La Storia in Piazza, il fil rouge dell’Utopia percorre Palazzo Ducale

Di il 2 Aprile 2019

GENOVA – Al via la X edizione di La Storia in Piazza, la rassegna di incontri ed eventi dal 4 al 7 aprile a Palazzo Ducale a Genova, il tema di quest’anno è “Utopia“.

Il programma

  • Giovedì 4 aprile

Ore 09.15 Sala del Maggior Consiglio

“La città ideale tra storia e utopia” (riservato alle scuole)

La città è uno dei luoghi utopici per eccellenza della fantasia umana, da quando ne esiste una. Il futuro utopico lo puoi immaginare come un giardino di delizie, ma (soprattutto in occidente) come una città meravigliosa.

Ore 10.30 Sala del Maggior Consiglio

“Uomini e macchine” (riservato alle scuole)

Sia nel breve che nel medio periodo dovremo imparare a convivere con l’idea, un tempo del tutto utopica, di macchine intelligenti che ci supportano nelle attività quotidiane.

Ore 11.45 Sala del Maggior Consiglio

“L’isola che non c’è (da Sindbad a Lewis Carroll)” (riservato alle scuole)

Per secoli, per millenni, gli uomini hanno continuato a sfidare i limiti geografici spingendo imbarcazioni in acque ignote, studiando venti e correnti, superando deserti e montagne.

Ore 18.15 Sala Maggior Consiglio

“Cosmopolitismo”

«Cosmopolitismo» è concetto malvisto, letto riduttivamente nel senso di «apolide».

Ore 19.15 Sala del Maggior Consiglio

“Bolscevichi su Marte. Il Cinema sovietico degli anni della Nep Aelita”

Ne La battaglia di Algeri, Leone d’Oro alla Mostra di Venezia nel 1966, Pontecorvo raccontando la nascita della nazione algerina attraverso una lotta durata per quasi un decennio, confeziona una sorta di compendio cinematografico su “come si fa una rivoluzione”.

Ore 21.00 Sala del Maggior Consiglio

“Le città impossibili”

Il sogno di costruire e vivere in città ideali appartiene alla grande filosofia, e alla grande commedia. Inizia il grecista Walter Lapini a ricordare lo stato ideale di Platone, ove la parola utopia però non compare, se pure nasce qui l’idea di un paese nuovo, diverso e giusto. Né il termine compare nella descrizione comico utopica della Città degli Uccelli, sospesa tra cielo e terra nella più celebre commedia di Aristofane. Federico Tiezzi e Margherita Rubinoricordano con brevi video il magnifico allestimento di Uccelli di Tiezzi e Lombardi. Luca Bizzarri discute e legge i brani più belli, come il Canto dell’upupa. Anche Utopia di Tommaso Moro e Città del sole di Tommaso Campanella, dietro l’impianto ideale, hanno passaggi divertenti, che verranno citati o letti a fine dialogo.

  • Venerdì 5 aprile

Ore 09.15 Sala del Maggior Consiglio

“Cosmopolitismo” (riservato alle scuole)

«Cosmopolitismo» è concetto malvisto, letto riduttivamente nel senso di «apolide».

Ore 10.30 Sala del Maggior Consiglio

“Europa. Un’altra utopia capovolta? Rileggendo il Manifesto di Ventotene” (riservato alle scuole)

Nel Novecento l’inimicizia tra le nazioni ha sprigionato una quantità immensa e una qualità orrenda di violenza.

Ore 12.00 Sala del Maggior Consiglio

“Uomo e ambiente: equilibrio possibile o utopia?” (riservato alle scuole)

Un dialogo tra Scienza e Arte ci accompagnerà nel viaggio della nostra specie su questo pianeta, dagli albori dell’evoluzione dei Primati nel tardo Pleistocene fino all’era geologica attuale, l’Antropocene, in cui l’uomo e le sue attività sono le principali cause delle modifiche ambientali e climatiche.

Ore 16.00 Sala del Minor Consiglio

“Il paese di Cuccagna del Boccaccio”

Quando si pensa al paese di cuccagna nel Decameron viene subito in mente la contrada di Bengodi e la montagna di parmigiano grattuggiato dove si legano le vigne con salsicce e la gente non fa altro che maccheroni e raviuoli e cuocerli in brodo di capponi, e poi rotolarli giù, e ai suoi fiumi della migliore vernaccia.

Ore 16.00 Archivio Storico

“L’utopia della “scoperta”: l’immaginario di Colombo”

Su Colombo v’è, ancora, molta confusione. Tutt’oggi non è possibile affermare l’esistenza d’un consenso unanime in merito alla sua poliedrica personalità.

Ore 16.00 Sala Liguria

“Le lingue utopiche”

Thomas More inventa la parola “utopia”. Prima apparizione del termine e il gioco etimologico. Concentrazione delle lingue utopiche nei secc. XVII e XVIII nel mondo anglosassone e in Francia.

Ore 17.00 Sala del Maggior Consiglio

“La pace perpetua. Con Kant, oltre Kant”

Farmaco più o meno amaro di una umanità periodicamente malata, la guerra sembra un male inevitabile.

Ore 17.00 Archivio Storico

“L’utopia in musica: il Don Chisciotte di Massenet”

Don Chisciotte di Massenet, che rappresenta una sorta di testamento spirituale del compositore, costituisce una trans-codificazione del modello non solo in termini semiotici e di genere, ma soprattutto in termini valoriali: ciò che costituiva in Cervantes oggetto di satira e di comico, vale a dire, l’irrimediabile spiazzamento temporale del protagonista, diventa nell’opera strumento di utopia, cioè di recupero nostalgico del passato.

Ore 17.00 Sala Liguria

“Follia e utopia nella mistica ortodossa”

Le esperienze dei monaci asceti “folli” per causa di Cristo in Siria e in Egitto tra IV e VI secolo, mostrandone la diffusione nel mondo bizantino medievale e riservando particolare attenzione alle trasformazioni del X secolo. Dopodiché sarà affrontato il tema della veicolazione di tali esperienze ad Occidente.

Ore 18.00 Sala del Maggior Consiglio

“Cosa resta dell’utopia”

Cosa resta dell’utopia? Apparentemente resta il lamento che non c’è più utopia. In realtà c’è un suo surrogato nella parola “sogno” o anche “visione”.

Ore 19.15 Archivio Storico

“Posto meraviglioso. Devi venire”. La controcultura di Taos da D.H. Lawrence a Georgia O’Keeffe

Nel dicembre 1917, nel pieno dell’isteria bellicista che aveva accompagnato l’entrata degli Stati Uniti nella Prima Guerra Mondiale, l’inquieta radical Mabel Dodge lascia New York per una vacanza nel lontano New México.

Ore 21.00 Sala del Maggior Consiglio

“Woodstock e al fine dell’Utopia”

Woodstock è un simbolo. Oltre al festival che si tenne in America dal 15 al 17 agosto 1969 per quasi 500 mila persone, questo nome segna anche la fine dell’utopia ribelle di un intero decennio.

  • Sabato 6 aprile

Ore 11.00 Sala del Maggior Consiglio

“Utopia e regalità”

Il tema del rapporto tra utopia e regalità si collega strettamente con una dimensione antichissima.

Ore 11.00 Archivio Storico

“I luoghi che non esistono. I viaggi di Sindbad nelle Mille e una notte, tra utopia, serendipity e alterità”

ùIl ciclo dei viaggi di Sindbad, che pure non appartiene al nucleo originario delle Mille e una notte, è indubbiamente uno degli intrecci narrativi più celebri della letteratura islamica.

Ore 11.00 Sala Liguria

“L’Utopia degli Eliopoliti”

Nel 133 a.C. il bacino mediterraneo, dalla Sicilia all’Asia Minore, è attraversato da movimenti e rivolte di schiavi, di indigenti, di contadini poveri.

Ore 12.00 Sala del Maggior Consiglio

“Europa. Un’altra utopia capovolta? Rileggendo il Manifesto di Ventotene”

Quando fu rapita da Zeus, Europa era su una spiaggia fenicia. I suoi fratelli presero il mare e si divisero per cercarla in ogni direzione.

Ore 12.00 Archivio Storico

“Platone in Moro e Campanella”

Nel descrivere la sua Utopia, termine da lui inventato, Tommaso Moro ha costantemente presente sotto gli occhi la città delineata da Platone nella Repubblica.

Ore 12.00 Sala Liguria

“Sull’opera di Charles Fourier. Charles Nicolas Cochin, Louis-Sébastien Mercier e Charles Fourier: dall’utopia dell’antichità all’utopia rivoluzionaria”

Nel Mercure de France del 1755, Charles-Nicolas Cochin, uno dei personaggi più importanti del Governo delle Arti nella Francia dell’Ancien Régime, pubblicò un saggio attribuito ad una “compagnia di genti di lettere” che descriveva degli involucri archeologici portati a Parigi nell’anno 2355.

Ore 15.00 Sala del Maggior Consiglio

“Un popolo filosofo o un popolo ridicolo? Democrazia e utopia”

La sfida del pensiero utopistico è far quadrare il cerchio della giustizia e del piacere.

Ore 15.00 Archivio Storico

“Utopia e alchimia. La pietra filosofale”

Scopo dell’alchimia, in tutte le culture in cui si è sviluppata, è un ideale di perfezionamento: della materia, dell’organismo umano, e infine anche della personalità dell’operatore.

Ore 15.00 Sala Liguria

“Futuri e presenti alternativi nella fantascienza”

Alla fine dell’Ottocento una proto-fantascienza non ancora separata dalla letteratura mainstream elabora due visioni del futuro contrastanti.

Ore 16.00 Sala del Maggior Consiglio

“Il concetto di bene comune, donne e bambini compresi”

La conferenza esaminerà testi letterari scritti nei secoli IV e III a.C. nell’Antica Grecia.

Ore 16.00 Archivio Storico

“Advertising the American Dream/L’evoluzione dei costumi”

“Anche voi potrete essere prosperi”. In questa formula si racchiude una delle grandi promesse del Novecento.

Ore 16.00 Sala Liguria

“Elementi di utopia nelle costituzioni novecentesche”

Contiene elementi di utopia ogni costituzione che non si accontenti di definire le presenti conquiste ma guardi alle realizzazioni del futuro e si impegni a renderle concrete.

Ore 17.00 Sala del Maggior Consiglio

“Uguali e diverse: la rivoluzione femminile”

I cambiamenti nelle aspettative e nei comportamenti delle donne, di cui i movimenti delle donne sono stati insieme detonatore ed esito, hanno messo radicalmente in discussione sia assetti sociali, sia rappresentazioni della normalità, apparentemente ovvi e consolidati, se non dati come “radicati in natura”.

Ore 17.00 Archivio Storico

“Utopia e populismo”

Nell’interpretazione che ne danno i suoi numerosi detrattori, il populismo è equiparato spesso alla demagogia e ridotto ad uno stile di azione politica fondato sull’elargizione di promesse impossibili da mantenere, sull’aggressione verbale contro gli avversari e su esagerazioni e mistificazioni della realtà.

Ore 17.00 Sala Liguria

“I luoghi letterari immaginari”

La domanda “dove?” è una delle più inquietanti e insieme seducenti che ci si possa porre: da dove veniamo? dove andiamo? qualche volta anche: dove siamo?

Ore 18.00 Sala del Maggior Consiglio

“Utopia e Lumi”

Le epoche di effervescenza utopistica sono quelle in cui i vecchi confini si sgretolano. L’Europa rinascimentale scopre il Nuovo Mondo e sogna, con Thomas More, l’utopia di una società razionale ed egualitaria.

Ore 19.00 Sala Camino

“Donne del/nel ’68”

Presentazione dei libri Sessantottine e Ragazze nel ‘68 e dell’ultimo numero di “Leggendaria”. Intervengono: Franca Balsamo, Franca Fossati e Silvia Neonato

Ore 21.00 Sala del Maggior Consiglio

“L’utopia secondo Charlie Chaplin”

Negli anni Trenta, in coincidenza con l’affermarsi del sonoro, Charlie Chaplin abbandona progressivamente la maschera del clown e diventa profeta, “filosofo” utopista.

Ore 22.15 Sala del Minor Consiglio

“Utopia al Cinema e produzioni utopiche” proiezioni e incontri sulle chimere cinematografiche e maratona no-stop di cortometraggi e documentari

Incontri con professionisti e proiezioni sulle tante forme utopiche del Cinema italiano e internazionale. Protagonisti saranno filmaker che, prendendo o spunto dagli ostacoli che l’uomo è costretto ad affrontare per sopravvivere e ispirati dalle sfide alle regole e ai tabù della nostra società, ci riveleranno e mostreranno le loro idee utopiche con progetti filmici già in fase di sviluppo e di produzione. Sul grande schermo vedremo opere internazionali con un occhio di riguardo al cinema di fantascienza e al cinema d’animazione. Società utopiche ideali, film ambientati nel futuro, città immaginarie ma anche luoghi indesiderabili e avvertimenti ascrivibili al genere distopico con richiami a H.G.Wells, George Orwell e Jules Verne.
A cura di Cristiano Palozzi, direttore del Genova Film Festival

  • Domenica 7 aprile

Ore 09.00 Biblioteca De Amicis, Area Porto Antico

“L’isola che non c’è”

Un viaggio tra utopia e distopia nei romanzi per bambini e ragazzi. Un’esposizione bibliografica con proposte di lettura tratte dalla narrativa per ragazzi sul tema delle utopie. I libri presentati sono a disposizione per il prestito. la domenica orario 9.30-18.30

Ore 10.00 Sala del Maggior Consiglio

“La paura dell’anno Mille”

La paura dell’anno Mille affascinava i romantici. Nell’Ottocento il grande storico francese Michelet, e in Italia il nostro Carducci, descrissero in pagine straordinarie l’angoscia della folla nell’attesa della fine del mondo, e i pianti di gioia quando si scoprì che dopo tutto la vita continuava.

Ore 11.00 Sala del Maggior Consiglio

“Realismo e utopia in Max Weber”

Con particolare riferimento alla conferenza su La politica come professione (di cui cade proprio quest’anno il centenario), si presenterà Max Weber come un esponente paradigmatico del pensiero realista e anti-utopista del Novecento.

Ore 11.00 Archivio Storico

“Francesco d’Assisi”

Le biografie che riguardano san Francesco sono una diversa dall’altra in modo davvero sorprendente.

Ore 11.00 Sala Liguria

“Musica e utopia”

Una musica è un mondo.

Ore 12.00 Sala del Maggior Consiglio

“Il paesaggio ideale”

Il tema non è il paesaggio ma la sua immagine riflessa nella pittura quando la natura, da sfondo, diventa protagonista e avvia, nel Seicento, il suo moderno riscatto.

Ore 12.00 Archivio Storico

“Melancolia occidentale. La montagna magica di Thomas Mann”

Quando Thomas Mann, dopo sei anni di interruzione, rimette mano alla Montagna Magica, nel 1919, il mondo in cui il romanzo aveva faticosamente preso l’avvio non esiste più.

Ore 12.00 Sala Liguria

“Gioacchino da Fiore, l’utopia monastica: Dispositio novi ordinis”

Tra gli antesignani delle utopie moderne è stato annoverato Gioacchino da Fiore (m. 1202). Si trattava di un monaco cistercense, che in cerca di maggiore rigore diede vita a una sua congregazione florense.

Ore 15.00 Sala del Maggior Consiglio

“Adriano Olivetti, tra utopia ed eresia”

Adriano Olivetti fu un utopista concreto nel senso che Carlo Marx (absit iniuria…) dava alla parola utopia, quello delle “impossibilità relative e delle emancipazioni assolute”.

Ore 15.00 Archivio Storico

“L’individuo come utopia nell’epoca della tecnica”

A partire dall’epoca moderna l’individuo appare come il personaggio centrale della società e della politica.

Ore 15.00 Sala Liguria

“L’anno 2440 di Louis-Sébastien Mercier”

Nella grandiosa visione del futuro di Louis-Sébastien Mercier (1740-1814) l’anno 2440 incarna il sogno e la speranza utopica proiettati in una realtà lontana nel tempo; la realizzazione nel tempo storico del “desiderio di bene”, di “armonia sociale”, di “felicità generale” e del “dovere di essere giusti”, coltivati da sempre da sapienti e filosofi.

Ore 16.00 Sala del Maggior Consiglio

“Il mito dell'”uomo nuovo””

Il mito dell’uomo nuovo, nella storia occidentale, risale all’idea cristiana della metànoia. Appartiene alla storia del mito dell’uomo nuovo il Principe machiavelliano.

Ore 16.00 Archivio Storico

“L’utopia liberale”

Correttamente inteso, il liberalismo non è un’utopia. E’ una pratica, al tempo steso, generosa e rigorosa.

Ore 16.00 Sala Camino

“il Re del Mondo e la lettera del Prete Gianni”

La Lettera del Prete Gianni è un grande enigma della cultura medievale, che non cessa di sollecitare interesse, letture e interpretazioni.

Ore 16.00 Sala Liguria

“Shangri-La. Mito e Utopia”

Il mito delle città scomparse, ritrovate, reinventate ci porta in viaggio fra storia, geografia e letteratura. Shangri-La è un luogo immaginario che compare nel romanzo Lost Horizon, pubblicato nel 1933 dallo scrittore James Hilton, il quale si era basato tanto sui racconti dei viaggiatori europei in Estremo Oriente, quanto sulla leggenda di Shambhala, mitico regno del buddhismo tibetano.

Ore 17.00 Sala del Maggior Consiglio

“I socialisti utopisti”

Il socialismo utopistico ha una lunga storia ideale e politica, che anche nel lessico assume nomi affini ma diversi: presocialismo, premarxismo, socialismo utopistico vero e proprio, quindi «socialismo».

Ore 17.00 Archivio Storico

“Il mondo alla rovescia. Storie di sovversivi, sognatori e sofferenti nell’Europa medievale e moderna”

Nell’Europa medievale e moderna circolano una infinità di immagini assai singolari: cavalieri rivolti verso la coda del cavallo, lepri che trasportano a casa il cacciatore, pesci che mangiano i pescatori, volpi che impiccano le galline, maiali che diventano macellai.

Ore 17.00 Sala Liguria

“I gesuiti del Paraguay”

Utopia, Città del Sole, Regno di Dio sulla Terra, Impero gesuitico del Paraguay, Repubblica gesuitica dei Guarani, Repubblica comunista-cristiana…

Ore 18.00 Sala del Maggior Consiglio

“Il futuro dell’utopia”

Al centro di questo tentativo di far previsioni sulla possibile ulteriore sopravvivenza di un atteggiamento etico-politico (l’utopia) che ciclicamente viene dato per spacciato vi è la discussione sulla «modificabilità» della natura umana: una questione che ottenne nel mondo antico, greco e romano, risposte per lo più paralizzanti e che si intreccia con le grandi «religioni di salvezza» per sfociare nella grande speranza novecentesca della formazione dell’«uomo nuovo».

C.S.

Su Redazione

Il direttore responsabile di GOA Magazine è Tomaso Torre. La redazione è composta da Claudio Cabona, Giovanna Ghiglione e Giulio Oglietti. Le foto sono a cura di Emilio Scappini. Il progetto grafico è affidato a Matteo Palmieri e a Massimiliano Bozzano. La produzione e il coordinamento sono a cura di Manuela Biagini

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