Museo dei Cappuccini: sabato l’inaugurazione della mostra “I presepi dei Cappuccini della Liguria”

Di il 17 Novembre 2017

 

GENOVA – Sabato 18 novembre alle 16 sarà inaugurata la mostra “I presepi dei Cappuccini della Liguria. Storia delle tradizioni del presepe”, visitabile fino al 2 febbraio al Museo Beni Culturali Cappuccini di Genova.

 

Con l’inizio della Novena di Natale tutti i francescani rivolgono la loro attenzione ad una rappresentazione scenica che non può mancare nelle loro case: il Presepio. Questa rappresentazione era già nota prima di San Francesco, ma con il Poverello, e precisamente col presepe di Greccio, è iniziato un nuovo modo, “evangelico e umano”, di ripresentare il Mistero della Natività: l’iniziativa ha avuto grande fortuna e noi possiamo considerare San Francesco d’Assisi come l’inventore del Presepe.

 

In tutti gli archivi dei conventi dei Cappuccini della Liguria non manca una sezione dedicata ai presepi realizzati nelle Chiese e nei conventi e ai frati che nei secoli si sono prodigati con grande passione al loro allestimento. È proprio dalla consultazione di questi archivi che è nata l’idea di realizzare una mostra “storica” sulla tradizione dei presepi dei cappuccini in Liguria.

 

All’interno degli spazi museali è stato creato un nuovo percorso che accoglie un’accurata selezione di statuine da  presepe provenienti da alcuni conventi cappuccini del territorio ligure e del basso Piemonte. Dal famoso presepe dei Cappuccini del Padre Santo (GE) è stato selezionato un gruppo di pastori con gli animali al seguito. Secondo la critica il pastore con il labbro leporino  viene attribuito ad Anton Maria Maragliano e gli animali a Giovanni Battista Pittaluga. Le statuine scelte sono tra le più espressive e particolari del presepe del Padre Santo.

 

Dal Convento dei Cappuccini di San Barnaba (GE) e dalla sua Chiesa, che si stagliano raccolti sull’altura che nel medioevo era detta “Carbonaia”,  proviene un gruppo di anziane signore, intente nelle faccende domestiche e alla compravendita di frutta e verdura. Tutte le statuine del presepe di San Barnaba sono attribuite alle scuole del Maragliano e del Bissoni.

 

Dal Convento di Voltaggio (AL), famoso per la collezione di opere d’arte raccolte da padre Pietro Repetto, provengono le statuine del presepe che rappresentano il gruppo della Natività. Oltre a S. Giuseppe, la Madonna e Gesù Bambino possiamo ammirare il gruppo di cavalieri con le loro scintillanti armature realizzate in metallo e non scolpite direttamente su legno.

 

Non mancherà il prezioso corteo dei Re Magi attribuito ad Anton Maria Maragliano che in origine faceva parte del presepe dei Cappuccini di Sarzana (SP) e le altrettanto espressive statuine di Pasquale Navone, uno dei più apprezzati seguaci del Maragliano, che ormai da anni sono parte integrante del presepe dei Cappuccini di S. Caterina (GE).

 

Si distacca per fattura la selezione proveniente dai conventi dei Cappuccini di Savona e Quiliano (SV), che rispecchiano la tradizione presepiale del ponente ligure: le statuine sono in terracotta e sono state modellate dai grandi artisti della ceramica savonese dell’800: Antonio Brilla e Antonio Tambuscio. Le statuine non saranno inserite in veri e propri presepi, ma piuttosto in diorami, ambientazioni scenografiche dove sarà possibile calarsi nella visione di tipiche scene di paese da guardare con attenzione per individuare tutti i particolari realizzati da Emilio Burri e Luciana Scarone.

 

La mostra si completa con una sezione di arte che rappresenta un momento di riflessione sul significato del Natale, tra storia, tradizioni e simboli, attraverso opere che spaziano da importanti dipinti a sculture, ne sono esempio: la “Adorazione dei pastori” di Giovanni Battista Casoni della collezione del Museo; l’“Annunciazione” e il “Riposo durante la fuga in Egitto” di Domenico Fiasella provenienti dalla Chiesa di Cappuccini di Pieve di Teco (IM).

 

Termina il percorso il presepe meccanico realizzato dall’artigiano di Carmagnola Franco Curti a partire dagli anni ‘30 in 12.000 ore di lavoro. La sua prima esposizione pubblica risale agli anni ‘40 e da allora  affascina grandi e piccini grazie agli oltre 150 personaggi in movimento. La parte centrale, animata da un unico motore, è un trittico di 40 metri quadri composto dalla ricostruzione di Betania, Gerusalemme e Betlemme al tempo di Gesù. Altri 5 motori muovono i quadri meccanici che precedono il presepe con le Profezie dei Profeti Isaia, Michea e Malachia e la ricerca dell’alloggio.

 

La mostra sarà visitabile dal martedì alla domenica 14.30-18.00, il giovedì dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18. È possibile prenotare visite guidate a gruppi.

 


Per ulteriori informazioni e prenotazioni:

010 8592759

www.bccgenova.it

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daphneferrero@bccgenova.org

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(C.S.)

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