LA POLPA PRONTA RIMANE MADE IN ITALY

E’ un passaggio di testimone ufficiale quello che vede la cessione dello storico marchio De Rica tra Generale Conserve e Conserve Italia.

Lo hanno comunicato pochi giorni fa le due società, in seguito alla firma dell’accordo di vendita. Un vero e proprio sodalizio, con sigla di un contratto di fornitura pluriennale che vede il passaggio del marchio De Rica nella famiglia di Generale, e il mantenimento della produzione negli stabilimenti di Conserve Italia.

Un’operazione sulla quale hanno espresso soddisfazione sia il direttore generale di Conserve Italia Conserve (colosso cooperativo leader europeo nell’ortofrutta trasformata con brand quali Cirio, Valfrutta, Yoga, Derby) Angel Sanchez, sia il presidente di Generale Conserve Vito Gulli. “Abbiamo accettato l’offerta della società genovese – dichiara Sanchez – perché abbiamo apprezzato il suo progetto di sviluppo per De Rica, che continuerà a far leva sugli invidiabili valori del made in Italy. Questo storico marchio dell’agroalimentare nazionale può godere così di un rinnovato slancio commerciale, e contare sull’esperienza di un’azienda leader quale Generale Conserve che, come noi, pone la sostenibilità ambientale e sociale al centro della propria politica industriale”.

L’acquisto di De Rica da parte di Generale Conserve, leader nel mercato delle conserve ittiche con il marchio Asdomar, segue quello di

Manzotin, avvenuto nel maggio scorso. “Oggi Generale Conserve affianca al business delle conserve di tonno e di carne, che proseguono il loro costante incremento, anche De Rica, un marchio italiano dalle grandi potenzialità” ha commentato il presidente Vito Gulli. ”Anche nella gestione di questo nuovo business – ha aggiunto – opereremo in maniera coerente con la nostra missione: la Qualità ed il Rispetto, alla base dell’intenso piano di sviluppo”.

Un accordo tra aziende italiane che salva il made in Italy, spogliato negli ultimi anni di troppi dei suoi prodotti migliori “emigrati” all’estero, e che vuole garantire una produzione nostrana all’insegna della qualità.

di Cristina Odero