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Matteo Nucci e Omero inaugurano “Il Mare – Filosofia e poesia”: da giovedì al via la rassegna di Teatro Pubblico Ligure a Palazzo San Giorgio

GENOVA – Dal 19 dicembre al via la quarta edizione della rassegna a Palazzo San Giorgio “Il Mare – Filosofia e poesia” di Teatro Pubblico Ligure con la direzione artistica di Sergio Maifredi. Il primo appuntamento di giovedì sarà con lo scrittore grecista Matteo Nucci e il suo incontro dal titolo “Il Mare e Omero”. La manifestazione prosegue fino al 2 maggio 2025 con altri poeti, scrittori e filosofi: Alessandro Rivali, Corrado Bologna, Simone Regazzoni, Sergio Givone, Giuseppe Conte, Maurizio Fiorilla e Massimo Minella.
Teatro Pubblico Ligure e Sergio Maifredi dopo aver affrontato la grande letteratura del mare con il progetto Capitani Coraggiosi nel 2020/2021, I Porti delle storie dedicato agli scrittori nel 2021/2022, e Argonautiche nel 2023/2024 sulle grandi rotte reali o immaginarie, propone ora un progetto dedicato al mare visto attraverso le maggiori espressioni letterarie e filosofiche di tutti i tempi.
Il mare, fonte di miti e di letteratura dagli albori dell’umanità, viene raccontato al pubblico attraverso incontri con filosofi, scrittori, attori e poeti, ognuno dei quali esplora la tematica attraverso una grande opera o un grande autore: Omero, Ernest Hemingway, Dante, Ludovico Ariosto, Giovanni Boccaccio, Pier Paolo Pasolini, fra gli altri.
Il racconto acquista ulteriore importanza in una città come Genova, e in particolare a Palazzo San Giorgio, sede dell’Autorità Portuale e luogo rappresentativo del rapporto secolare che la Città ha con il mare, generatore di incontri, di scambi e di storie. L’ingresso agli appuntamenti è libero con prenotazione obbligatoria a info@teatropubblicoligure.it. Informazioni su www.teatropubblicoligure.it e www.portsofgenoa.com
“Il mare. Filosofia e poesia” inizia giovedì 19 dicembre 2024, ore 17, nella Sala del Capitano di Palazzo San Giorgio a Genova, con Matteo Nucci, scrittore dedito alla tradizione classica dei greci, con un intervento su “Il mare e Omero”. Con l’Odissea, Omero ha scritto la più grande opera sul mare della letteratura occidentale, un mare che contiene tutto, che arriva ovunque, in continuo movimento, forza troppo grande per essere conosciuta ed essere compresa, davanti al quale anche un uomo come Ulisse non può far altro che abbandonarsi, facendosi trasportare verso il proprio destino. Attraverso il racconto omerico si esplora quindi il mare come luogo di scoperta e di avventura, luogo mitico quanto reale, che contiene le storie di tutti.
Il secondo appuntamento è giovedì 9 gennaio 2025, alle 17, con “Il mare e Ernest Hemingway”. Se pensiamo a Ernest Hemingway pensiamo immediatamente al “Vecchio e il mare”. Un racconto lungo o un romanzo breve, dove il mare, descritto con pochi rapidi colpi di penna è sempre presente nel racconto del vecchio pescatore Santiago e del giovane Manolin che lo aspetta a riva. Alessandro Rivali, scrittore e poeta, ci avvicina all’immensità dell’Oceano attraverso lo sguardo di Hemingway, andando alla ricerca dei mari dell’anima, carichi di storie interiori.
Giovedì 23 gennaio, alle 17, si prosegue con “Infin che ‘l mare fu sovra noi richiuso. Il mare nella Divina Commedia”. Corrado Bologna, filologo, già professore ordinario di Letterature romanze medioevali e moderne presso la Scuola Normale Superiore di Pisa, farà da guida nel mare di Dante, che affiora più volte nella Divina Commedia, che inghiotte uno dei dannati più amati da Dante: Ulisse, colpevole di aver superato i limiti posti alla conoscenza, le colonne d’Ercole e di aver fatto rotta verso il mondo “sanza gente”.
Giovedì 13 febbraio, alle 17, si affronta l’“Oceano” con il filosofo Simone Regazzoni. L’oceano come punto di partenza per ripensare tutta la filosofia moderna, l’approccio al mondo e all’umanità all’interno di esso. A fronte della crisi ecologica e climatica che l’uomo sta affrontando, dei cambiamenti che stanno rivoluzionando le nostre vite, si riparte dalla grande distesa d’acqua da cui la vita ha avuto origine. Si propone un viaggio dai miti della creazione, ai racconti di Melville e al rapporto moderno col mare che prende lo spazio dell’intero mondo, come flusso costante del divenire.
Il quinto appuntamento è giovedì 13 marzo, ore 17, con Sergio Givone, professore ordinario di Estetica all’Università di Firenze, che interviene su “Thalassa, Pelagos, Okeanos. I molti nomi del mare nell’antica Grecia”. A ciascuno di questi nomi corrispondeva una diversa concezione del mare, un diverso modo di guardare al mare, tanto che assunse sempre più valore di metafora e finì col designare la regione misteriosa che separa l’aldiquà e l’aldilà; come in Dante, che parlava del mare oltre le colonne d’Ercole, “infin che ‘l mar fu sopra noi rinchiuso”, e come in Leopardi, che equipara il mare all’infinito, “il naufragar m’è dolce in questo mare”.
Giovedì 27 marzo, alle 17, torna ospite Corrado Bologna con “… al tempo che passaro i Mori / d’Africa il mare… Il mare nell’Ariosto e nei poemi cavallereschi”. Poeta dei cavalieri e dell’amore, quando si pensa ad Ariosto non si pensa probabilmente al mare. Ma anche in questo poeta, che raccoglie e sintetizza tutta una tradizione non solo italiana, ma provenzale e latina del racconto cavalleresco, il mare è fonte di metafore e di immagini, luogo di viaggio e di battaglie, di grandi cambiamenti e trasformazioni, segnate dalle nuove terre a cui il mare dà accesso. Negli intrecci complicati delle trame ariostesche il mare si rivela spazio di movimento e cambiamento, di passaggio da una ad un’altra avventura.
Giovedì 10 aprile, sempre alle ore 17, l’appuntamento è con Giuseppe Conte con “Il mare, la Liguria, il mito”. La scrittura di Giuseppe Conte è alta, potremmo dire massimalista, ha il mito come costante punto di riferimento. La Liguria è la sua terra, da cui parte e a cui ritorna, con amore filiale. Il mare sta di fronte a lui, difficile immaginarlo in un luogo lontano dal mare. Un mare che è scambio, che è incontro di culture, temi sempre presenti nell’opera di Giuseppe Conte. Giuseppe Conte intreccia una riflessione dall’unione di questi fili colorati.
Penultimo appuntamento giovedì 8 maggio con l’intervento di Maurizio Fiorilla, professore ordinario di Filologia della letteratura italiana all’Università di Roma Tre, su “Il mare nel Decameron di Giovanni Boccaccio”. Boccaccio sin dall’adolescenza imparò a conoscere il mondo del mare e dei mercanti, nel quale il padre sperava avrebbe trovato la sua professione. Avrebbe poi abbracciato un’altra carriera, ma quel mondo che imparò a conoscere confluì nei suoi racconti, dove il mare diventava fonte di ricchezza, di avventura e anche di rovina. Nelle “Genealogie”, opera latina che esplora i miti classici, Boccaccio esalta l’invenzione delle imbarcazioni e la forza dell’uomo che trionfa sul mare, finalmente in grado di spostarsi ed esplorare il mondo. Attraverso i racconti e i trattati di Boccaccio si esplora il mare, dai miti antichi di greci e romani ai traguardi del medioevo, che si preparava a superare le colonne d’Ercole e scoprire i nuovi mondi, celati da sempre all’antichità.
La rassegna si conclude giovedì 25 maggio con il giornalista e scrittore Massimo Minella e il suo racconto su “Pasolini e il mare. La lunga strada di sabbia”. Il mare, l’acqua come metafora della vita. È intenso e straordinario il legame di Pier Paolo Pasolini con il mare, raccontato e svelato attraverso la sua arte immensa, osservato dalla spiaggia, nel suo straordinario viaggio attraverso “La lunga strada di sabbia”, reportage realizzato nel 1959 come inviato personale della rivista “Successo”, vissuto in quelle profondità in cui poesia e vita reale si toccano come per magia. C’è un rimando ancestrale alle origini del mondo e della vita, in tutto questo. E Pasolini sa restituircelo con una forza che il tempo non scalfisce, a cinquant’anni della sua morte, ma che anzi rende ancora più intenso.
BIOGRAFIE
Sergio Maifredi, nato a Genova nel 1966, regista, presidente e direttore artistico di Teatro Pubblico Ligure, da lui fondato nel 2007. È direttore artistico del Teatro Cavour di Imperia. È ideatore di festival, progetti di audience engagement e community development (le stagioni di Soriteatro a Sori, il progetto “Atlante del Gran Kan” tra gli altri) per Amministrazioni Pubbliche e Comuni, Fondazioni, Istituti Italiani di Cultura e Istituzioni internazionali. Dal 2019 al 2021 è stato direttore artistico per la Città di Barletta dell’evento storico “La Disfida di Barletta”. Direttore artistico di “Cinque Terre Art Festival”, “Portus Lunae Art Festival” di Luni e “Albintimilium Theatrum fEst” di Ventimiglia. Ideatore del progetto di rete STAR sistema teatri antichi romani. Curatore delle mostre d’arte “Yves Klein, judo e teatro, corpo e visioni” (2012) con Bruno Corà e “Tutto il Teatro in un manifesto, il manifesto d’arte in Polonia a vent’anni dalla caduta del Muro” (2009) a Palazzo Ducale di Genova. “Wisława Szymborska. La gioia di scrivere” (2023) al Museo d’arte contemporanea Villa Croce di Genova. Ha diretto oltre cinquanta spettacoli, fra cui i recenti “La città invisibile”, “Aiace” e “Filottete” di Sofocle.
Matteo Nucci – Scrittore romano che da sempre lavora sulla tradizione classica dei greci. Ha scritto “Sono comuni le cose degli amici” (2009), libro finalista al premio strega 2010, “Il toro non sbaglia mai” (2011), “Le lacrime degli eroi” (2013), “È giusto obbedire alla notte” (2017), “L’abisso di Eros. Seduzione” (2018), “Achille e Odisseo. La ferocia e l’inganno” (2020), “Sono difficili le cose belle” (2022) e “Il grido di Pan” (2023).
Alessandro Rivali – È nato a Genova nel 1977. I suoi libri di poesie sono La riviera del sangue (Mimesis 2005) e La caduta di Bisanzio (Jaca Book 2010). Ha pubblicato i libri intervista Giampiero Neri. Un maestro in ombra (Jaca Book 2010) e Ritorno ai classici. Una conversazione con Giampiero Neri (Ares 2020). Ha curato le lettere inedite di Eugenio Corti dal fronte russo (Io ritornerò, Ares 2015). Ho cercato di scrivere Paradiso (Mondadori 2018) raccoglie le conversazioni con Mary de Rachewiltz, la figlia di Ezra Pound.
Corrado Bologna – Già Professore Ordinario di Letterature romanze medioevali e moderne presso la Scuola Normale Superiore di Pisa, ha insegnato nelle Università di Ginevra, di Chieti, di Roma “La Sapienza”; è stato Prof. Ordinario di Filologia romanza all’Università Roma Tre.
Si è occupato in particolare della prima lirica trobadorica; di vari aspetti dell’opera di Cavalcanti, di Dante, di Petrarca, dell’Ariosto, di Guicciardini, di Manzoni e di Gadda. Ha lavorato con Teatro Pubblico Ligure e Sergio Maifredi in molti spettacoli.
Simone Ragazzoni – Laureato in filosofia, ha pubblicato molti saggi di politica e filosofia, tra cui: “La filosofia del Dr. House” (co-autore con lo pseudonimo Blitris), Ponte alle Grazie, 2007; “Derrida”, Feltrinelli, 2018; “La palestra di Platone”, Ponte alle Grazie, 2020; “Oceano”, Ponte alle Grazie, 2022. È anche autore di tre romanzi: “Abyss”, Longanesi, 2014; “Foresta di tenebra”, Longanesi, 2017; “I segni del male”, Rizzoli, 2020. Ha inoltre vinto il premio Parmenide nell’aprile del 2023.
Sergio Givone – È professore ordinario di Estetica all’università di Firenze. Ha scritto molti libri sulla filosofia classica e moderna, e sull’opera di Dostoevskij. Tra i suoi libri, sono da citare “Dostoevskij e la filosofia” (Laterza, 1984), “Favola delle ultime cose” (Einaudi, 1998), “Eros/ethos” (Einaudi, 2000), “Il bibliotecario di Leibniz. Filosofia e romanzo” (Einaudi, 2008), “Metafisica della peste. Colpa e destino” (Einaudi, 2012), “Sull’infinito” (Einaudi, 2008), “Fra terra e cielo. La vera storia della cupola di Brunelleschi” (Solferino, 2020).
Giuseppe Conte – Nato a Imperia nel 1945, ha pubblicato libri in versi come L’ Oceano e il Ragazzo e Ferite e rifioriture (Premio Viareggio), e libri di viaggio tra cui Terre del mito, e romanzi: da Primavera incendiata a Fedeli d’amore, da Il terzo ufficiale (Premio Hemingway) a La casa delle onde (finalista al Premio Strega) e a L’ adultera (Premio Manzoni). Nel 2018 esce per Giunti il romanzo Sesso e apocalisse a Istanbul, nel 2019 I senza cuore, nel 2021 Dante in Love. Traduttore di Shelley, Whitman e D.H. Lawrence, grande viaggiatore, cultore appassionato del mito, è impegnato da decenni nella difesa della natura e nel confronto con il pensiero dell’Oriente e dei mistici dell’Islam. Ha tenuto letture e conferenze in trentatré Paesi del mondo. Ha vissuto per lunghi anni in Francia. Attualmente abita in Riviera.
Maurizio Fiorilla – È professore ordinario di Filologia della letteratura italiana all’università Roma Tre. Nelle sue ricerche si è occupato soprattutto del Trecento italiano, in particolare di Dante, Petrarca e Boccaccio.
Massimo Minella, nato a Voghera, vive a Genova dalla metà degli anni Ottanta. Vicecaporedattore di Repubblica e responsabile delle pagine economico-marittime dell’edizione ligure del quotidiano, è autore di numerose pubblicazioni di narrativa per l’infanzia e di argomento storico-economico. Nel 2014 e 2022 ha vinto il premio Mare Nostrum Awards per i suoi reportage sul Mediterraneo e nel 2016 il premio Marincovich Cultura del Mare per il suo libro “Storie di navi e principesse che non fecero ritorno”. Dai suoi libri sono tratti testi che l’autore stesso racconta nei festival teatrali, a cura del Teatro Pubblico Ligure.
C.S.

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Il direttore responsabile di GOA Magazine è Tomaso Torre. La redazione è composta da Alessia Spinola. Il progetto grafico è affidato a Matteo Palmieri e a Massimiliano Bozzano. La produzione e il coordinamento sono a cura di Manuela BiaginiUltime Notizie
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