“FORME DEL CONFLITTO” È LA NUOVA RASSEGNA DI MARZO DELLA TOSSE

Di il 26 Febbraio 2018

Focus tematici su un passato che è quasi presente. Guerra, terrorismo e follia in scena al teatro della Fondazione Luzzati.

 

GENOVA – È stato presentato questa mattina il calendario del mese di marzo al Teatro della Tosse: in programma tre spettacoli sul tema del terrorismo preceduti da “Battlefield”, il capolavoro teatrale di Peter Brook.

 

«Abbiamo deciso di dedicare il mese di marzo a temi importanti e di restituire la dimensione originaria e tradizionale del teatro: il confronto». Comincia così Amedeo Romeo (direttore artistico del Teatro della Tosse) la conferenza stampa di questa mattina il merito al programma scelto per il mese di marzo. Sul palco della Tosse ci saranno quattro spettacoli che analizzano il conflitto come stato di tensione, come situazione in cui bisogni, tendenze e aspettative contrastano tra loro, imponendo un processo di adattamento spesso non del tutto accettato. Su questo tema, si vuole rendere visibile punti di vista diversi e talvolta contrastanti.

 

La rassegna dedicata al terrorismo sarà preceduta dal grande ritorno sul palco del Teatro della Tosse di Peter Brook con “Battlefield”, spettacolo ispirato al “Mahabarata”, in scena dal 2 al 4 marzo (2 e 3 marzo ore 20.30, 4 marzo ore 18.30), adattamento e regia di Peter Brook e Marie Hélène Estienne. A distanza di trent’anni dal suo “Mahabharata”, opera memorabile e monumentale, il maestro della scena internazionale Peter Brook (novantaduenne) torna sul palcoscenico con il celebre poema epico indiano, uno dei testi fondamentali della religione induista che nel 1985 la sua messinscena sconvolse il Festival di Avignone con una durata di nove ore suddivise in tre giornate.

 

Si è deciso di ripartire da quel lavoro enorme e straordinario per assistere a quello che è fondamentale dire oggi: «In guerra una vittoria è una sconfitta – ammonisce Brook – Voglio raccontare la storia di Battlefield, per far capire a Obama, Hollande, Putin e a tutti i presidenti cosa succede dopo la battaglia. Se tu sei un leader e sostieni una guerra devi sapere che farai milioni di morti, anche se vinci».
Lo spettacolo sarà in lingua inglese (niente paura, sarà usato un linguaggio essenziale e sono previsti sopratitoli in italiano), «perché Brook ritiene che la traduzione inglese del Mahabhrata sia la più adatta alla vera natura dell’opera» spiega Romeo. Poco rappresentato nella Penisola, sono già arrivate prenotazioni da tutto il nord Italia, le prime da Milano. Si consiglia pertanto, se interessati, di affrettarsi ad acquistare i biglietti.

 

Focus sul terrore

 

Il Terrorismo da quindici anni è la notizia di apertura di quasi tutti i telegiornali del mondo, un fenomeno con il quale dobbiamo fare i conti quotidianamente e che influenza le nostre abitudini. Un fenomeno che non nasce oggi e che ha toccato tutte le nazioni in epoche diverse.

 

  • Dall’8 al 10 marzo andrà in scena “Piombo” di Gipo Gurrado (autore e musicista), musical sugli “anni di piombo”, uno dei periodi di massimo terrorismo in Italia.
    Associare la parola “musical”, con tutto il suo bagaglio di immaginario collettivo, a espressioni come anni di piombo e brigate rosse appare quasi una contraddizione. Ma è in questo contrasto che si svela il cuore del progetto che vuole raccontare in un modo nuovo un periodo storico drammatico, archiviato forse troppo velocemente.
    La vicenda del “sequestro Moro” sarà raccontata attraverso musiche e canzoni (sia inediti che rifacimenti, incluso una versione insolita punk di Gaber, per esempio). Tutti i personaggi della tragedia (conosciamo tutti l’epilogo della storia) creano quattro storie e diversi punti di vista che non si incontrano mai sul palco, ma si intrecciano.
    Curiosità: verranno girati dei video in diretta (non riproposti al pubblico) che serviranno in un futuro per separare i diversi piani del racconto.
  • Dal 15 al 17 marzo andrà in scena “Utoya” per la regia di Serena Sinigaglia, spettacolo sul terribile attentato avvenuto in Norvegia il 22 luglio 2011.
    Sinigaglia racconta la terribile strage di Utøya avvenuta per mano di Anders Behring Breivik che scatena l’inferno tra i giovani militanti del partito socialista norvegese. Inizialmente si pensa a un attentato di matrice islamica, ma quando velocemente si scopre che non è così (grazie all’ammissione quasi immediata di Breivik) nessuno parla di ragioni politiche, anche se l’attentatore stesso nel momento in sui si è costituito ha riferito chiaramente essere stato un attentato di matrice politica.
    Il racconto si sviluppo grazie ai due attori (Arianna Scommegna e Mattia Fabris) che interpretano tre coppie di testimoni oculari (che quindi non l’hanno vissuto in prima persona, ma hanno osservato dall’esterno) e dei rispettivi punti di vista.
    Lo spettacolo è in collaborazione con Luca Mariani, autore del libro “Il silenzio sugli innocenti”, che il 16 marzo incontrerà insieme agli attori il pubblico, per analizzare le dinamiche e i contorni di un massacro così terribile avvenuto nel cuore dell’Europa.
  • Ultimo spettacolo del Focus è “La lotta al terrore”, in scena dal 22 al 24 marzo, della Compagnia Capotrave, idea e drammaturgia Lucia Franchi e Luca Ricci.
    La storia che portano in scena è la storia drammatica e al contempo comica di un attacco terroristico a un supermercato visto dall’esterno, dalla prospettiva di una sala riunioni comunale, dove all’improvviso giunge la terribile notizia. Si vedranno le tante reazioni che ognuno di noi potrebbe avere, da chi afferma che gli stranieri non potranno mai integrarsi per ragioni paradossali (troppo freddo, per esempio) a chi si pensava forte e invece rimane paralizzato dal terrore.
    Uno spettacolo che parla di paura, di tolleranza e di intolleranza, di questo odierno tempo nervoso, dove la nostra identità individuale e sociale è messa in crisi da radicalismi contrapposti.

Per ulteriori informazioni, visita il sito web del Teatro della Tosse.

Su Redazione

Il direttore responsabile di GOA Magazine è Tomaso Torre. La redazione è composta da Claudio Cabona, Giovanna Ghiglione e Giulio Oglietti. Le foto sono a cura di Emilio Scappini. Il progetto grafico è affidato a Matteo Palmieri e a Massimiliano Bozzano. La produzione e il coordinamento sono a cura di Manuela Biagini

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