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Bisio mattatore ne “La mia vita raccontata male” tra riflessioni profonde, ironia ed imprevisti che conquistano il pubblico
Lo spettacolo, finalmente a Genova, rimandato per due anni e prodotto dal Teatro Nazionale, è un tourbillon di emozioni che rievocano il passato e smuovono le coscienze dello spettatore
GENOVA – A ben vederla “La mia vita raccontata male” non è tanto un romanzo di formazione, un excursus tra aneddoti, ricordi e pensieri, ma anche (e soprattutto) un viaggio a ritroso disseminato di scelte e intoppi, cadute e risalite. È la parabola di un uomo che, come tanti, dimostra come i percorsi possano prendere via impreviste e tortuose capaci di determinarne il destino.
Claudio Bisio nel suo monologo, portato ieri per la prima volta a Genova al Teatro Ivo Chiesa, rinviato per due stagioni a causa dell’emergenza Covid-19 e prodotto dal Teatro Nazionale di Genova con la regia del genovese Giorgio Gallione, è un maquillage di emozioni, risate e vicende che ispirate dall’universo letterario di Francesco Piccolo smuovono le coscienze dello spettatore e strappano risate e applausi. Dalla prima fidanzata alle gemelle Kessler, dai mondiali di calcio all’impegno politico, dall’educazione sentimentale alla famiglia o alla paternità, dall’Italia spensierata di ieri a quella sbalestrata di oggi, fino alle scelte professionali e artistiche che inciampano in Bertolt Brecht o si intrecciano con Mara Venier, lo spettacolo, montato in un continuo dualismo tra vita pubblica e privata, reale e romanzata, racconta “male”, in musica e parole, tutto ciò che per scelta o per caso concorre a fare di noi quello che siamo.
Il trascorrere degli anni tende ad idealizzare il passato scandendo i ricordi come una macchina del tempo che ci riporta indietro nel passato. Bisio, nel suo spettacolo, riesce a catturare l’attenzione dello spettatore sì grazie alla sua verve comica ma anche per il suo modo di raccontare che trasforma la narrazione quasi come se fosse una vicenda personale. Con il colpo di scena finale (realtà o finzione?) delle luci sul palco che si spengono nell’ultima scena in cui l’attore milanese mostra tutta la sua capacità d’improvvisazione dominando magistralmente il proscenio, interagendo con pubblico e creando uno spettacolo nello spettacolo. Bisio, in definitiva, costruisce una partitura emozionante, spesso profonda ma pure giocosamente superficiale, personale, ideale, civile ed etica. Semplicemente, da vedere
Durata: 80 minuti.
Lo spettacolo è in scena Teatro Ivo Chiesa fino al 22 febbraio.
Info e biglietti: su www.teatronazionaledigenova.it
Su Tomaso Torre
Giornalista pubblicista dal 2003, è fondatore e direttore responsabile di GOA Magazine. Appassionato di arte, cultura e spettacoli ha collaborato per anni con diverse testate locali occupandosi di cronaca ed attualità, sport e tempo libero. “Ho sempre coltivato il sogno di realizzare un prodotto editoriale dinamico e fluido che potesse rispondere alle esigenze informative di un pubblico sempre più competente ed avanguardista”.Ultime Notizie
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