La rivoluzione della gentilezza: lo spettacolo di e con Guido Stratta in prima nazionale il 16 maggio al Teatro Duse di Genova

Di il 5 Maggio 2022

GENOVA – Ognuno tornerà a casa con un gesto utile a compiere una rivoluzione: la rivoluzione della gentilezza. Una sfida che si compie in una città coraggiosa come Genova e in un’epoca affranta dalla violenza com’è la nostra. Abbastanza per trovare il tempo di ascoltare chi ha il coraggio, l’energia e la forza di nuotare controcorrente. Guido Stratta, direttore Personale e Organizzazione del Gruppo ENEL, è convinto che non ci sia successo – aziendale, individuale, economico – più profondo e duraturo di quello generato dal piacere di esprimere il proprio talento, quindi se stessi. Perché risultato, motivazione e benessere sono i tre vertici dello stesso triangolo. Vale nella vita privata come nel lavoro. Grazie all’alleanza tra Teatro Nazionale di Genova, CFMT – Centro di Formazione Management del Terziario in collaborazione con Confcommercio Liguria e Manageritalia Liguria – e SPELL – Società per Elevare il Livello del Lavoro- lunedì 16 maggio 2022 (ore 20.30) al Teatro Duse andrà in scena in prima nazionale lo spettacolo “Gentile a chi?” di e con Guido Stratta, Nicola Grande, Paolo Vergnani, in scena con Teresa Tanini. L’atto unico sarà preceduto dall’incontro con Guido Stratta, provocato da Nicola Grande, in programma lunedì 16 maggio alle ore 17 alla Libreria Feltrinelli di via Ceccardi, per la presentazione del libro “RI-eVOLUZIONE. Il potere della leadership gentile” (Il Mulino) di Bianca Straniero Sergio e Guido Stratta, da cui lo spettacolo è liberamente tratto.

Guido Stratta è un turbine di coinvolgente energia. «Sono onorato – dichiara – di riscaldare il cuore dei genovesi, che a volte di fronte alle traversie si sono raffreddati, ma che per superare le difficoltà sanno sempre essere generosi». A fronte di una carriera manageriale di primo piano, Stratta crede nella necessità di riprogettare le relazioni, disintermediare la catena del cinismo,

valorizzare il talento, collegare tecnologia e umanesimo, eliminare il formalismo ipocrita, accettare le emozioni, includere e aggregare, essere in competizione solo con se stessi salutando per sempre l’invidia. Sono i lasciapassare per l’Accademia della Gentilezza. Se sei forte dentro, sei gentile fuori. E le persone gentili, sono serene. Chi pensa che la rivoluzione della gentilezza produca bilanci in rosso, non sa (ancora) quanto sia inossidabile la fedeltà (anche economica) che proviene dalla gratitudine verso un dono (vero). Anche verso l’omaggio più prezioso e immateriale: quello dell’umana comprensione. Addio allo strapotere dei numeri. Nessuno può farcela da solo.

Una proposta di trasformazione culturale che si serve anche di strumenti inusuali come il teatro d’impresa, in cui la metodologia teatrale è applicata alla formazione aziendale, genere portato in Italia da Paolo Vergnani, psicologo e attore, nel 1997. Non a caso Vergnani è autore e interprete dello spettacolo “Gentile a chi?”, nel ruolo del professore. Il ruolo del cinico è affidato a Nicola Grande, manager ed esperto di comunicazione aziendale nonché direttore generale di Spell, mentre il ruolo di sognatore, visionario e manager di successo non può essere incarnato che da Guido Stratta. Costoro divideranno il palcoscenico con Teresa Tanini, voce femminile fuori dal coro, che narrerà storie straordinarie di donne leader. Sono questi i compagni di viaggio di Stratta, a cui come prima della lista va aggiunta Bianca Straniero Sergio, psicologa e psicoterapeuta con cui ha scritto il volume “RI-eVOLUZIONE”.

Fra i temi che saranno trattati durante l’incontro da Feltrinelli e nei quattro dialoghi che compongono lo spettacolo, figurano: la storia dei modelli di leadership, da Taylor alla leadership gentile, la valorizzazione del talento, stare nel fare/stare nel sentire, bye bye gerarchia, la motivazione, il piacere di lavorare. Al termine di “Gentile a chi?” è previsto il coinvolgimento del pubblico. E tra una battuta e l’altra, si potrà anche imparare a difendersi da un capo vessatorio in quattro mosse. Anche questo è benessere.

C. S.

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