L’arte informale dei chiavaresi Lavagnino e Sturla nelle mostre dei musei Mu.Ma
GENOVA – Doppio appuntamento per i musei Mu.MA con due mostre sull’arte informale.
“Uno sguardo informale” di Pierluigi Lavagnino
Giovedì 4 aprile alle ore 17.30, si inaugura la mostra “Uno sguardo informale” dedicata all’artista Pierluigi Lavagnino nel ventennale della sua scomparsa, a cura di Claudio Castellini, Anna Lavagnino e Leo Lecci, al Museoteatro della Commenda di Prè di Genova.
Organizzata dall’Archivio Pierluigi Lavagnino in collaborazione con AdAC (Archivio d’Arte Contemporanea Università di Genova), Mu.MA, Associazione Promotori Musei del Mare e della Navigazione e Cooperativa Solidarietà e Lavoro. Mostra accompagnata da catalogo edito da De Ferrari Editore, con testo critico di Leo Lecci, Storico dell’Arte Contemporanea, e contributo di Ruggero Savinio, pittore, scrittore e amico di Lavagnino. Visitabile fino all’11 maggio.
All’inaugurazione di giovedì 4 aprile alle ore 17.30, insieme ai curatori e Ruggero Savinio, interverrà Nicoletta Viziano Presidente Mu.MA.
Pierluigi Lavagnino è entrato a buon diritto nella storia dell’arte italiana.
Saranno 39 le opere esposte, tra olii su tela e acquerelli su carta. La mostra intende così offrire una panoramica sulla produzione di Lavagnino ponendo in particolare l’attenzione sulle opere degli anni ‘80 e ‘90, portando alla luce una personale modalità di adesione alla corrente dell’Informale italiano. Un rapporto con la natura imprescindibile, che si traduce in appunti segnici e cromatici attraverso i quali l’esperienza di un luogo o di un paesaggio decanta, trasformandosi in ricordo ma all’interno della quale il gesto pittorico evolve arrivando ad abbandonare ogni qualsivoglia riferimento formale.
“Anche solo una superficiale occhiata in senso cronologico, dai lavori più antichi a quelli più recenti, permette di notare uno svolgimento espressivo in senso astraente che perviene alla totale assenza di riferimenti figurativi.” In queste parole estratte dal testo critico del Prof. Leo Lecci è racchiusa una corretta chiave di lettura per questa esposizione. In tal senso, la prima opera presentata in questa esposizione, “gruppo del sale”, un olio del 1953, con il suo esplicito riferimento figurativo ha la funzione di stimolare l’attenzione del visitatore per comprendere cosa si intende per evoluzione espressiva in senso informale e come l’artista giunga all’essenza dei contenuti esplicitamente figurativi nelle opere successive, quali ad esempio “la roccia alta” (1967), “tralcio contro il cielo” (1986) e a seguire tutte le altre opere più recenti nelle quali ogni riferimento formale scompare completamente spesso anche dai titoli quasi a volerci indicare che l’emozione che muove il pennello non può essere catalogata, non ha nome, va al di là di ogni elemento terreno del quale pur si nutre.
La mostra genovese è in sintonia con gli spazi medioevali del complesso della Commenda. La materia scabra, ruvida, irregolare delle tele dell’artista chiavarese, richiama l’asperità della pietra con cui è stato costruito lo storico edificio medievale.
“Memorie del visibile” di Luiso Sturla
Sabato 6 aprile alle ore 11.00 si inaugura la mostra personale di Luiso Sturla “Memorie del visibile” curata da Leo Lecci e Rossella Soro al Museo Navale di Pegli, per celebrare il ventennale del Centro Universitario del Ponente.
Saranno esposte 22 opere tra dipinti su tela e carta, una pittura informale di luce, colore e poesia. Segni sulla tela che raccontano le memorie del passato. Esposizione accompagnata da catalogo edito da De Ferrari Edizioni di Genova, introdotto da un saggio di Leo Lecci, docente di Storia dell’Arte Contemporanea dell’Università di Genova, con progetto grafico di Alessia Ronco Milanaccio. Con i patrocini del Comune di Genova e Municipio VII Ponente, organizzata dal CUP in collaborazione con Mu.MA. Visitabile fino all’8 maggio.
All’inaugurazione ad ingresso libero intervengono, assieme all’artista, Nicoletta Viziano, Presidente Mu.MA; Maria Ricci, Presidente CUP; Leo Lecci, docente di Storia dell’Arte Contemporanea Università Genova.
Il Mu.MA e il CUP invitano la Cittadinanza a partecipare.
Luiso Sturla è una delle poche figure di protagonisti sulla scena pittorica che ancora tiene viva la grande civiltà della pittura informale degli “ultimi naturalisti”, momento determinante nella ricerca artistica. Nato a Chiavari nel 1930, ha alle spalle una lunga storia che lo vede legarsi, dopo gli inizi figurativi, al Movimento Arte Concreta. Si avvia poi anche verso una nuova ricerca maturata negli Stati Uniti (1960/61) dove dialoga con l’Action Painting, e scopre una grande libertà compositiva.
La ricerca di Sturla è sempre stata mossa da un dialogo col naturale che diventa stratificarsi di forme, sovrapporsi di memorie. I segni di lettere sono frammenti trovati che vengono integrati, inclusi e quindi ripensati dalla pittura. Un dipingere che è “scrittura”.
I titoli delle pitture di Sturla rappresentano memorie di luoghi e di spazi precisi, sono opere che sono sempre in trasformazione, un modo per rendere non più riconoscibile il fiume che scorre vicino a casa, il giardino o il profilo dei monti, il cielo o lo spazio di un abitato. Sturla è un pittore della memoria e i titoli sono una suggestione proprio per riscoprire, collegare un punto di partenza lontano con l’invenzione innovatrice del dipinto.
Sturla ha scelto con ammirabile disponibilità di esporre le sue opere nelle magnifiche sale del Museo Navale di Pegli per la richiesta, che gli è giunta, di dare inizio con la mostra ai festeggiamenti per il ventennale del CUP (Centro Universitario del Ponente), un´associazione di volontariato nata a Pegli nell’aprile 1999 per promuovere momenti di aggregazione, organizzare eventi ed iniziative volti a stimolare la crescita culturale dei Soci e della Cittadinanza del Ponente genovese e contribuire alla conoscenza e al godimento delle opere di artisti che tramite l’arte possono suscitare emozioni e sentimenti. Il Museo Navale di Pegli ha sede nella prestigiosa Villa Centurione Doria di Pegli, costruita nel 1540 da Adamo Centurione, ricchissimo banchiere. Attualmente ospita collezioni marittime relative a Genova e alle Riviere che vanno dal XV al XIX secolo. È un Museo che merita di essere valorizzato.
C.S.
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