“PASSAGGI”, LO SGUARDO SULLA MORTE DEL TEATRO DELLA TOSSE

Di il 22 Marzo 2018
Michael Wharley

In un’epoca in cui la naturale conclusione dell’esistenza è diventata innaturale, la rassegna vuole promuovere una cultura consapevole e amorevole della morte

 

GENOVA – Dalla danza al teatro, dalla musica alla visual art: “Passaggi”, rassegna del Teatro della Tosse al via il 29 marzo, offre diverse prospettive sul tema della morte, contaminando molteplici linguaggi artistici.

 

Un momento di “Tracciati”. Credit: Sara Ciommei

Realizzata in collaborazione con Braccialetti Bianchi, associazione di volontariato genovese che offre sostegno ai malati terminali dell’Hospice Maria Chighine dell’Ospedale San Martino, la rassegna nasce dall’esigenza di promuovere una cultura consapevole e amorevole della morte, in un’epoca in cui la naturale conclusione dell’esistenza è diventata innaturale. «Affrontiamo questo tema – spiega Amedeo Romeo, direttore artistico del Teatro della Tosse – a nostro modo: da tantissimi punti di vista. In un momento in cui la morte è spettacolarizzata, ma allo stesso tempo tenuta in disparte, vogliamo raccontarla dal vivo, anche con ironia e leggerezza». In un mondo in cui si pretende una cura per ogni malattia, la morte stessa viene trattata come un’opzione non contemplabile, un errore. Restare in vita è diventato un dovere e il morire, come un atto criminale, turba l’odierna presunzione di immortalità.

 

Ad aprire la seconda edizione di “Passaggi”, giovedì 29 marzo alle 19.30, è un concerto “prima della prima”: “Play this at my funeral”, nel Foyer della sala Aldo Trionfo. Saranno eseguite dal vivo una selezioni di brani dalla playlist di Spotify “#Passaggi2018 – play this at my funeral“, creata appositamente per la rassegna. Segue, alle 20.30 (sempre in sala Aldo Trionfo) la prima nazionale di “ErictheFred”, del clown britannico Chris Lynam (in foto di copertina) che affronta il tema tabù per eccellenza: il suicidio. Venerdì 30 marzo inizia con il “Death Cafè” delle 18 in cui, tra una tazza di tè e un pasticcino, si dialoga cercando di rompere delicatamente tutti i pregiudizi e le paure sulla morte.

 

“Love in a Dying World”

Alle 19.30 Daniela Basso, infermiera di oncologia pediatrica al Gaslini, narra in chiave teatral-musicale la propria esperienza. Alle 21.30 (con replica alle 19 del 31 marzo), nella sala Dino Campana va in scena “Dove va la vita”, monologo nato dall’esperienza autobiografica dell’attrice francese Michèle Guigon. Diretto da Saverio Soldani, e interpretato da Mariella Speranza, lo spettacolo racconta la storia di una donna “qualunque”, che scopre improvvisamente di avere un tumore al seno. La serata di venerdì termina alla Claque con “Love in Dying World”, di e con Nero Kane e Samantha Stella. Sabato 31 marzo alle 11 il Luzzati Lab ospita una seduta di meditazione a cura di Braccialetti Bianchi, condotta di Elena Cosulich e Daniela Mambelli. “Tracciati” di Cristiano Fabbri chiude, sabato alle 21.30, la rassegna, con un dialogo in movimento, il cui è il corpo a raccontare le memorie del proprio vissuto.

 


Per ulteriori informazioni su biglietti e promozioni (previste varie forme di scontistica per gruppi e under 28):

Sito Web Teatro della Tosse

Su Giulio Oglietti

Cresciuto tra la nebbia e le risaie del Monferrato, è a Genova dal 2013. Laureato in Informazione ed editoria, collabora con GOA da luglio 2017. Metodico e curioso, è determinato a diventare giornalista. ogliettig@libero.it

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