L’Altra Bellezza in scena all’Archivolto

Di il 17 Marzo 2016

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Venerdì alle 21.00, Il Teatro dell’Archivolto / Teatro G. Modena ospiterà l’ultima produzione di GRUPPO STRANITA’: l’Altra bellezza.

STRANITA’ nasce nel 1997 da un laboratorio di Teatro Sociale ideato e condotto dall’attrice e regista del Teatro dell’Ortica di Genova Anna Solaro, e svolto in collaborazione con la Salute Mentale della ASL3 genovese in un percorso di Teatro integrato che porta in scena laboratori e spettacoli. 
Come può la scienza psichiatrica trasformarsi in bellezza?
Nell’immaginario collettivo la psichiatria è zona di carcerazione, di emarginazione e di esclusione sociale. Lo spettro del manicomio, un ricordo ancora vivo nelle memorie, è il paradigma di questa vera e propria “bruttura” che coincide con la disumanizzazione e con la perdita d’identità. Eppure, un’altra bellezza è possibile: il sogno di luoghi di cura trasformati, in cui la gradevolezza degli ambienti diventa specchio e simbolo di un’attenzione verso la persona che un tempo non era neppure lontanamente concepibile.
Con L’altra bellezza Gruppo Stranità vuole mostrare attraverso la rappresentazione teatrale come, grazie all’espressività corporea, le persone si trasformano, per passare dall’essere corpi di individui sofferenti ad espressione di bellezza interiore. Il linguaggio del corpo esprime emozioni, stati d’animo e sentimenti comunicando allo spettatore tutto il complesso mondo interno degli attori, coinvolgendolo nella scoperta di contenuti nuovi e inaspettati. Il teatro ci permette così di togliere etichette, creare un tessuto di empatia ed entrare in rapporto con chi vive una situazione di vita diversa dalla nostra, ma soprattutto ci consente di vivere quella diversità come un pezzo della nostra anima.
Le scene dello spettacolo sono state realizzate dall’Atelier del CEPIM UniDown con cui Teatro dell’Ortica collabora da molti anni.

Su Redazione

Il direttore responsabile di GOA Magazine è Tomaso Torre. La redazione è composta da Claudio Cabona, Giovanna Ghiglione e Giulio Oglietti. Le foto sono a cura di Emilio Scappini. Il progetto grafico è affidato a Matteo Palmieri e a Massimiliano Bozzano. La produzione e il coordinamento sono a cura di Manuela Biagini

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