Roberto Bolle raccontato nel nuovo libro di Francesca Camponero

Di il 28 Novembre 2019

GENOVA-“Roberto Bolle è bravo, bravissimo, la sua tecnica di danzatore è ineccepibile, ma sarebbe bastato solo questo per farlo diventare Roberto Bolle?

No, Roberto Bolle è Roberto Bolle perchè oltre alle sue straordinarie doti nella danza ne ha altre che sono state quelle che hanno fatto innamorare di lui il pubblico portandolo ad essere il simbolo di tutto quello che i giovani d’oggi vorrebbero avere per sentirsi al top: bellezza, fama e successo.

Ma se per la bellezza deve ringraziare madre natura, fama e successo sono arrivati a seguito di un perfetto e preciso lavoro dietro la sua persona. Roberto Bolle è un fenomeno mediatico dei più straordinariamente riusciti nell’ultimo decennio grazie ad un equipe di persone che hanno capito le sue potenzialità che non riguardavano solo la sfera della danza, ma andavano ben oltre”

Inizia così l’ultimo libro scritto dalla giornalista –  critico di danza Francesca Camponero intitolato “Il fenomeno mediatico Roberto Bolle, l’ultimo dio della danza” (Gedi  Edizioni), appena uscito e già disponibile su  Amazon e Feltrinelli.it .

Il libro non è nè una biografia del noto ballerino, nè una carrellata di fotografie dello stesso. A questo hanno già pensato altri. Si può piuttosto considerare come un viaggio nella splendida carriera di Bolle, che mette a fuoco tutti i vari passaggi  avvenuti  per raggiungere l’apice di successo.

Dai palcoscenici internazionali  alle maggiori piazze italiane, gli stati olimpici, ma anche le passerelle della moda, i set di spot pubblicitari, fino  a trionfare in tv con uno show che non comprende solo danza. Insomma Bolle always and everywhere  grazie ad una fantastica operazione di marketing che è stata in grado di fare di lui un personaggio tanto popolare da essere noto anche a chi di danza classica non si è mai interessato.

Importante contributo al libro sono stati forniti dall’Ing. Pietro Barbera di Trapanai  col suo “vinarello”, che ritrae Bolle dipinto con Nero d’Avola,  e dall’artista Michelangelo Manente coi suoi simpatici fumetti  usciti su “Mi-Tomorrow”, quotidiano free press di Milano. Ambedue hanno  avuto piacere di prendere parte al progetto della giornalista genovese concedendo la pubblicazione delle loro opere  che rendono la copertina unica e accattivante. 

Francesca Camponero

Nata a Genova, dove assieme agli studi classici ha intrapreso quelli della danza classica. Nel 2001 si diploma in “regia teatrale” presso l’Accademia Nazionale di Arte Drammatica Silvio D’Amico a Roma. Giornalista, critico di teatro e danza, ha scritto per 10 anni per il quotidiano IL GIORNALE ed i periodici dello spettacolo SIPARIO, TUTTO DANZA, EXPRESSION DANCE MAGAZINE. Attualmente Direttore di Informadanza e inviato di Arts’life. E’ stata docente corsi di laurea all’Università di Genova – DAMS, Polo Imperia.

Il suo monologo TILLY ha vinto tre premi alla drammaturgia:

  • Premio Passione Drammaturgia III Edizione
  • Premio Nuovi Autori Italiani 2013 ( Fondazione Teatro Italiano Carlo Terron)
  • Premio Aktoris I Edizione

Il suo libro INCONTRI(davanti e dietro la quinte) ha vinto il Premio letterario “La mia storia 2014″. Il libro è edito in formato e-book dalla casa editrice Liber Iter di la Spezia ed in formato cartaceo dalla casa editrice Edizioni Montag.

Il suo racconto “La valigia blu e i marzapane”, dedicato a Claudio Abbado, ha vinto il Primo Premio del CONCORSO NAZIONALE PREMIO “SALVATORE GALANTI”- 1^ Edizione 2015

Il suo racconto “La sala d’attesa” ha vinto il Primo Premio del Concorso Internazionale “Dei due mari” – 2° Edizione 2015.

La sua commedia “Un tavolo per quattro” ha vinto il 2° Premio Efesto Città di Catania Edizione 2016 – Sezione Teatro.

C.S.

Su Redazione

Il direttore responsabile di GOA Magazine è Tomaso Torre. La redazione è composta da Claudio Cabona, Giovanna Ghiglione e Giulio Oglietti. Le foto sono a cura di Emilio Scappini. Il progetto grafico è affidato a Matteo Palmieri e a Massimiliano Bozzano. La produzione e il coordinamento sono a cura di Manuela Biagini

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