Teatro Cargo: domenica la violenza ostetrica di “Il mestiere più antico del mondo”

Di il 26 Ottobre 2017

GENOVA – La Stagione 2017/2018 di Teatro Cargo prosegue domenica 29 ottobre (ore 16.30), con lo spettacolo “Il mestiere più antico del mondo” di Gabriella Pacini, prodotto da Causa Teatro con il sostegno di Vita di Donna, il Melograno e Freedom for birth roman action group. L’interprete è Laura Nardi, diretta da Amandio Pinheiro.

 

“Il mestiere più antico del mondo” è uno spettacolo contro la violenza nel parto e quindi contro la violenza sulla donna tout court, in questo caso istituzionalizzata ed esercitata quando essa è più indifesa e spaventata. Una conseguenza è la vertiginosa diffusione del parto cesareo, spesso ingiustificato e frutto di una radicata cultura basata su una struttura gerarchica in cui il benessere della partoriente e del bambino non sono al primo posto. L’autrice Gabriella Pacini, ostetrica dall’esperienza più che ventennale ha ascoltato le testimonianze di molte madri e scritto un racconto che restituisce uno spaccato veritiero e crudele degli abusi subito dalle donne all’interno del sistema sanitario.

 

La protagonista del suo testo è Anna, un’ostetrica di 45 anni, al lavoro da venticinque. Sottopone le partorienti alle pratiche ospedaliere di routine senza mai mettere in dubbio il limite tra controllo medico e sadismo. Ma Anna un figlio non lo ha mai avuto, perché su quel lettino non ci si è mai voluta mettere. Il mestiere più antico del mondo non è la prostituta, come si usa dire, ma quello che svolge Anna. Non una donna che vende il suo corpo al maschio ma una donna che dovrebbe aiutare e sostenere le altre donne nel parto. Michel Odent scrive: «Le donne stanno in sala parto come vengono considerate nella società».

 


Il biglietto singolo è in vendita a 16 euro (intero) o 14 euro (ridotto) al botteghino del teatro in piazza Odicini. Prenotazioni al numero 010-694240, via mail scrivendo a promozione@teatrocargo.it o sul sito Happyticket.

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Il direttore responsabile di GOA Magazine è Tomaso Torre. La redazione è composta da Claudio Cabona, Giovanna Ghiglione e Giulio Oglietti. Le foto sono a cura di Emilio Scappini. Il progetto grafico è affidato a Matteo Palmieri e a Massimiliano Bozzano. La produzione e il coordinamento sono a cura di Manuela Biagini

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