Doppio appuntamento coi “Dialoghi sulla rappresentazione”: Piergiorgio Odifreddi e Farida Simonetti

Di il 30 Agosto 2019

GENOVA – La XII edizione dei “Dialoghi sulla rappresentazione”, rassegna ideata da Teatro Pubblico Ligure con la direzione artistica di Sergio Maifredi, prosegue mercoledì 4 settembre con due appuntamenti nella stessa giornata. Alle ore 21, a Palazzo Tursi (via Garibaldi 9), Piergiorgio Odifreddi è il protagonista della nuova produzione di Teatro Pubblico Ligure, L’ingegno, dalla Terra alle Lune – Un viaggio cosmico in compagnia di Plutarco, Keplero e Huygens. Lo spettacolo è preceduto alle ore 18 dall’incontro alla Galleria di Palazzo Spinola di Pellicceria (piazza Pellicceria 1) con Farida Simonetti, storica dell’arte e direttore del Museo in cui è stato trasformato Palazzo Spinola, che condurrà il pubblico alla scoperta delle capacità innovative di Filippo Parodi, scultore barocco genovese, nella cornice rappresentante Paride e Venere.

“Dialoghi sulla rappresentazione” quest’anno è dedicata all’Ingegno, alla capacità dell’uomo di superare le difficoltà, inventare soluzioni sempre nuove, abbattere gli ostacoli e proseguire il cammino in un modo migliore. La rassegna è un progetto di Teatro Pubblico Ligure realizzato con il sostegno di Comune di Genova e Regione Liguria, il patrocinio della Camera di Commercio di Genova, la collaborazione di Goethe-Institut Genua e BookPride. Quest’anno si compone di otto incontri a ingresso libero dal 20 maggio al 6 settembre. Nella prima parte della rassegna ne sono stati protagonisti Lauro Magnani, Moni Ovadia, David Riondino e Amanda Sandrelli.

Dalla Terra alle lune con Piergiorgio Odifreddi è stato creato per festeggiare i 50 anni dal primo passo dell’Uomo sulla Luna e ha debuttato alla Milanesiana 2019, festival fondato e diretto da Elisabetta Sgarbi. Dalla Terra alle lune è il diario di un viaggio nello spazio, dalla Terra alla Luna e oltre verso i pianeti e i satelliti del sistema solare. Capitano della nave spaziale è Piergiorgio Odifreddi, che per l’occasione ha arruolato come membri dell’equipaggio Plutarco, il grande storico e filosofo greco, Keplero, uno dei padri dell’astronomia moderna e Huygens, il più grande scienziato vissuto in quel mezzo secolo che separa Galileo e Keplero da Newton. Attraverso la traduzione di tre brevi scritti – Il volto della Luna di Plutarco, Sogno di Keplero e l’Osservatore cosmico di Huygens – il Capitano Odifreddi mette così in evidenza le reciproche influenze, le anticipazioni scientifiche contenute in queste opere ma anche gli errori intriganti, prendendone spunto per spaziare dalla mitologia alla fantascienza, dalla letteratura al cinema e dalle idee primitive della fisica antica alle sofisticate fotografie dell’astronomia moderna.

Grazie alla capacità di Odifreddi di coniugare l’umanesimo e la classicità con la scienza e la modernità, quello che sino a ora era stato un confronto a distanza durato millenni diventa un dialogo vivo e immediato tra tre grandi protagonisti della cultura occidentale.Un viaggio straordinario con un equipaggio eccezionale.

Protagonista dell’incontro nelle sale della Galleria Nazionale di Palazzo Spinola con il direttore Farida Simonetti sarà la cornice di Filippo Parodi (Genova 1630-1702) raffigurante Il Giudizio di Paride che contorna il Ritratto di Maria Mancini, piccolo dipinto su rame del pittore fiammingo Jakob Ferdinand Voet (1639-1700). Protagonista cioè non sarà, come per lo più avviene, il dipinto, ma la cornice che in questo caso, grazie all’ingegno creativo di Filippo Parodi, passa dal ruolo puramente funzionale e decorativo ad uno ben più ricco riuscendo a divenire mezzo di espressione di un concetto, di comunicazione di un messaggio, pienamente nello spirito delle grandi invenzioni barocche. Parodi sceglie il momento in cui Paride è invitato a indicare la più bella fra tre dee, ma raffigura solo Minerva e Giunone e fa indicare dal dito puntato di Paride la donna del ritratto contenuto nella cornice dichiarando così a chi osserva che è lei, al posto di Venere, la Dea della Bellezza. E certo ciò risulta ben motivato dal momento che si tratta di Maria Mancini, la nipote del cardinale Mazzarino che fece innamorare Luigi XIV, il Re Sole, al punto da dover essere fatta rientrare in Italia destinata nel 1661 alle nozze a Roma con il connestabile Colonna.

Venerdì 6 settembre (ore 21) la seconda parte della rassegna si chiude a Palazzo Tursi con il giornalista e scrittore Massimo Minella, in dialogo con Giuseppe Zampini, impegnato in un appuntamento dedicato alla nostra città, dal titolo L’ingegno di Genova dall’Expo del 1914 al futuro. Ma la XII edizione di Dialoghi sulla rappresentazione ha una terza parte all’interno di Bookpride 2019 e continua il 19, 20 e 21 ottobre (ore 17) a Palazzo Ducale con “Ogni desiderio / desiderare l’incanto”, un progetto di Teatro Pubblico Ligure per Bookpride.

C.S.

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