TOSCA: ECCO LA STAGIONE LIRICA DEL CARLO FELICE

Di il 19 Dicembre 2014

 L’Opera di Puccini, la prima in cartellone, al debutto sabato

Di Chiara Bozzoteatro-carlo-felice

«Questo è l’inizio ufficiale della nostra stagione, sono già partite diverse cose ma è l’Opera l’essenza di questo teatro» così Maurizio Roi, sovrintendente del Carlo Felice, spiega il debutto di Tosca sabato 20 alle 20.30, mettendo in luce quanto questa prima deve significare per il teatro ma anche per Genova «È il momento per la città di vestirsi bene e venire a teatro».

Il titolo scelto per questa apertura è un classico dell’opera di Giacomo Puccini e vedrà nei panni dei personaggi principali cantanti di primo livello: ad interpretare Tosca sarà Maria Guleghina, soprano nota in tutto il mondo; Cavaradossi sarà interpretato da Roberto Aronica, tenore italiano; mentre, darà voce a Scarpia, Carlos Àlvarez al debutto in questa parte.

La regia di questa prima opera in cartellone è affidata al regista residente del Teatro Carlo Felice, Davide Livermore: «L’ultima opera con la mia regia, la Carmen di maggio, è stata un po’ burrascosa vista la vicenda dello sciopero. Ora ecco Tosca un’opera che grazie al taglio datole da Puccini risulta molto cinematografica» conferma il regista. L’opera, un melodramma in tre atti, su libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa, si svolge a Roma nel 1800 racconta dell’amore di Tosca, nota cantante per il pittore Cavaradossi fortemente osteggiato dal capo della polizia di Roma, il perfido Scarpia. La vicenda si conclude in modo drammatico «Tosca mette in scena i demoni dell’umanità, è quasi un gioco claustrofobico di emozioni» conferma Livermore.

L’orchestra sarà diretta da Stefano Ranzani che tiene a mettere in rilievo il lavoro delle maestranze per la riuscita di Tosca «Tutti lavoriamo per un unico obiettivo e lo facciamo al meglio convinti che l’Italia non possa prescindere dal teatro dell’opera». Sulla stessa scia anche l’autore dei costumi Gianluca Falaschi, «Questo teatro ha tanta forza  e tanta qualitàdentro di sè».

 

 

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