LELLA COSTA INAUGURA L’ANNO ACCADEMICO DI BELLE ARTI

Di il 9 Febbraio 2018

Una straordinaria Lella Costa ospite dell’Accademia Ligustica: talento e apertura mentale come modello per la futura generazione di artisti.

 

GENOVA – Si è svolta oggi la cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2017/2018 dell’Accademia Ligustica di Belle Arti a cui ha partecipato anche l’apprezzatissima attrice teatrale.

 

«Un percorso stimolante, un momento di passaggio auspicato da tanto tempo» ha esordito così Guido Fiorato, nuovo direttore dell’istituto. L’incontro è stato realizzato per introdurre le novità per i tre anni di incarico: nel proseguire il percorso verso la statalizzazione, l’Accademia vuole incrementare la propria offerta formativa per gli studenti (due nuovi bienni di specializzazione dedicati a Progettazione Artistica per l’Impresa e alla Fotografia, una nuova scuola per il triennio dedicata alle Nuove Tecnologie per l’Arte) e aprirsi ulteriormente al dialogo con la città attraverso eventi e corsi liberi (già da quest’anno, l’offerta è raddoppiata rispetto al passato).

 

«L’espressione artistica – continua Fiorato – non è presente solo nelle materie didattiche. Nella creatività ci deve essere leggerezza, assenza di barriere sui concetti, in modo da avere una mente fluida».

 

Da questa premessa, davanti a una Sala Conferenze gremita di un pubblico vastissimo (dal corpo docente agli studenti, dalla stampa agli ammiratori accorsi da tutta Italia) Lella Costa prende la parola.
L’attrice dalla grande personalità teatrale, spontanea, ironica e coinvolgente ha improntato il suo discorso sul tema “L’Arte del narrare, il racconto tra mito e ironia”. La sua capacità di unire diversi livelli (storico e contemporaneo, serio e ironico, quotidiano e immaginario) vuole essere da modello per un’apertura mentale, necessaria per interpretare la veloce e complessa trasformazione del mondo contemporaneo.

 

«Quello che le scuole dovrebbero fare, è far capire a ognuno il proprio talento» dice Lella Costa, raccontando come ha scoperto la sua vocazione di attrice (per caso, mentre faceva un percorso universitario diverso) e come i suoi professori l’abbiamo fortemente incoraggiata. «La mia fortuna – continua l’attrice – è stata comunque prendere delle strade che mi hanno fatto conoscere molte altre cose, per poi capire cosa volessi fare veramente. Bisogna cogliere le occasioni quando ci si presentano: perché non è vero che non arrivano, è solo che spesso non le riconosciamo”.

 

Tra clamorose battute e risate, introduce temi importanti e riflessivi che si collegano alle attività didattiche dell’Accademia: parla, per esempio, della finzione, spesso confusa con la falsità, con qualcosa che non è vero o non è giusto. Ma in realtà nella finzione c’entra solo e unicamente la forma: senza finzione, non esisterebbe nessun tipo di arte (il teatro, la pittura, la scenografia, la letteratura).

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