LA VERITÀ SECONDO EURIDICE

Di il 13 Gennaio 2017
Euridice

Fino a domenica Lunaria Teatro porta in scena al Duse “Lei dunque capirà”, rivisitazione del mito di Orfeo secondo Claudio Magris. Elisabetta Pozzi nei panni di Euridice.

 

C’è solo un letto con le sbarre di ferro e una vecchia scrivania nell’Inferno di Claudio Magris. Tutt’intorno luci e ombre che si muovono di soppiatto e un’assenza ingombrante che occupa il tempo e lo spazio. “Lei dunque capirà” (Claudio Magris, 2006) è un monologo che rivisita il mito di Orfeo, trasportandolo nella contemporaneità. Sulla scena, dunque, c’è solo lei, Euridice, intrepretata da un’immensa Elisabetta Pozzi. Intrappolata negli Inferi, la protagonista racconta in un’ora e venti di spettacolo il suo amore per Orfeo, musicista e poeta che non aveva eguali tra gli uomini e gli dei. Il suo unico interlocutore è un certo “Presidente” (evocazione del Dio cristiano) che si manifesta soltanto tramite folate di vento e terribili tuoni. Come ad Orfeo nell’Ade, il Presidente concede all’amato, in via del tutto eccezionale, di condurre la sua Euridice al di fuori della “Casa” in cui è rinchiusa a causa di una fatale infezione. Lo spettacolo prende avvio dal momento in cui la protagonista ridiscende negli Inferi senza sfruttare quel “permesso eccezionale”, facendo intendere fin dalle prime battute che non si è trattato di un gesto inconsapevole.

Attraverso il ricordo del loro amore intenso e passionale, Euridice delinea il profilo del suo amato, un uomo incredibilmente magnetico e affascinante, ma allo stesso tempo incapace, se lasciato da solo, di mostrare la sua parte migliore. Euridice non è solo donna e compagna, ma anche colei che come un demiurgo tira fuori il meglio dal suo amato, smussando gli angoli e nascondendo i difetti: è forse per questo che Orfeo ha tentato di tutto per riportarla in vita? Perché è consapevole di non poter dare il meglio senza di lei? Forse, ma soprattutto, con un grande gesto di generosità, Euridice è disposta a rinunciare per sempre alla sua vita terrena pur non deludere le aspettative di Orfeo… Lei, unica a conoscere il segreto della vita e della morte, della fine e dell’origine, sapeva che non avrebbe potuto mantenere quella storia solo per sé. Meglio lasciarlo inconsapevole in un limbo dove tutto è possibile, piuttosto che svelargli che anche dall’altro lato, non si vede che la realtà deformata delle cose.

 

La regia è di Daniela Ardini, le scene di Giorgio Panni e Giacomo Rigalza. Lo spettacolo è in scena al teatro Duse fino a domenica; inizio spettacolo ore 20.30, domenica ore 16.00.

 

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