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L’allenatore ebreo morto ad Auschwitz Arpad Weisz rivive al Teatro Garage
 
															GENOVA – Sabato 26 gennaio 2019 alle ore 21 al Teatro Garage in via Paggi a Genova debutta lo spettacolo “3-4-3 destinazione Auschwitz” di Lorenzo Costa, sulla vita del giocatore e in seguito allenatore di calcio ungherese Arpad Weisz. Lo spettacolo andrà in replica domenica 27 gennaio alle ore 17.
Portato in scena da Lorenzo Costa e Federica Ruggero, lo spettacolo narra la storia di Arpad Weisz, allenatore ungherese di origine ebraica, considerato da molti uno dei più grandi tecnici della storia del calcio italiano. Negli anni 30, appena 34enne,vinse lo scudetto con l’Inter, allora denominata Ambrosiana per ragioni politiche, e divenne l’allenatore più giovane a vincere il campionato italiano. In seguito allenò il Bologna, squadra in cui vinse altri due scudetti. Osannato e quasi venerato fino al 1938, a causa dell’emanazione delle leggi razziali fu costretto ad abbandonare l’Italia, il suo mestiere e la sua vita e fu deportato ad Auschwitz, dove morì. Per anni dimenticato a causa del suo triste epilogo, il suo nome viene riportato alla luce nel 2007 dal giornalista sportivo Matteo Marani nel romanzo “Dallo scudetto ad Auschwitz: vita e morte di Arpad Weisz, allenatore ebreo”.

“3-4-3 destinazione Auschwitz” al Teatro Garage
Proprio alla sua passione e alla sua dedizione di calciatore e allenatore, ma prima di tutto di uomo, è dedicato “3-4-3 destinazione Auschwitz”, uno spettacolo rivolto agli amanti dello sport e del calcio, quello di una volta. La straordinaria storia di un uomo nato in un luogo sbagliato nel momento sbagliato e di un allenatore che cambiò per sempre il modo di giocare a calcio. «Sullo sfondo delle leggi razziali e dell’Olocausto, portiamo in scena la storia di un uomo prima ancora che di un allenatore – spiega l’attrice Federica Ruggero – Uno spettacolo sui valori dello sport, del calcio, ma soprattutto sui valori della vita».
Nello spettacolo, proprio come si fa con un pallone in una partita di calcio, Lorenzo Costa e Federica Ruggero si passano la parola e rivivono la sua storia, il suo modo di scendere in campo, che trovava nel modulo calcistico 3-4-3 la sua massima espressione, e di affrontare la vita, soffermandosi su tanti episodi legati al mondo del calcio e sulla relazione tra il regime totalitario italiano e lo sport. Sullo sfondo, le maglie d’epoca originali di Inter e Bologna a testimoniare una storia per troppo tempo taciuta e dimenticata.
Per info
010 511447 / 010 8994976 / info@teatrogarage.it.
C.S.
 
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Il direttore responsabile di GOA Magazine è Tomaso Torre. La redazione è composta da Alessia Spinola. Il progetto grafico è affidato a Matteo Palmieri e a Massimiliano Bozzano. La produzione e il coordinamento sono a cura di Manuela BiaginiUltime Notizie
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