NAZIONALE DI GENOVA, UNA RASSEGNA PER DAR VOCE AI TALENTI EMERGENTI

Di il 16 Maggio 2018

Cinque registi, cinque autori, cinque spettacoli

 

GENOVA – Osservare, interrogare e portare in scena il presente: una scelta identitaria, un investimento per il futuro. Giunta alla ventitreesima edizione, la Rassegna di Drammaturgia Contemporanea porta sul palco della Piccola Corte e della Sala Mercato del Teatro Modena, dal 23 maggio al 30 giugno, cinque spettacoli interpretati e diretti dai numerosi talenti usciti dalla storica Scuola di Recitazione dello Stabile, ora Teatro Nazionale di Genova.

 

Marco Sciaccaluga con i cinque registi

Curata da Marco Sciaccaluga, Angelo Pastore, Andrea Porcheddu e Giorgio Gallione, la rassegna include spettacoli che spaziano dal teatro anglosassone alla Romania, dall’Argentina al Nordest italiano. I testi sono di Henry Naylor, Stuart Slade, Vitaliano Trevisan, Elise Wilk e Rafael Spregelburd, nell’adattamento di Manuela Cherubini (da Accassuso, unico concesso dal drammaturgo argentino). «Abbiamo lavorato seriamente – spiega Angelo Pastore, direttore del Teatro Nazionale di Genova – selezionando testi e discutendone. La grande novità rispetto agli ultimi anni – prosegue Pastore – è l’utilizzo della Sala Mercato del Teatro Modena, al posto del Teatro Duse.

 

Cinque registi, cinque autori, cinque spettacoli: si parte con “BU21” il 23 maggio (repliche fino al 2 giugno) alla Piccola Corte, scritto da Stuart Slade e diretto da Alberto Giusta. «BU21 tratta- racconta Giusta – di sei giovani: tre donne e tre uomini, sopravvissuti a evento terroristico». Un aereo precipita a Fulham (Londra), con i ragazzi a parlare del proprio dolore. «È un gioco provocatorio, in cui mostrano le ferite, cercando di coinvolgere il pubblico in una riflessione sul senso della vita». Si prosegue alla Sala Mercato, dal 30 maggio al 2 giugno, con “Aeroplani di carta” di Elise Wilk, con la regia di Fiorenza Pieri. Una storia di sei sedicenni rumeni, al secondo anno di superiori, lasciati da soli per andare a lavorare in altri paesi d’Europa. «I protagonisti creano una propria comunità, ma invece di sostenersi si innescano, per mancanza di una figura adulta, una serie di meccanismi di prepotenza, che li rendono sempre più soli».

 

Anna Della Rosa. Credit La bottega degli attori

Dal 6 al 16 giugno tocca (alla Piccola Corte) a “Le solite ignote”, scritto e diretto da Manuela Cherubini, unico adattamento concesso da Rafael Spregelburd di “Accassuso”. Nell’adattamento di Cherubini, lo spettacolo mostra la vita di una scuola di periferia e dei suoi docenti: «incontreremo – precisa Cherubini – in una sala insegnanti, nove maestre e un giocatore di calcio». Da questa situazione scaturiranno tensioni interne, gelosie, alleanze e ripicche, in un gustoso e feroce spaccato individuale e sociale. «Troveremo – prosegue – un furto, tanta creatività, immaginazione e resilienza». “Il Cerchio Rosso” di Vitaliano Trevisan, diretto da Massimo Mesciulam, va invece in scena nella Sala Mercato, dal 13 al 23 giugno. Un storia cruda ma trasversale, in cui la violenza non appartiene solo ai drogati, protagonisti di questa pièce scritta in veneto: «il testo è duro – racconta Mesciulam – vuole spiattellare il degrado in faccia al pubblico, senza un minimo di catarsi o di filtro. Non vuole dare un senso all’agire dei protagonista, mostra solo quello che è fatto con una dialettica a metà tra uno spietato realismo e un tono alto del vuoto, del nulla». La rassegna si conclude con “L’angelo di Kobane” di Henry Naylor (traduzione di Marco Sciaccaluga), diretto da Simone Toni, alla Piccola Corte dal 20 al 30 giugno. Anna Della Rosa (protagonista del monologo) interpreta una ragazza curda, costretta a impugnare le armi e a combattere contro l’Isis. Reana decide di non fuggire e di partecipare alla guerra in una narrazione che, per quanto sia violenta, «mantiene una dimensione di giustizia», sottolinea Toni.

 

L’ingresso a uno spettacolo costa 5€, l’abbonamento a tutta la rassegna 15€.

Su Giulio Oglietti

Cresciuto tra la nebbia e le risaie del Monferrato, è a Genova dal 2013. Laureato in Informazione ed editoria, collabora con GOA da luglio 2017. Metodico e curioso, è determinato a diventare giornalista. ogliettig@libero.it