“OTTOCENTO SVELATO”: LE CINQUE MOSTRE NEI PALAZZI GENOVESI CHE RACCONTANO LA CITTÀ NEL XIX SECOLO

Di il 1 Ottobre 2025

In arrivo l’esposizione di quadri, bozzetti ed opere dei maggiori rappresentanti dell’arte ligure che hanno contribuito a rendere il capoluogo della regione crocevia di scambi culturali e  artistici. L’iniziativa si inserisce all’interno delle proposte di “Genova e l’800” per celebrare l’epoca dei genovesi

GENOVA – Prosegue il fitto calendario di eventi legati a “Genova e l’800” con l’esposizione “Ottocento svelato. Racconti di collezioni e musei nella Genova del XIX secolo”, ideata e coordinata da Leo Lecci e Francesca Serrati.
Il progetto mira a valorizzare e far riscoprire a cittadini e turisti il patrimonio cittadino composto da una grande varietà di opere raccolte da collezioni private, gallerie e musei di tutta Italia.
Il coordinatore di “Genova e l’800” Leo Lecci afferma «Queste 5 mostre rappresentano un’occasione eccezionale per conoscere le dinamiche artistiche del XIX secolo e capire come la città sia stata, anche nell’Ottocento importante crocevia dell’arte, del collezionismo e sede di importanti istituzioni artistiche come l’Accademia Ligustica o la Promotrice di Belle Arti, frequentata da artisti di tutta la penisola»
Il percorso artistico si snoda in cinque sedi con cinque itinerari differenti ma che si intersecano raccontando l’Ottocento genovese e italiano tramite più di trecento opere tra dipinti, sculture, documenti e foto.

I cinque siti protagonisti del percorso

Palazzo Nicolosio Lomellino, visitabile dal 10 ottobre al 1° febbraio 2026, ospita “Ottocento al tramonto. Plinio Nomellini a Genova tra modernità e simbolismo”. Saranno esposte 53 opere di Plinio Nomellini e artisti contemporanei provenienti da diverse regioni italiane tra cui Emilia, Toscana e Liguria.
La mostra, a cura di Agnese Marengo e Maurizio Romanengo, tratta del periodo genovese di Nomellini, allievo di Fattori, destinato ad avere un ruolo chiave nella nascita del divisionismo e del simbolismo.
L’esposizione permetterà ai visitatori di crearsi un quadro della Genova di fine secolo con le sue trasformazioni urbanistiche e i cambiamenti sociali.
Correlata all’esposizione sarà la mostra “La rivista Riviera Ligure tra arte, industria e Territorio” dedicata a Plinio Nomellini e sarà visitabile dal 2 all’8 dicembre al Palazzo della Camera di Commercio di Imperia.
La mostra sarà aperta il giovedì e il venerdì alle 15 alle 18, sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 18.
Il costo del biglietto è intero 12€ Ridotto 10 € (usufruiscono dello sconto i soci Coop, Fai, Tci, Associazione Culturale Giano) Studenti/Insegnanti: 8€

Il Museo diocesano di Genova, visitabile dal 20 novembre al 23 febbraio 2026, accoglierà al suo interno “Sacro e pop. La Quasi oliva speciosa in campis di Niccolò Barabino, capolavoro della pittura dell’Ottocento” a cura di Lilli Ghio, Paola Martini, Caterina Olcese e Sergio Rebora. Saranno esposte 24 opere tra dipinti, incisioni e ceramiche, tra cui la celebre pala di “Santa Maria della Cella” e “La Carità”.
Protagonista dell’evento la “Quasi oliva speciosa in campis” rappresenta la “Madonna con bambino” e fu creata per la chiesa di Santa Maria della Cella di Sampierdarena da Nicolò Barabino. L’opera venne acquistata dalla regina Margherita di Savoia in persona.

Bozzetti e busti osservabili presso l’Accademia di Belle Arti

Presso l’Accademia Ligusitca di Belle Arti, dall’11 dicembre al 29 marzo 2026, sarà possibile ammirare “L’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova nell’Ottocento: i protagonisti” a cura di Giulio Sommariva. Protagonisti dell’esposizione i 50 ritratti pittorici e altrettanti fotografici e altre opere di rilievo tra cui l’inedito ritratto di Riccardo Haupt, figura di spicco del rinnovamento urbanistico della città.
L’Accademia Ligustica nel corso dell’800 fece nascere e sviluppare il talento di numerosi artisti le cui opere saranno esposte e fruibili al pubblico, attraverso dipinti e sculture saranno raccontati i personaggi di rilievo del XIX secolo.

Alla Galleria d’Arte Moderna e al Museo delle Raccolte Frugone dal 19 dicembre al 29 marzo 2026 verrà esposto “Artisti, Mecenati e Collezionisti nella Genova dell’Ottocento Le Raccolte Frugone: una collezione d’arte dell’Ottocento per Genova” a cura di Leo Lecci e Francesca Serrati.
Saranno più di 100 le opere in mostra, di cui molte provenienti da Firenze e Piacenza, l’evento rappresenta l’occasione per poter ammirare opere che erano esposte nell’Ottocento a Genova che dalla fine del secolo non avevano più fatto ritorno nel capoluogo ligure.

Dal 20 dicembre al 29 marzo 2026 a Palazzo Rosso sarà visitabile “Nello studio di Pipein Gamba: immagini di una Genova di fine Ottocento” a cura di Veronica Bassini e Marta Focacci.
Attraverso il materiale d’archivio di Giuseppe Garuti, in arte Pipein Gamba, la mostra ripercorre gli aspetti principali della vita genovese di fine ‘800. Attraverso circa 600 documenti, bozzetti manifesti e materiali di Pipein Gamba gli spettatori potranno immedesimarsi nella vita della Genova del XIX secolo attraverso la lente di uno scenografo e illustratore che ha collaborato con i più importanti periodici illustrati come “Il Caffaro” o “Il Successo” e con teatri importanti per il panorama cittadino come il Politeama o il Carlo Felice.

Le mostre non si limitano a esporre le opere ma le collocano all’interno del loro contesto storico-culturale permettendo ai visitatori di comprendere il ruolo cruciale di Genova come crocevia culturale dell’Ottocento. I cataloghi dedicati conterranno testi originali e schede critiche delle opere, corredate da apparati iconografici e documentari, ponendosi come strumento di riferimento per futuri studi sull’Ottocento ligure e italiano. A completare l’offerta proposta dalla mostra saranno una serie di incontri, conferenze ed attività didattiche e percorsi divulgativi per i cittadini.
Gli eventi e le mostre raccontano l’Ottocento non solo dal punto di vista artistico ma anche sotto l’aspetto sociale come momento di profonde rivoluzioni urbanistiche e scientifiche.

Su Redazione

Il direttore responsabile di GOA Magazine è Tomaso Torre. La redazione è composta da Alessia Spinola. Il progetto grafico è affidato a Matteo Palmieri e a Massimiliano Bozzano. La produzione e il coordinamento sono a cura di Manuela Biagini

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