezioni Tessili dei Musei di Strada Nuova sono formate da circa 3000 preziosi manufatti, di diverso genere e provenienza e sono ospitate nel mezzanino di Palazzo Bianco. Un pezzo eccezionale è la marsina in velluto rigato e ricamato con sete policrome, databile alla seconda metà del Settecento. Si tratta della parte superiore di un abito maschile, l’habit à la française, che insieme al gilet e ai pantaloni corti al ginocchio (culottes) formava un raffinato completo riservato agli aristocratici. 

Tappa 11

LA MONETA DA 25 DOPPIE D’ORO CON LA MADONNA REGINA DI GENOVA 

Musei di Strada Nuova, Collezione Numismatica presso Palazzo Tursi

La raccolta di monete battute nella zecca di Genova in tutto l’arco della sua storia, dal 1139 al 1860, di proprietà dei Musei Civici di Genova ed esposta a Palazzo Doria Tursi, ha carattere di eccezionalità, per il numero e la qualità dei suoi pezzi. L’esemplare senza dubbio più importante è la moneta da “25 doppie”, una grande moneta di 165 grammi di oro puro, vero e proprio status symbol delle grandi famiglie aristocratiche cittadine. In essa vediamo anche la nuova immagine della Madonna Regina di Genova, in uso a partire dal 1637 come “logo” ufficiale della Repubblica che voleva dichiarare la sua autonomia dalle altre potenze europee. La Madonna ha infatti lo scettro e la corona! 

Tappa 12

LE MAIOLICHE LIGURI

Musei di Strada Nuova, Collezioni Ceramiche presso Palazzo Tursi  

La raccolta di maioliche liguri dei Musei di Strada Nuova, per la ricchezza e l’alta qualità dei pezzi da cui è formata, consente di ripercorrere tutta la storia di questa importantissima produzione che ha avuto come centro, tra XVI e XVIII secolo, Genova, Savona e Albisola.  

Oltre ad alcuni rari vasi da farmacia cinquecenteschi, la collezione comprende un cospicuo nucleo di maioliche seicentesche nella tipica monocromia bianco-blu. I manufatti hanno le fogge più disparate a seconda della loro destinazione d’uso: brocche, albarelli, piatti da parata, alzatine, vasi per unguenti o grandi “stagnoni”. 

Tappa 13

IL VIOLINO DI PAGANINI, “IL CANNONE” 

Musei di Strada Nuova, Palazzo Tursi

Il celebre “Cannone”fu lo strumento prediletto del grande violinistaNiccolò Paganini. Il violino fu costruito nel 1742 dal liutaio cremonese Bartolomeo Guarneri, detto”del Gesù” (per l’uso di associare alla firma il segno della croce). Paganini lo ricevette in dono da un ammiratore probabilmente nel 1802 e da quel momento divenne quasi una sua naturale estensione. Lo strumento, sottoposto a periodici controlli per verificarne le condizioni, viene suonato solo in occasioni significative ed esclusivamente da musicisti dal comprovato talento, come per esempio i vincitoridel concorso internazionale”Premio Paganini”.

Tappa 14

LA CUOCA DI BERNARDO STROZZI

Musei di Strada Nuova, Palazzo Rosso

Palazzo Rosso, già residenza della famiglia Brignole – Sale fin dal XVII secolo e donata alla città dalla Duchessa di Galliera come Palazzo Bianco a fine Ottocento, offre un percorso espositivo dove si alternano ambienti che conservano gli arredi d’epoca, talvolta anche affrescati, ad altri più neutri perfettamente idonei ad ospitare i capolavori dell’originaria raccolta della famiglia con moderni standard museali. Un’intera sala, come in Palazzo Bianco, è dedicata a uno dei pittori più famosi della scuola pittorica genovese, Bernardo Strozzi. Il capolavoro assoluto della sua produzione è “La cuoca”. Raffigura una serva, intenta a spennare del pollame accanto al camino acceso, ma gli studiosi ritengono che questa icona popolare possa avere anche un significato allegorico. 

Tappa 15

LA GRANDE CARTA DELLA RIVIERA DI GENOVA DEL 1685

Musei di Strada Nuova, DocSAI presso Palazzo Rosso

Il Centro di Documentazione per la Storia, l’Arte e l’Immagine di Genova, è un eccezionale collezione con prezioso materiale che consente di indagare la storia della città e del suo territorio attraverso le immagini. Si compone di una Raccolta Topografica di circa 8000 tra stampe antiche, acquerelli, dipinti, progetti e, idi un Archivio Fotografico di circa 220mila fototipi. La grande Carta de la Rivera de Genova con sus verdaderos confines y caminos di José Chafrion del 1685 è una rara edizione su seta di una delle prime e più note rappresentazioni del territorio della Repubblica di Genova, strumento indispensabile per conoscerlo e dominarlo con efficacia.

Tappa 16

L’AUTORITRATTO DI ARCIMBOLDO

Musei di Strada Nuova, Gabinetto Disegni e Stampe presso Palazzo Rosso

Il Gabinetto annovera quasi 10mila fogli ed è riconosciuto come una delle collezioni grafiche più importanti d’Italia. Per la loro natura cartacea le opere non possono essere esposte in modo permanente, se non per mostre o in particolari occasioni. L’opera scelta è l”Autoritratto” di Arcimboldo come ‘uomo di lettere’, appellativo a cui fa riferimento l’artista nell’artificio di presentare la barba, i capelli e il colletto dell’effigiato come dei cartigli arrotolati a mo’ di lettere. Si tratta di un unicum: è infatti la sola “testa composta” disegnata su carta conosciuta, oltre a essere uno dei due ritratti noti del maestro e senza dubbio la sua più importante opera grafica. 

Tappa 17

MANOSCRITTO AUTOGRAFO DELL’INNO NAZIONALE “FRATELLI D’ITALIA DI MAMELI

Museo del Risorgimento

Nella casa dove nacque Giuseppe Mazzini (1883-1961) ha sede il museo del Risorgimento che ospita cimeli, dipinti e documenti.  Tra le figure simbolo dell’epoca, insieme a Mazzini e Giuseppe Garibaldi, vi è anche Goffredo Mameli, anch’egli genovese. Autore di poesie politiche e canti militare, diviene celebre per aver composto nel 1847 “Il canto degli italiani”, oggi noto come “Inno di Mameli”. Il museo ne conserva la prima preziosa stesura autografa, contenuta all’interno di un suo quaderno personale.  

Tappa 18

IL RITRATTO DI CRISTOFORO COLOMBO

Galata Museo del Mare

Il Galata nasce nel 2004 nell’area dell’antica Darsena. Nelle sale il visitatore compie un vero e proprio viaggio alla scoperta della storia e dell’immaginario del mare, grazie ad ambienti dall’allestimento scenografico e ai preziosi oggetti delle collezioni: dipinti, carte nautiche medievali, atlanti, strumenti di bordo, modelli navali. Il più celebre navigatore di tutti i tempi, il genovese Cristoforo Colombo, non poteva mancare. Vi si conserva infatti il suo ritratto eseguito dal pittore fiorentino Ridolfo del Ghirlandaio (1483-1561): esso è diventato nel tempo una icona storica di grande efficacia riconosciuta dal grande pubblico. 

Tappa 19

SOMMERGIBILE NAZARIO SAURO S518 

Nella vecchia darsena del porto di Genova, sul cui bacino affaccia il Galata Museo del Mare, si trova il famoso sommergibile Nazario Sauro S58, che è l’unico sommergibile italiano visitabile in mare. Fu costruito dalla società Fincantieri per la Marina Militare Italiana nel 1976 e venne dismesso nel 2002. 

Tappa 20

LA COMMENDA DI S. GIOVANNI DI PRE’ 

MEI, Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana

Durante Crociate, in Età Medievale, l’edificio serviva a ospitare i pellegrini diretti in Terrasanta. All’Ospitale sono accostate due chiese sovrapposte. Si tratta di ambienti molto suggestivi che – essendo molto ben conservati – mostrano le caratteristiche dell’architettura romanica genovese. Questo storico crocevia di culture e luogo di transito per secoli è stato scelto quale sede perfetta per ospitare il Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana che ha aperto nel 2022. L’itinerario – diviso in 16 aree tematiche – ripercorre le tante storie delle migrazioni italiane dalla metà dell’Ottocento fino ai giorni nostri. 

Tappa 21

IL RITRATTO DI CATERINA BALBI DURAZZO DI ANTON VAN DYCK

Musei Nazionali di Genova, Palazzo Reale

Nella strada aperta a inizio Seicento dalla famiglia Balbi per costruirvi i propri palazzi, si trova anche la dimora che da quella casata passò ai Durazzo e poi ai Savoia. Alle due celebri dinastie genovesi, i Balbi e i Durazzo, si deve l’acquisizione di capolavori del Seicento ancora presenti, tra i quali spicca il ritratto a figura intera di una dama appartenente alla prima famiglia, ma, allo stesso tempo, anche a quella che subentrerà subito dopo nella proprietà della dimora, Caterina Balbi Durazzo. La giovane è dipinta infatti in occasione delle sue nozze con Marcello Durazzo dalventicinquenne AntonVan Dyck, che soggiornò a Genova in diverse occasioni tra il 1621 e il 1627, lavorando per l’aristocrazia della Superba. 

Palazzo Reale ospita anche le mostre “Maestri dal ‘500 al ‘700 dai Musei Nazionali di Genova“, a cura di Alessandra Guerrini, Luca Leoncini, Anna Manzitti e Gianluca Zanelli, e, al piano nobile, “WE LINKED PASSAGES. Maestri del ‘900 dalle collezioni private genovesi, a cura di Leo Lecci con Luca Leoncini e Anna Manzitti

Tappa 22

LA DIMORA NEO-GOTICA

Castello D’Albertis Museo delle Culture del Mondo

La dimora offre la straordinaria opportunità di entrare nella casa del Capitano Enrico Alberto D’Albertis, suo ideatore, che lo ha donato alla città alla sua morte nel 1932. Viaggiando per mare e per terra tra ‘800 e ‘900, il Capitano ha racchiuso il proprio mondo in una cornice romantica, tra ‘camere delle meraviglie’, suggestioni marinaresche, evocazioni colombiane e trofei coloniali. Con l’ingresso nel bastione cinquecentescosu cui poggia il castello, si apre un nuovo percorso di visita che presenta acquisizioni extraeuropee del secolo scorso da parte della città con reperti archeologici precolombiani del Centro e Sudamerica, materiali etnografici provenienti dalle First Nations di Stati Uniti e Canada, collezioni dall’Oceania e fotografie di Aborigeni australiani. Due sezioni sono dedicate alle musiche ed alle medicine tradizionali delle popolazioni di riferimento: materiali che i laboratori didattici e ci avvicinano all’attualità.

Tappa 23

IL RITRATTO DI ANDREA DORIA DI SEBASTIANO DEL PIOMBO

Villa del Principe – Palazzo di Andrea Doria

Costruita all’inizio delXVI secolo perAndrea Doria, l’unica vera e propria ‘reggia’ di Genova, conserva meravigliose opere d’arte frutto della committenza dei membri della famigliache nel corso dei secoli l’abitarono, fino agli attuali discendenti della celebre casata. Non stupisce dunque trovarvi più di un ritratto di Andrea Doria. Il più noto è quello attribuito al pittore veneziano Sebastiano dal Piombo (1485-1547). Il grande ammiraglio è raffigurato all’età di sessant’anni in un austero abito nero, con la berretta di ammiraglio sul capo.

Tappa 24

COMPLESSO MONUMENTALE DELLA LANTERNA 

La Lanterna di Genova è il monumento simbolo della città dal 1128 e il faro più alto del Mediterraneo, secondo in Europa. Nei secoli è stata torre di segnalazioni e di guardia armata, palcoscenico di funamboli e persino prigione. La sua forma attuale risale al 1543 quando fu ricostruita, dopo la parziale distruzione del vecchio faro avvenuta nel 1514 per sconfiggere le truppe francesi di Luigi XII. La sua ottica rotante proietta luce sino a 57 km di distanza.  Gli scalini da salire per arrivare alla prima terrazza (l’unica visitabile) sono 172. 

Vi si può giungere con una passeggiata di circa 800 metri che parte dal Terminal Traghetti e che segue il tracciato delle mura seicentesche e ottocentesche della città. 

Tappa 25

“IL PRINCIPE DELLE ARENE CANDIDE” 

Museo di Archeologia Ligure

Un cacciatore di 15 anni, vissuto 24mila anni fa durante l’ultima era glaciale, fu sepolto nella Caverna delle Arene Candide (Finale Ligure, Savona) con un ricco corredo che gli valse il soprannome di “Principe”. Indossa un copricapo formato da centinaia di conchiglie marine forate e un bracciale di conchiglie con ciondolo in avorio di mammut.

È ora ospitato nel Museo di Archeologia Ligure, a Pegli, dove si conserva una ricca collezione di oltre 50mila reperti che documentano il passato della Liguria a partire da 100mila anni fa. 

Tappa 26

IL LETTO PIRAMIDALE E CASSETTONE NINIVE DI ALBERTO E FABIO FABBI

Musei di Nervi, Wolfsoniana

Nel 2007 il collezionista filantropo statunitense Mitchell “Micky” Wolfson Jr. dona a Genova la sua ricca raccolta sulle arti decorative e di propaganda del periodo 1880-1945. Nasce così un museo unico nel suo genere in Italia che conserva dipinti, sculture, mobili, arredi completi, vetri, ceramiche, tessuti, disegni di architettura, grafica, manifesti e materiali pubblicitari, bozzetti e disegni, libri e riviste. Un capitolo importante riguarda il gusto per l’esotismo,diffusosi in Italia nel corso del XIX secolo. Ne è un manifesto d’eccezione il “letto piramidale” realizzato da due pittori orientalisti Fabio e Alberto Fabbi intorno al 1890 per il Palazzo dei Gonzaga a Guastalla, in Emilia.  Il museo di Nervi conserva, insieme al letto, anche il cassettone intarsiato con la raffigurazione della città di Ninive.

Tappa 27

“IL CANTIERE” DI PLINIO NOMELLINI

Musei di Nervi, Galleria d’Arte Moderna (GAM)

La GAM, ospitata all’interno della Villa Saluzzo Serra, ospita una ricca selezione di opere dell’Ottocento e del Novecento. Tra queste sicca per qualità, ma anche per imponenza, un capolavoro del pittore divisionista Plinio Nomellini che raffigura una grande e animato cantiere navale. Fu dipinto tra il 1907 e il 1908 insieme al suo pendant, esposto di fronte, intitolato “Nuova gente, gente nova”. L’anno dopo le due enormi tele presenziarono alla Biennale di Venezia. L’artista toscano, formatosi come “macchiaiolo” alla scuola di Giovanni Fattori, si trasferì a Genova nel 1890 ed è qui che lasciò le sue opere più significative per la sua pittura innovativa, sotto il segno del moderno “divisionismo”. “Il cantiere” ne è un manifesto grandioso e meraviglioso. 

Tappa 28

MISS BELL DI GIOVANNI BOLDINI 

Musei di Nervi, Raccolte Frugone

Il ritratto di Miss Bell è una celebre opera di Giovanni Boldini e raffigura una elegante signora dal piglio vivace e disinvolto. L’impatto emozionale è molto forte, tanto da essere divenuta negli anni l’immagine-simbolo delle Raccolte Frugone. L’opera, firmata e datata 1903, venne acquistata da Luigi Frugone, uno dei due fratelli collezionisti a cui si lega il nome del museo, allestito nel 1993 nelle sale di Villa Grimaldi Fassio. Il gusto dei Frugone riflette perfettamente l’effervescente atmosfera Belle Époque della fine dell’800 e inizio ‘900 in Europa e il ritratto di Boldini, un italiano a lungo attivo a Parigi, ne è un eloquente manifesto. 

APPRODO ALLA FINE DELLA NAVIGAZIONE (capolavoro ospite)

SINFONIE D’ARTE. CAPOLAVORI IN DIALOGO TRA MODENA E GENOVA

Palazzo Doria Carcassi – Fondazione Carige

Il cinquecentesco Palazzo Doria Carcassi, quartier generale di Fondazione Carige, è oggi anche un’elegante sede espositiva. Al piano nobile, un’infilata di sale decorate in stile “barocchetto genovese” ospitano in questa occasione alcuni stupendi capolavori dalle collezioni di BPER Banca, “ospiti speciali” provenienti dalla sede emiliana che si uniscono ai capolavori della raccolta genovese recentemente acquisita, attraverso una raffinata antologia che mette in dialogo opere di alcuni protagonisti della scuola genovese del Sei e Settecento, come Luca Cambiaso, Giovanni Battista Paggi, Gioacchino Assereto e Domenico Fiasella, a opere dello stesso periodo, dipinte dai celebri maestri emiliani quali Guido Reni, Guercino, Annibale Carracci e molti altri.

CS.

Su Redazione

Il direttore responsabile di GOA Magazine è Tomaso Torre. La redazione è composta da Claudio Cabona, Giovanna Ghiglione e Giulio Oglietti. Le foto sono a cura di Emilio Scappini. Il progetto grafico è affidato a Matteo Palmieri e a Massimiliano Bozzano. La produzione e il coordinamento sono a cura di Manuela Biagini

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