“Il libro della gerla”: arriva dal Giappone ed è dedicato ai librai di Montereggio

Di il 16 Dicembre 2019

GENOVA-Sabato 14 dicembre nel salone di Rappresentanza di Palazzo Tursi, è stato presentato al pubblico genovese e nazionale il libro dedicato ai librai di Montereggio, edito in Giappone, dal titolo “Il libro della gerla”.

All’evento hanno partecipato Paola Bordilli, assessore ai Grandi Eventi del Comune di Genova, Paola Bertoni, presidente della Fiera del Libro di Genova che ha collaborato alla presentazione del libro, i bambini della scuola primaria Livio Galanti di Montereggio che hanno scritto “Il libro della gerla”, Giacomo Maucci, curatore dell’edizione italiana e ideatore del progetto “Montereggio nel Mondo. Il Giappone”, Sandro Fogola, presidente Pro Loco Montereggio, Megumi Akanuma, soprano giapponese e ambasciatrice di Genova nel mondo e in collegamento streaming da Tokio Yoko Uchida, l’autrice giapponese del libro.

Grazie alla collaborazione con la Fiera del Libro è stato presentato al pubblico genovese e nazionale “Il libro della gerla”, dedicato ai librai di Montereggio ed edito in Giappone. Si tratta di un’opera prima di una classe elementare di Arpiola, in provincia di Massa Carrara, in collaborazione con l’autrice giapponese Yoko Uchida: l’autrice, nel 2018, ha pubblicato in Giappone un’opera intitolata Montereggio, vicissitudini di librai viaggiatori da un paesino”. da cui è nato il gemellaggio con gli alunni della scuola primaria “Livio Galanti” (MS) che hanno, poi, raccontato la storia del piccolo borgo diventato famoso nel mondo per essere patria natale di molti librai.

Da Montereggio, frazione di Mulazzo (MS), terra di confine tra Liguria e Toscana nel cuore della Lunigiana, sono partite molte famiglie di tradizione libraia: dai banchi itineranti, alle bancarelle strutturate in mercati dedicati, alle librerie vere e proprie in giro per il mondo. Una consuetudine divenuta peculiarità che ha visto, prima tra tutte le Città italiane, Genova essere punto focale della diffusione di questo antico mestiere: Genova, culla delle antiche botteghe storiche e delle tradizioni dei mestieri antichi, come trampolino di lancio di questo progetto editoriale internazionale.

Dal gemellaggio Italia – Giappone, basato anche sulla consuetudine del mestiere del libraio itinerante come punto in comune tra le due culture, è nato un progetto divenuto libro: durante la presentazione di sabato 14 dicembre a Palazzo Tursi l’autrice Yoko Uchida si è collegata in diretta streaming direttamente dal Giappone e ha raccontato la preziosità di questa collaborazione.

Yoko Uchida è autrice della prefazione dell’opera dei ragazzi di Arpiola traduttrice e co- utrice dell’edizione giapponese, in quanto il libro proposto ai lettori nipponici, dalla casa editrice Hojosha Plublishing ltd di Tokyo, assumerà una elegante, particolare e curiosa forma, racconterà di come questi due libri abbiano creato un progetto divenuto storia, che non intende certo fermarsi qui. Infatti, scopo ultimo dell’opera è quello di avvicinare o riavvicinare alla lettura tradizionale, spesso accantonata dalla tecnologia, con particolare riferimento ai più piccoli in età scolare.

«La figura del libraio – commenta Paola Bordilli, assessore al Commercio e ai Grandi Eventi del Comune di Genova – è parte della nostra storia, tra gli antichi mestieri è sicuramente uno di quelli da annoverare e salvaguardare. Siamo sempre molto attenti a promuovere attività che facciano riscoprire piccoli piaceri che arricchiscano, quali la lettura di un buon libro o la scoperta della nostra storia attraverso mestieri che sembrano dimenticati. È ruolo delle Istituzioni tutelare, supportare e invogliare a conoscere e questa è un’ottima occasione non soltanto per ritornare alla lettura ma anche per riscoprire il mestiere dei librai e unire due soggetti così lontani geograficamente ma così vicini a livello di interessi culturali».

Ideatore e curatore de “Il libro della Gerla” e del progetto “Montereggio nel mondo.Il Giappone”, Giacomo Maucci sottolinea che «l’importanza di questo progetto ruota attorno al fatto che è stato scritto da un gruppo di bambini: la storia raccontata dai bambini, con passione, impegno e sacrificio, rappresenta, in questo libro, la rievocazione dello spirito degli antichi librai montereggini. La figura del librai antico rappresentava il portatore di speranza e questa piccola magia ha attecchito anche nel lettore giapponese».

Sandro Fogola, presidente Pro Loco Montereggio ricorda che «Montereggio è il paese dei librai, da qui sono partiti praticamente tutti i banchi di libri per andare in giro per l’Italia; fondamentale è il rapporto con le persone, la chiacchiera per strada, il consiglio fidato. Infatti, un tempo i librai, seppur analfabeti, riuscivano a raccontare i libri e a convincere gli interessati ad acquistare le opere semplicemente raccontandoli. Questa tradizione che ha portato, poi col tempo, l’idea della bancarella stanziale e poi, successivamente, della libreria deve essere salvaguardata: parla di noi».

E per Megumi Akanuma, soprano giapponese nonché ambasciatrice di Genova nel mondo e presidente dell’Associazione Culturale DEAI, «questa è un’occasione perfetta di incontro tra culture: essendo esperta di entrambe, ritengo che la lettura e la promozione delle reciproche tradizioni attraverso di essa sia un’occasione da cogliere al volo e sviluppare, così come succede con la mia associazione DEAI, che in giapponese significa incontro, che si occupa di creare, appunto, occasioni di incontro tra l’Italia e il Giappone attraverso la cultura».

Yoko Uchida, giornalista e scrittrice giapponese, è stata insignita il 15 novembre scorso del “Premio Umberto Agnelli al giornalismo 2019”, ama l’Italia, anche quella dei borghi, tuttora poco conosciuta presso il grande pubblico internazionale.

Montereggio, i cui librai hanno dato origine al Premio Bancarella, si trova in Lunigiana. Con questo piccolo centro la scrittrice giapponese ha costruito un rapporto sentimentale intenso e profondo, tanto da promuovere un’iniziativa culturale tra gli scolari montereggini al fine di far loro conoscere l’arcipelago nipponico.

C.S.

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