PALAZZO BIANCO RIAPRE LE PORTE A VIA GARIBALDI E AI VISITATORI

Di il 5 Giugno 2020

Un altro dei gioielli di Strada Nuova torna ad arricchire la sontuosa via del centro con i suoi interni e un itinerario tutto nuovo

GENOVA – Anche Palazzo Bianco (nell’immagine in evidenza una foto del suo giardino) si aggiunge alla lista dei Palazzi e dei Musei di Strada Nuova che, uno dopo l’altro, tornano ad animare la centrale via Garibaldi.

Riapre oggi il primo piano dell’edificio con un percorso rinnovato: un itinerario per riscoprire nelle raccolte d’arte della città la storia del collezionismo genovese di Cinquecento e primo Seicento, ma anche una preziosa selezione di capolavori di Palazzo Rosso allestiti nelle sale espositive del museo e le importanti opere di scuola veneta del Cinquecento delle nostre raccolte. Concludono la visita il celebre “Ecce Homo” di Caravaggio e le opere dei pittori che a lui si ispirarono a inizio Seicento.

A spiccare fin dall’inizio saranno i nomi di Luca Cambiaso e del più anziano Giovan Battista Castello il Bergamasco. A seguire, tra le opere di primo Seicento si segnalano le due pale di Bernardo Castello e Giovan Battista Paggi raffiguranti la “Madonna col Bambino” che proteggono la città di Genova, il porto e la Lanterna. Nelle sale affacciate sul giardino di Palazzo Bianco sono esposti i grandi capolavori della collezione Brignole-Sale della quadreria di Palazzo Rosso: dalla tavola di Palma il Vecchio con laSacra Conversazione”, all’olio su rame di Ludovico Carracci, dipinto a Bologna nel 1602, alle celebri tele di Giovan Francesco Barbieri detto Guercino La Cleopatra e il Dio Padre con angiolettoe Guido ReniIl San Sebastiano“. Seguono un prezioso rame di Orazio Gentileschi, la tela con “Clorinda libera Olindo e Sofronia dal rogo” di Mattia Preti, il “Ritratto di Geronima Brignole-Sale con la figlia Aurelia” di Anton Van Dyck, e altri quadri di Grechetto e Bernardo Strozzi, come la celeberrima “Cuoca”.

Il percorso proposto ai visitatori, attraverso il giardino della dimora, prosegue poi nella sala dei veneti del Cinquecento con i capolavori di Paolo Caliari detto Veronese e di Paris Bordon: di Veronese sono esposte la “Giuditta con la testa di Oloferne”, databile al 1580, la grande tela firmata con la “Crocifissione”, proveniente dalla chiesa genovese (oggi distrutta) dei Santi Giacomo e Filippo e la splendida “Susanna e i vecchioni”, documentata a Genova già a partire dal XVIII secolo e già parte delle raccolte del più grande collezionista spagnolo del ‘600, il marchese del Carpio, ambasciatore a Roma e Viceré di Napoli. Conclude la visita la sala dedicata a Caravaggio e ai caravaggeschi, con l’”Ecce Homo” del Merisi, con il “David con la testa di Golia” di Simon Vouet e la “Salomè con la testa del Battista” di Mathias Stomer.

INFORMAZIONI

Il museo è aperto venerdì, sabato e domenica dalle 10 alle 18 con un numero contingentato, in ottemperanza delle norme di sicurezza anti contagio.

Anche in questo caso si consiglia l’acquisto del biglietto online, disponibile al sito http://www.ticketone.it. La prenotazione dovrà essere mostrata in biglietteria al momento della visita in formato cartaceo o tramite smartphone. I biglietti potranno essere acquistati anche in biglietteria solo se, per la fascia oraria di riferimento, non sarà raggiunto il numero massimo di affollamento consentito.

Per qualsiasi informazione aggiuntiva: tel 010 2759185 – biglieteriabookshop@comune.genova.it

C.S.

Su Redazione

Il direttore responsabile di GOA Magazine è Tomaso Torre. La redazione è composta da Claudio Cabona, Giovanna Ghiglione e Giulio Oglietti. Le foto sono a cura di Emilio Scappini. Il progetto grafico è affidato a Matteo Palmieri e a Massimiliano Bozzano. La produzione e il coordinamento sono a cura di Manuela Biagini

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