Prende il via al Sivori la rassegna “Dal Noir al NeoNoir” con quattro capolavori della storia del cinema

Di il 15 Aprile 2024

GENOVA – Dallo sguardo misterioso della femme fatale, alle notti acide schiarite solo dalla luce intermittente dei neon dove si aggira una terribile dark lady. Il pericolo arriva con il buio dell’anima, un abisso in cui scivolano corruzione, tradimenti, fughe, pistole, soprusi, droga, soldi. Una discarica tossica di rifiuti umani immersa nel liquido melmoso dell’attesa, del ricatto, dell’ansia e della paura. È il menu della rassegna “Dal Noir al NeoNoir”, in programma al cinema Sivori di Genova (salita Santa Caterina 54 r. tel. 010 5532054) dal 14 aprile al 13 maggio 2024.

Quattro capolavori che illustrano l’importanza e la costante trasformazione di uno dei generi più significativi della storia del cinema: “L’infernale Quinlan” di Orson Welles (lunedì 15 aprile, ore 21), “Il lungo addio” di Robert Altman (lunedì 22 aprile, ore 21), “L’anno del Dragone” di Michael Cimino (lunedì 6 maggio, ore 21) e “Hong Kong Express” di Wong Kar-wai (lunedì 13 maggio, ore 21). Tutti i film sono proiettati in lingua originale con i sottotitoli in italiano.

La rassegna nasce nel quadro della convenzione stipulata tra il Dipartimento Diraas dell’Università di Genova e la società Alesbet/Circuito Cinema. È coordinata da Luca Malavasi, docente di Storia e analisi del film dell’Università di Genova, ed è sviluppata con il contributo degli studenti del Laboratorio di Critica Cinematografica tenuto da Pier Maria Bocchi, critico cinematografico per FilmTv e Cineforum. Gli studenti sono coinvolti sia nella produzione di tutti i materiali comunicativi, sia nella presentazione dei film in sala prima della proiezione.

Il Noir è luogo di straordinarie sperimentazioni stilistiche e narrative, specchio solo leggermente deformante della società, che mette in evidenza il suo lato nero. La rassegna “Dal Noir al NeoNoir” inizia lunedì 15 aprile, ore 21, al cinema Sivori con “L’infernale Quinlan – Touch of Evil” di Orson Welles (1985, 95′). L’ispettore Quinlan, interpretato dallo stesso Welles, si contrappone al poliziotto Ramon Miguel Vargas, che offre il volto Charlton Heston, altro grande attore dell’empireo hollywoodiano. Indagano entrambi sull’esplosione di una bomba, il primo d’istinto e senza troppo badare alla forma, il secondo affidandosi alla logica e rispettoso della legge. Welles ridimensiona l’importanza delle femme fatale, tipica del noir, e affida il ruolo di una chiromante a Marlene Dietrich. Ma la protagonista non è lei. Al centro della scena c’è Susan Vargas (Janet Leigh), moglie del poliziotto, una donna passiva, ingenua e vittima degli eventi. “L’infernale Quinlan” è ormai unanimemente considerato dalla critica l’opera che supera il noir classico e ne segna la fine.

Lunedì 22 aprile la rassegna prosegue con “Il lungo addio – The Long Goodbye” di Robert Altman (1973, 112′), che costituisce un ulteriore passaggio nel genere e rappresenta l’inizio del neonoir: le istanze della società sono aggiornate al clima sempre più incerto della contemporaneità. A Los Angeles, l’investigatore privato Philip Marlowe, interpretato da Elliott Gould, nel cuore della notte corre in aiuto dell’amico Terry Lennoz (Jim Bouton) in fuga, senza sapere che questo favore lo porterà a scoprire una terribile verità. In questo mondo dominato da urgenze di carattere politico sociale, provocate dallo scandalo Watergate e dalla sfiducia dei cittadini verso le istituzioni, la femme fatale è assente. Dal romanzo di Raymond Chandler.

Lunedì 6 maggio, alle 21, il film in programma è “L’anno del Dragone – Year of the Dragon” di Michael Cimino (1985, 134′), un neonoir metropolitano che mescola sapientemente il classico con il contemporaneo. Siamo a New York negli anni Ottanta. Lo sfacciato e pluridecorato capitano di polizia Stanley White (Mickey Rourke), reduce dal Vietnam, è assegnato al quartiere di Chinatown, dove dichiara guerra alla mafia cinese. Melting pot, iperviolenza, antieroe egocentrico, arrogante sono temi cari al regista che qui trovano una rappresentazione perfetta. Dietro l’immagine da cartolina di Chinatown si muove la malavita, combattuta da un uomo che ha subito i traumi del Vietnam, animato da un fortissimo senso del dovere e della giustizia.

“Dal Noir al NeoNoir” si conclude lunedì 13 maggio, alle ore 21, con “Hong Kong Express” di Wong Kar-wai (1994, 102′), ambientato di notte in una metropoli caotica, illuminata dalle luci al neon. Siamo al neon noirL’isolamento del singolo è raccontato attraverso le vicende dei personaggi che si sviluppano in due episodi differenti. Il primo ha come protagonisti il poliziotto He Qiwu (Takeshi Kaneshiro) che, cercando di dimenticare la ragazza che lo ha lasciato, incontra per caso una dark lady misteriosa (Brigitte Lin) con parrucca bionda e impermeabile, e se ne innamora. Il secondo, invece, racconta dell’amore di Ah fei (Faye Wong) per l’agente 663 (Tony Leung Chiu-wai), che a sua volta deve elaborare la fine di un amore. Le due vicende sono unite da due canzoni ricorrenti: “California Dreaming” di The Mamas and Papas e la versione in mandarino di “Dreams” di The Cranberries. Tutto cosparso da un sentimento di ansia e paura generato dall’imminente perdita dell’autonomia di Hong Kong, dal 1997 tornata sotto l’influenza del regime cinese.

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CS.

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