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LA TOSSE TORNA A FAR TEATRO DAL VIVO…AL TELEFONO

In tempi di Covid-19 nasce una nuova frontiera teatrale. Lo sperimenta la Fondazione Luzzati Teatro della Tosse con lo spettacolo “Theatre on a line”. Lo spettatore da casa acquista on line il biglietto. Prenota giorno e ora indicando la lingua richiesta italiano o inglese o francese. Riceverà subito dopo un numero di telefono e una password. Alla data e orario stabiliti chiamerà il numero e, verificata la password, sarà messo in comunicazione con l’attrice, per un tempo variabile tra 15 minuti e mezz’ora
GENOVA – In un momento così ¬ difficile per l’intero Paese e in particolare per il comparto artistico, la compagnia Cuocolo/Bosetti, la Fondazione Luzzati Teatro della Tosse di Genova e il Teatro di Dioniso di Torino – tre soggetti che hanno, nella tradizione del loro lavoro, un modo di far teatro con pochi confini- danno un segnale di ripartenza.
L’attività teatrale riprende con la programmazione a Genova, dal 7 maggio -e per un mese-, di THEATRE ON A LINE di Cuocolo/Bosetti.
Nessun riadattamento pensato per far fronte all’emergenza, nessun contenuto pensato ad hoc per questo scenario cosi incerto e complesso: semplicemente uno spettacolo dal vivo.
Si riprende a far teatro, a far lavorare le persone, a portare avanti progetti, ad accogliere proposte.
Cuocolo/Bosetti, pluripremiata compagnia italo-australiana, da 20 anni ha dato vita ad una poetica teatrale che interseca realtà e finzione e si rivolge a gruppi di pubblico ristretti a cui viene chiesto di condividere dal vero e in un rapporto estremamente personale l’accadimento teatrale.
Un’avventura questa denominata Interior Sites Project che conta, ad oggi, 16 parti/spettacoli che si sono svolti in casa, nel corso di una cena, in hotel, per strada, in metropolitana¦; THEATRE ON A LINE – il settimo episodio di Interior Sites Project; uno spettacolo nato nel 2011 in Australia dove è stato programmato per un mese con successo. Una versione differente è stata presentata due anni dopo a Prato con il Teatro Metastasio. Oggi, nella situazione che stiamo vivendo, THEATRE ON A LINE si carica di ulteriori significati: diventa un modello disponibile per continuare a fare teatro.
In THEATRE ON A LINE l’attrice Roberta Bosetti interagisce attraverso il telefono -lo spettacolo avviene per telefono- con un singolo spettatore. La peculiarità di questa forma teatrale fa sì¬ che anche spettatori di paesi stranieri possano fruirne: THEATRE ON A LINE è disponibile in italiano, in inglese e si sta ultimando la versione francese.
Cuocolo/Bosetti sottolineano:
“Al centro della nostra riflessione c’è il rapporto con lo spettatore. Un teatro in cui l’aspetto partecipativo, interattivo viene esaltato. Dove lo spettatore/ospite è libero di muoversi, di esplorare lo spazio, di adottare vari punti di vista: è privo, insomma, del “posto assegnato”. Un teatro dove gli spettatori diventino partecipi dell’opera: si pongano in rapporto reciproco generando tra loro relazioni fisiche di prossimità , o in questo caso di distanziamento, animando il lavoro da molteplici angolature. Ci sono molti modi di immaginare il posto del teatro. Uno è costruito di mattoni e cemento, con un sipario rosso e una serie di posti numerati; un altro è un posto immaginario pieno di giustapposizioni politiche e incontri psicologici”.
Non dico di abbandonare i teatri a cui, anche se non li usiamo, siamo tanto legati, ma d’intraprendere contemporaneamente un viaggio teatrale, al di là delle abitudini, che incorpori i temi mitici dell’interrogarsi, del ricercare, che serva come mappa di desideri, sogni, paure.
Un teatro ecologico, che usi l’esistente, che si prenda cura del mondo circostante, non negazione del disastro, ma redenzione del disastro attraverso il moto affettivo e conoscitivo del mettere in forma, che diventa anche la forma di un comportamento e dunque un modo etico.
Chiedo ai miei colleghi di diventare visionari di quello che c’è. Questa crisi ci potrebbe aiutare a cambiare strada. Nella presa di coscienza della fragilità del sistema (non solo teatrale) potrebbe diventare una tappa nel cammino del cambiamento.
THEATRE ON A LINE
A labyrinth made of all the paths one has taken
Un labirinto fatto di tutti i percorsi che abbiamo attraversato
Uno spettacolo che si svolge al telefono.
È sull’intimità , sull’intimità con degli sconosciuti, è sulle mappe, le mappe del desiderio, le mappe di possibili incontri, mappe immaginarie per incontri immaginari. È sulle storie che potremmo raccontare e su quelle che altri ci racconteranno. È sull’essere connessi, sull’essere in linea, la linea che muove, le linee telefoniche, le linee telefoniche dedicate al teatro. È sul teatro in linea, sul teatro sospeso su una linea, la linea sottile che divide realtà e finzione
Lo spettatore da casa acquista on line il biglietto. Prenota giorno e ora indicando la lingua richiesta italiano o inglese o francese. Riceverà subito dopo un numero di telefono e una password. Alla data e orario stabiliti chiamerà il numero e, verificata la password, sarà messo in comunicazione con l’attrice, per un tempo variabile tra 15 minuti e mezz’ora.
Dieci chiamate al giorno. Lo spettatore potrà scegliere, al momento dell’acquisto, data e orario all’interno di fasce stabilite.
Le chiamate potranno essere effettuate dall’Italia e dall’estero: uno spettacolo teatrale cui si potrà partecipare da ovunque. Per chi chiama dall’estero si potrà utilizzare whatsapp.
Al telefono risponderà Roberta Bosetti
Pronto. Ciao. Sei lì…. Io non riesco ad immaginare che faccia hai. Tu come mi immagini? Cosa vedi? Puoi descrivermelo?
Sei solo?
È un modo particolare di conoscere uno spettacolo. Non credi?
Non sei parte di un pubblico.
Hai voluto allontanarti dagli altri.
Tu sei di quelli che devono allontanarsi dal pubblico se devi vivere il dramma. Ti vuoi mettere al sicuro, da spettatore indipendente.
Parla con me. Parla con me, ti porterò al sicuro. Tu sei nell’unico posto nel quale non si entra in contatto col pubblico. Ormai è dappertutto. Qui verrai preservato. Parla con me.
Hai una storia? Qual è la tua storia, vuoi raccontarmela?
Ogni telefonata sarà necessariamente diversa dalle altre perché interattiva, ma tutte saranno sostenute da un testo multiplo che si interroga sulla natura dell’esperienza teatrale e sul rapporto possibile che l’attore può creare col proprio spettatore.

Su Redazione
Il direttore responsabile di GOA Magazine è Tomaso Torre. La redazione è composta da Alessia Spinola. Il progetto grafico è affidato a Matteo Palmieri e a Massimiliano Bozzano. La produzione e il coordinamento sono a cura di Manuela BiaginiMessaggi correlati
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