NERI MARCORÈ CANTA E RACCONTA FABER NEL NUOVO SPETTACOLO “LA BUONA NOVELLA”

Di il 22 Febbraio 2024

Tra prosa e musica il regista Giorgio Gallione ha tratto dall’omonimo concept album uno show che alterna e intreccia le canzoni di Fabrizio De André a brani tratti dai Vangeli apocrifi a cui lo stesso cantautore si è ispirato. Appuntamento al Teatro Ivo Chiesa dal 27 febbraio al 3 marzo

GENOVA – Una sorta di Sacra Rappresentazione contemporanea che alterna e intreccia le canzoni di Fabrizio De André a brani tratti dai Vangeli apocrifi a cui lo stesso cantautore si è ispirato. Si presenta così La buona novella, lo spettacolo che il regista Giorgio Gallione ha tratto dal concept album omonimo di Faber, ora in scena al Teatro Ivo Chiesa dal 27 febbraio al 3 marzo nell’ambito della stagione del Teatro Nazionale di Genova, che figura tra i coproduttori.

Protagonista sul palco è Neri Marcorè, che insieme a Giorgio Gallione aveva già esplorato il mondo di De André a teatro con Quello che non ho. Dotato di un timbro vocale vicino a quello di Fabrizio De André, l’attore recita e canta, e al suo fianco fa altrettanto l’attrice Rosanna Naddeo.

Un eterogeno ensemble musicale virato fortemente al femminile, con Giua voce e chitarra, Barbara Casini voce, chitarra e percussioni, Alessandra Abbondanza voce e fisarmonica, Anais Drago voce e violino e Francesco Negri al pianoforte, sostiene la parte musicale di questo spettacolo-concerto, i cui raffinati arrangiamenti sono curati da Paolo Silvestri.

Scritto nel 1969, mentre in Italia divampa la rivolta studentesca («Cosa andava predicando Gesù di Nazareth se non l’abolizione delle classi sociali, dell’autoritarismo, in nome di un egalitarismo e di una fratellanza universali?» dichiarò il laico De André in un’intervista anni dopo), l’album dà voce a numerosi personaggi: Maria, Giuseppe, Tito il ladrone, il coro delle madri, un falegname, il popolo. Ed è proprio da questa base che prende le mosse la versione teatrale.

«La buona novella tratta certo della Passione di Cristo ma la racconta anche e sorprendentemente dalla parte di Maria, madre bambina inconsapevole e prescelta prima, straziata e piangente mater dolorosa poi, la cui tragicità esplode attraverso le voci femminili», commenta Giorgio Gallione nelle note di regia.  «Abbiamo ricercato la teatralità anche nell’impianto scenico, una sorta di installazione mobile, magicamente suggestiva, creata da Marcello Chiarenza».

«La buona novella è un’opera polifonica che mediante metafora e allegoria parla dell’arroganza del potere stesso, il quale mal digerisce gli uomini troppo liberi di pensiero, intralcio per l’esercizio del potere stesso, sia esso famigliare, religioso o politico» dichiara Neri Marcorè. «La spiritualità, intrinseca nel momento in cui si parla di Gesù e della Madonna, è però qui contemplata nella sua dimensione terrena, laddove “il più grande rivoluzionario della Storia” resta prima di tutto un uomo».

Biglietti da 14 a 40 euro. Inizio spettacoli ore 20.30, giovedì e sabato ore 19.30, domenica ore 16.

Info e biglietti teatronazionalegenova.it

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