LA NUOVA STAGIONE DELLA TOSSE RIPARTE DA PROSA, MUSICA, DANZA E PROGETTI DI COMUNITÀ

Di il 13 Gennaio 2023

Presentato il cartellone degli spettacoli in programma fino a maggio 2023: coinvolti i teatri di S. Agostino, del Teatro del Ponente di Voltri e gli spazi urbani del Nuovo Patto per il Centro Storico che si estende dal Molo ai Sestieri di Prè e Maddalena

GENOVA – Il programma di attività di Fondazione Luzzati Teatro della Tosse per i primi mesi del 2023 coinvolgerà le sale dei Teatri di S. Agostino, del Teatro del Ponente di Voltri e gli spazi urbani del Nuovo Patto per il Centro Storico che si estende dal Molo ai Sestieri di Prè e Maddalena.

Un calendario multidisciplinare ed internazionale in cui prosa, musica, danza, progetti di comunità, attività sul territorio e coproduzioni artistiche nazionali ed europee, si integrano in unico cartellone, dando vita ad un grande puzzle delle tante anime diverse che compongono la nostra identità.

Un programma popolare, aperto, curioso ed accessibile, eclettico ma alla portata di tutti, con grandi classici da riscoprire e una sempre speciale attenzione alla scena internazionale ed al contemporaneo.

 Numerosi e differenti saranno i temi così come i toni, i linguaggi e le infinite possibilità che proprio il contemporaneo sa offrire, con uno sguardo che, partendo dal territorio si spinga anche oltre i confini.

Tra gli ospiti internazionali segnaliamo il ritorno di Rezza Mastrella con il nuovo spettacolo Hybris, l’amatissima compagnia berlinese Familie Floez che chiude a Genova il primo tour italiano del nuovo lavoro HOKUSPOKUS.

Prosegue la collaborazione artistica con il giovane regista Giovanni Ortoleva che torna in S. Agostino con La Tragica Storia del Dottor Faust, nostra produzione attualmente in tourneè nelle principali città italiane e con La Dodicesima notte di WIlliam Shakespeare, una nuova produzione che condividiamo con LAC Lugano e Teatro Carcano, che arriva a Genova in prima nazionale.

Tra le coproduzioni in scena I treni della Felicità, regia di Laura Sicignano, coprodotto con Associazione Made’, che arriva a Genova, in S. Agostino e al Teatro del Ponente, dopo il debutto ad Asti Teatro nel giugno 2022.

Prima nazionale il 23 marzo anche per la nuova produzione Il fenomeno Laplante – Lo strano caso del Capo Indiano Fascista, regia di Emanuele Conte che torna a dirigere gli attori del collettivo Generazione Disagio in un testo di Maurizio Patella, finalista al premio “Shakespeare is now 2021” e finalista al Premio Riccione per il teatro 2021.

Continua il lavoro di Resistere e Creare, rassegna internazionale di danza quest’anno alla sua  9 edizione con la  direzione artistica di Linda Kapetanea e Jozef Frucek, insieme a Marina Petrillo, che si articolerà in  vari appuntamenti  tra cui un primo studio,  di Alessandro Maida di Magdaclan con 2984, la prima nazionale di Fight or Flight di Mechanical Monkeys e la prosecuzione dell’Azione Silenziosa di D.E.O.S. diretta da Giovanni Di Cicco oltre a seminari e masterclass tra Ponente e il Centro Storico.

Tra i grandi appuntamenti in musica la prima data del nuovo tour europeo di MIcah P. Hinson e il grande ritorno anche per  il teatro canzone di Gian Piero Alloisio con due serate in cui la sala Trionfo si trasformerà in una vera e propria sala di registrazione coordinata da Aldo De Scalzi.

Proseguono inoltre progetti artistici con il nuovo bando di produzione del Network NDN Nuova drammaturgia Nuova, la rete coordinata da Idra teatro cui abbiamo aderito nel 2018 insieme a 13 partners nazionali a sostegno della drammaturgia contemporanea italiana e le collaborazioni sul territorio con tutte le nuove attività del Patto per il Centro Storico, nato dall’ampliamento del Nuovo Sestiere del Molo ai Sestieri di Pre e Maddalena.

Non mancherà infine uno spazio per la comicità con la rassegna del giovedi sera al Teatro del Ponente de I Pirati dei Caruggi, dopo il grande successo della prima edizione autunnale.

L’attività è resa possibile grazie al Ministero della Cultura (MIC), al Comune di Genova e alla Regione Liguria ed è sostenuta dalla Fondazione Compagnia di San Paolo.

CALENDARIO TEATRI DI S. AGOSTINO

14 gen – Sala Trionfo  

2984  – Studio

Alessandro Maida

19 gen – 21 gen – Sala Agora’

LA TRAGICA STORIA DEL DOTTOR FAUST

Giovanni Ortoleva

27 gen – Sala Agorà

PIERPAOLO CAPOVILLA e i CATTIVI MAESTRI

04 feb – Sala Trionfo

FIGHT OR FLIGHT – prima nazionale      

Mechanical Monkeys

10 – 12 feb- Sala Trionfo

HOKUSPOKUS

Familie Flöz

17 – 19 feb- Sala Campana

IMMACOLATA CONCEZIONE

Joele Anastasi

23 – 25 feb – Sala Trionfo

I TRENI DELLA FELICITA’ – questa storia nei libri di storia non c’è

Laura Sicignano

3 – 4 mar – Sala Trionfo  

QUESTA MERAVIGLIOSA VITA DI ARTISTI – prima nazionale     

Teatro canzone di e con Gian Piero Alloisio

4 mar – LA Claque in Agorà

MICAH P. HINSON Live in concerto – prima nazionale

9 – 11 mar – Sala Trionfo

LA DODICESIMA NOTTE (o quello che volete) – prima nazionale

William Shakespeare/Giovanni Ortoleva

10 mar – Sala Agorà

SMETTERE DI FUMARE BACIANDO LIVE TOUR

Guido Catalano

17 – 18 mar – Sala Trionfo

HYBRIS     

RezzaMastrella

23 mar – 2 apr – Sala Campana

IL FENOMENO LAPLANTE – prima nazionale

Lo strano caso del Capo Indiano Fascista

Emanuele Conte

CALENDARIO TEATRO DEL PONENTE

15 gen

FAME MIA

Annagaia Marchioro

17 feb

OUVERTURES DES SAPONETTES

Michele Cafaggi

26 feb

INFESTARE – ovvero il declino di un astro

Elisabetta Granara/Il Gruppo di Teatro Campestre

12 mar

I TRENI DELLA FELICITA’ – questa storia nei libri di storia non c’è

Laura Sicignano

26 mar

DIARIO DI EVA

Gianni Masella

16 apr

RACCONTO D’INVERNO

Marco Maccieri

SCHEDE SPETTACOLI

Gli spettacoli sono indicati secondo l’ordine cronologico delle giornate di programmazione.

14 gennaio  -h. 17.00 – Sala Trionfo  

2984 –studio

Ideazione, scrittura e interpretazione Alessandro Maida

Creazione luci e interpretazione Flavio “Enzo” Cortese

Occhio esterno Giorgio Bertolotti

Consulenza Artistica Roberto Magro

Direzione e composizione musicale Pino Basile

Scenografie Francesco Fassone e Jessica Koba

Costumi Augusta Tibaldeschi

Consulenza antropologica Giorgia Russo

ProduzioneMagdaClan Circ

Spettacolo accompagnato da Solo But not Alone, progetto vincitore di Boarding Pass Plus Circo

(Quattrox4, Milano-capofila, Circo all’inCirca-Udine, Dinamico Festival-Reggio Emilia, MagdaClanPiemonte, Berlin Circus Festival-Germania, Cirkorama-Croazia, Cirkusfera-Serbia, CirqueonRepubblica Ceca, Erva Daninha-Portogallo, INAC-Portogallo)

Spettacolo accolto in residenza a:

L’Elba del Vicino – Rio Marina (LI), Dinamico Festival – Teatro MaMiMo – Reggio Emilia

Manicomics – Teatro Open Space 360° – Piacenza

Residenza Surreale – Flic Scuola di Circo – Torino

Fondazione Luzzati Teatro della Tosse – Resistere e Creare 2023 – Genova

Teatro Asioli – Correggio

Mon Circo – Comune di Montiglio Monferrato e Comune di Cunico (AT)

2984 è il nuovo solo di e con Alessandro Maida che debutterà a fine gennaio 2023 a Triennale Milano Teatro.

In scena alla sala Trionfo sabato 14 gennaio alle ore 17 una prima restituzione pubblica del lavoro, a seguito della residenza svolta a Genova nell’ambito dell’edizione 2023 della rassegna Resistere e Creare.

2984 è il punto di convergenza di linguaggi e poetiche, quali la manipolazione, la danza, la narrativa, l’equilibrismo e il teatro, dosati con cura per tracciare un percorso che, con dolce ironia, ci porti ad una serena accettazione della fine del mondo.

Venti caldi sferzano ed erodono un pianeta ridotto a un deserto roccioso, solo il cadere delle pietre e il frantumarsi delle rocce risuonano nel silenzio. Un essere, forse l’ultimo della razza umana, sopravvive grazie ad una particolare simbiosi con pietre, sabbia e sassi. Nomade anima in pena dai tratti animaleschi, ma profondamente umana, erra alla ricerca di tesori coi quali condividere il presente, di fossili da riclassificare, testimonianze di un passato che non conosce.

Lo spettacolo è fuori abbonamento. Biglietto di ingresso Euro 3,00.

15  gennaio h.18.30 –Teatro del Ponente
FAME MIA
Di Annagaia Marchioro

In collaborazione con Gabriele Scotti

Allestimento scenico di Maria Spazzi

Costumi di Erika Carretta

Regia di Serena Sinigaglia

Liberamente ispirato a Biografia della Fame di Amélie Nothomb (Voland edizioni)

Fame mia-quasi una biografia è uno spettacolo comico e poetico che racconta la storia di una donna che ha così tanta fame da smettere di mangiare. Ispirato ad un romanzo di Amélie Nothomb, la messa in scena ne sfuma i contorni, fino a trasformarlo in una storia personale, intima, ma al contempo universale, guardata dagli occhi di una bambina che diventa donna.

Venezia, anni ‘80, Veneziano e italiano si alternano, passandosi la staffetta linguistica e segnando l’identità dei personaggi che la memoria della protagonista interpretata fa rivivere sul palco in un monologo dolceamaro in cui si alternano anche risate e lacrime. La sua è una storia di disturbi alimentari ma lo spettacolo non parla di disturbi alimentari, parla della fame di vita di ognuno di noi. Mangi e smetti di mangiare perché vuoi sbranare la vita, perché non accetti il compromesso, perché brami l’assoluto. Fame mia parla di fragilità e riscatto. Un inno alla vita che ti fa sentire meno solo, meno spaventato, meno infelice. Una storia narrata senza prendersi troppo sul serio, senza enfasi e alcuna retorica, ma con la semplicità e la schiettezza dei migliori racconti biografici.

Vincitore del premio “L’Alba che verrà” 2016 e del Premio “Giovani Realtà del Teatro” 2015 dell’Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe di Udine.

19 -21 gennaio – h. 20.30 – Teatri S. Agostino – Sala Agorà/La Claque

LA TRAGICA STORIA DEL DOTTOR FAUST

liberamente tratto da Christopher Marlowe

testo e regia di Giovanni Ortoleva

con Francesca Mazza ed Edoardo Sorgente

scene e costumi di Marta Solari

musiche a cura di Pietro Guarracino

movimenti e assistenza alla regia Anna Manella

assistente scene e costumi Maria Giulia Rossi

produzione Fondazione Luzzati – Teatro della Tosse di Genova

Stanco della sua vita da studioso, il dottor Faust firma un patto col diavolo: se per 24 anni i suoi desideri saranno esauditi da Mefistofele, la sua anima apparterrà per l’eternità a Lucifero.

“La tragica storia del Dottor Faust” è liberamente tratto dal Dottor Faust di Christopher Marlowe, un testo filosoficamente denso e visivamente ricchissimo, in cui la morality play medievale si scontra con la complessità della tragedia; con sintesi brillante e senza alcun timore reverenziale, Ortoleva scarnifica il

testo di Marlowe, riducendolo a due personaggi e facendo deflagrare tutte le sue possibilità di commedia. Interpretata da Francesca Mazza, attrice due volte Premio UBU, ed Edoardo Sorgente, giovane attore di grande talento, la storia di Faust tra diavoli, patti di sangue e colpi di stato si dimostra, ancora una volta, una storia che parla di noi.

<<Faust è vittima di un inganno, convinto di poter diventare padrone degli elementi, e la sua vera colpa non è tanto vendere l’anima quanto non riuscire a pentirsi del suo tragico errore. Nell’epoca in cui viviamo, intrappolata in un sogno di onnipotenza da cui non riesce a recedere, la storia del dottor Faust assume un inedito valore politico. Faremo incontrare Marlowe con il nostro tempo in un grande teatro di burattini, cercando di scoprire dove ci toccano oggi le sue visioni. Faust parla di libertà di scelta e di pensiero, di quanto e se siamo padroni delle nostre azioni. Chi altro è il diavolo, se non noi stessi?>>

Giovanni Ortoleva

27 gennaio – h.22.00  – Teatri di S. Agostino – Sala Agorà

PIERPAOLO CAPOVILLA E I CATTIVI MAESTRI Tour

SPETTACOLO FUORI ABBONAMENTO

Pierpaolo Capovilla, nome di primo piano della scena rock indipendente italiana, e i Cattivi Maestri arrivano sul palco de  La Claque con una data del nuovo tour.

 In scena insieme a Capovilla, Egle Sommacal (Massimo Volume), Fabrizio Baioni (LEDA) e Federico Aggio (Lucertulas).

Dopo la storica militanza ne Il Teatro Degli Orrori, Pierpaolo Capovilla ha recentemente inaugurato l’inizio di un nuovo capitolo discografico insieme a Garrincha Dischi, con l’uscita – il 27 maggio – del suo primo lavoro in studio con l’inedito progetto PIERPAOLO CAPOVILLA E I CATTIVI MAESTRI, dirompente formazione in cui figurano appunto anche Egle Sommacal (Massimo Volume), Fabrizio Baioni (LEDA) e Federico Aggio (Lucertulas).

«Dieci canzoni, otto cazzotti e due carezze, per raccontare questi tempi di violenza e sopraffazione, il paese e il mondo in cui viviamo».

Queste le parole di Capovilla per descrivere il nuovo album che, in un momento storico colpito da un conflitto senza precedenti nel cuore dell’Europa, ha come tema dominante proprio la guerra, intesa come violenza nelle sue diverse accezioni, sia essa militare, simbolica o interiore. Sia essa quella che uccide i corpi o quella che ferisce il cuore. «Ciò che si teme nel disco è ciò che si sta verificando adesso. Non è una profezia, è il terribile ordine delle cose».

BIO

Classe 1968, Pierpaolo Capovilla è un musicista ed autore della scena rock indipendente italiana.

Cantante e bassista di uno dei gruppi seminali degli anni ’90, gli One Dimensional Man, con questi suona una serie sterminata di concerti in Italia e in Europa, e pubblica 5 album destinati a lasciare il segno nella storia del rock italiano più radicale ed intransigente.

Nel 2005 fonda il gruppo Il Teatro degli Orrori, con cui si cimenta nelle sonorità a lui consuete, questa volta però cantando in italiano, e fra il 2007 e il 2015 pubblica 4 album che ottengono un inaspettato successo di pubblico e di critica.

Suona il basso nei primi due album del quartetto denominato Buñuel, capitanato da Eugene Sterling Robinson.

Nell’opera di Capovilla sono certamente distinguibili la sua devozione per la tradizione del rock più sanguigno di matrice americana, l’affezione per la poesia e la drammaturgia russe, ma anche la passione civile e l’attaccamento ai valori democratici, sempre ribaditi tanto nei concerti quanto negli incontri pubblici.

4 febbraio – h-  Teatri di S. Agostino  – Sala Trionfo 

FIGHT OR FLIGHT – prima nazionale    

La paura come difesa

Coreografia: Simone Maier

Assistente: Leonardo Orlandini

Con: Elisa Bocconi, Giulia Castagnola, Gioele Cosentino, Simone Maier, Giorgia Raffetto, Maela Raffetto, Bakit Mose Zerilli

Musiche di: Davidson Jaconello, Jim William, Raime, Henry Gorecki, Travis Lake, Hofesh Shechter & Cedric Klapish, Danny Pensi & Sauner Jubrians, Machinefabriek, The Tracktor’s Revenge, Mikael Karlsson, Aaron Martin, Murcof, Scanner, Jim Williams, Edith Piaf, The Newton Brothers

Debutta in prima nazionale nell’ambito della rassegna di danza Resistere e Creare 2023 Fight or flight, combatti o fuggi, nuovo lavoro di Mechanical Monkeys ,  associazione e progetto di ricerca coreografica creati nel 2020 dal danzatore e coreografo Simone Maier,  centrato  sull’esplorazione di concetti astratti, immagini e storie di vissuti  per regalare “punti interrogativi agli spettatori, suggestioni per essere attivi alla vita e imparare ad ascoltarsi in modo naturale, scardinando la superficialità delle cose per dare spazio alla visione della toccante, imperfetta e commovente vita umana” racconta Simone Maier.

Fight or Flight è la reazione di noi uomini, sin dalla notte dei tempi, quando percepiamo un pericolo. Attiviamo un meccanismo di difesa primordiale, istintuale, ancestrale, per salvaguardare noi stessi e il nostro “branco”. Tremore, accelerazione del battito cardiaco, rilascio immediato di adrenalina; i nostri corpi restano sempre all’erta e continuano a rispondere in questi termini anche se abbiamo lasciato le caverne e sconfitto le belve feroci.

L’uomo contemporaneo, nel vortice della frenesia cosmopolita, combatte ancora, tutti i giorni, contro lo stress del lavoro, contro le folle, il traffico dell’ora di punta, contro gli haters del web, contro il tempo che non basta mai.

E’ una guerra dove tutti vestono gli stessi abiti, una corsa in cui non si sa più da chi si scappa né verso cosa correre.

BIO

Simone Maier nasce nel 1987e all’età di undici anni viene ammesso all’Accademia del Teatro alla Scala sotto la direzione di Annamaria Prina dove ha modo di studiare e perfezionarsi con insegnanti di fama internazionale e dove si è diplomato nel 2006. Nello stesso anno è entrato a far parte del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala prendendo parte a tutti gli spettacoli della Compagnia, interpretando i maggiori titoli del repertorio classico, neoclassico e moderno.

Nel 2010 lavora nel Corpo di Ballo del Narodni Divadlo Brno (Repubblica Ceca), nel 2011 con il Balletto di Milano come ballerino solista e nel 2018 con l’Oper Köln (Germania).

Dal 2015 parallelamente all’attività di danzatore svolge l’attività di docente di tecnica classica e contemporanea presso numerose scuole italiane.

Nel 2020 fonda l’associazione culturale MECHANICAL MONKEYS.

9 -12 febbraio – Teatri S.Agostino – Sala Trionfo

9 –11 febbraio h. 20.30 

12 febbraio h.18.30 

HOKUSPOKUS

Fabian Baumgarten, Anna Kistel,

Sarai O’Gara, Benjamin Reber, Hajo Schüler, Mats Süthoff e Michael Vogel

Con: Fabian Baumgarten, Anna Kistel, Sarai O’Gara, Benjamin Reber, Mats Süthoff e Michael Vogel

Regia e maschere: Hajo Schüler

Costumi: Mascha Schubert

Set design: Felix Nolze, (rotes pferd)

Musica Vasko Damjanov, Sarai O’Gara, Benjamin Reber

Disegni Cosimo Miorelli

Assistente, Crezione maschere: Lei-Lei Bavoil

Assistente direzione: Katrin Kats Assistente costumi: Marion Czyzykowski

Luci, video: Luci Reinhard Hubert Sound design: N.N.

Direttore di produzione: Peter Brix

Produzione FAMILIE FLÖZ

In coproduzione con Theaterhaus Stuttgart e Theater Duisburg. Opera supportata da Hauptstadtkulturfonds

Dal 9 al 12 febbraio 2023 torna sul palco dei Teatri di S. Agostino Familie Flöz, la compagnia berlinese amatissima dal pubblico di tutto il mondo ormai da diversi anni “di casa” al Teatro della Tosse.

In scena HokusPokus, nuovo spettacolo che segna per la storica compagnia una nuova avventura  stilistica, una rocambolesca ricerca del personaggio, piena di umanità e poesia in cui  gli attori costruiscono il mondo delle maschere davanti agli occhi del pubblico.

HokusPokus è una storia semplice che nasce da una scatola posta al centro del palcoscenico: la storia di una vita, del viaggio di due persone che si ritrovano, creano una famiglia e attraversano tutte le turbolenze, i colpi del destino e i bei momenti che ogni esistenza ha da offrire.

La scatola diviene lo spazio in cui prendono vita maschere e personaggi mentre fuori da esso, per la prima volta, in scena anche gli attori, di solito celati dietro le maschere, si muoveranno ed agiranno, raccontando la medesima storia con musica, canto, video e disegni.

Un passo a due tra maschere ed attori, personaggi e persone, in un gioco scandito da improvvisazioni, in pieno stile Flöz, in un mix di linguaggi travolgente, in grado di parlare a spettatori di tutte le età.

Eravamo interessati ad allargare un po’ la nostra prospettiva. In ‘HOKUSPOKUS’ non solo le figure mascherate sono apertamente visibili sul palco, ma anche gli attori che sono solitamente nascosti dietro le maschere. Il nostro punto d’ingresso è la storia della creazione, con noi attori come creatori e le figure come creazioni: il pubblico sperimenta così come gli esseri mascherati vengono portati in vita, come le figure poi trovano la loro strada nel loro mondo e si perdono in esso, sviluppano una vita propria e forse ad un certo punto si trovano faccia a faccia con i loro creatori”.

Hajo Schüler

17 -18 febbraio h..20.30   – Teatri S. Agostino – Sala Aldo Trionfo

IMMACOLATA CONCEZIONE

Drammaturgia e regia di Joele Anastasi

Con Federica Carruba Toscano, Alessandro Lui, Enrico Sortino, Joele Anastasi, Ivano Picciallo

Da un’idea di Federica Carruba Toscano

Scene e costumi di Giulio Villaggio

Light designer Martin Palma

Musica originale “scurannu agghiunnannu” Davide Paciolla

Testo musica originale Federica Carruba Toscano

Aiuto regia Nathalie Cariolle

Collaborazione alla drammaturgia Federica Carruba Toscano

Contributo drammaturgico Alessandro Lui

Foto Dalila Romeo

Video e graphic designer Giuseppe Cardaci

Scenotecnica 2C Arte

Opere di cartapesta Ilaria Sartini

Organizzazione Nicole Calligaris

Uno spettacolo di Vucciria Teatro

Produzione Fondazione Teatro di Napoli -Teatro Bellini Vincitore di TEATRI DEL SACRO V

Immacolata concezione è la storia di un microcosmo siciliano fatto di omertà, violenza e presunzione, ma anche di quella autenticità tipica della carnalità isolana. Ambientato alla vigilia della guerra, lo spettacolo racconta il punto di snodo di un sistema sociale in cui le relazioni vorrebbero ancora essere prodotte invece che brutalmente consumate.

Sicilia, 1940. Concetta, ragazza silenziosa e innocente, viene barattata dal padre caduto in disgrazia con una capra gravida e affidata a Donna Anna, proprietaria del bordello del paese. Ben presto la fama “della nuova arrivata” raggiunge tutto il paese ma nessuno sa quali piaceri regali agli uomini per farli impazzire così tanto. Non esiste uomo che l’abbia sfiorata. Concetta è vergine. Ha il dono di “sentire” l’anima dei suoi clienti, dona loro quello che nessuno sa dargli; non capisce perché il mestiere di prostituta susciti tanto scalpore in paese, ogni uomo la vuole tutta per se’, come fosse un oggetto di inestimabile valore.

Immacolata Concezione racconta la potenza e il culto dell’immagine che arriva a disumanizzare un corpo vivente per trasformarlo in feticcio e lo sconquasso generato dall’incontro tra spiritualità e carnalità.

17 febbraio h. 20.30   – Teatro del Ponente

OUVERTURE DES SAPONETTES

Un concerto per bolle di sapone

di e con Michele Cafaggi

regia Davide Fossati

produzione Studio TA-DAA!

Un racconto visuale senza parole che si ispira alle atmosfere circensi e al varietà, in cui clownerie, pantomima e musica si mescolano in uno spettacolo che, nato per i più piccoli, finisce per incantare il pubblico di qualsiasi età.

Un Direttore senza orchestra, un musicista senza strumenti, un cantante senza fiato. Ouverture des saponettes è un concerto anomalo, per pensieri fragili, per pensieri leggeri, per pensieri silenziosi. Come bolle di sapone.

Un eccentrico direttore d’orchestra ci condurrà nel mondo fragile e rotondo delle bolle di sapone ,in cui  l’imprevisto è sempre in agguato: bolle giganti che  nascono da strani strumenti, bolle che rimbalzano, bolle da passeggio, grappoli di bolle.

 Nato nel 2003 e presentato per la prima volta al Museo della Scienza e della Tecnica “Leonardo da Vinci” di Milano, lo spettacolo conta più di 1000 repliche in teatri e festival nazionali e internazionali (Francia, Irlanda, Belgio, Svizzera, Grecia, Giappone, Cina, Corea del Sud), in scuole materne, musei della scienza, casinò, varietà e gran galà.

23 -25 Febbraio h. 20.30 – Teatri S.Agostino – Sala Trionfo

12 marzo h. 18.30–Teatro del Ponente

14 marzo -h.20.30  -Teatro del Ponente

I TRENI DELLA FELICITA’ 

questa storia nei libri di storia non c’è

ideazione e regia Laura Sicignano

testo Laura Sicignano e Alessandra Vannucci

con Fiammetta Bellone, Federica Carruba Toscano, Egle Doria

musiche di scena eseguite dal vivo da Edmondo Romano

scena Francesca Marsella

costumi Daniela De Blasio

luci, video Luca Serra

tecnica Francesca Mazzarello

foto Donato Aquaro

una coproduzione Fondazione Luzzati Teatro Della Tosse / Associazione Made’

Storie liberamente ispirate alle vite di Ida Cavallini, Rosanna De Luca, Elvira Suriani, Ada e Teresa Foschini, Maria Maddalena Di Vicino, Anna Berio, raccolte da Giovanni Rinaldi in C’ero anch’io su quel treno ed. Solferino

  di Paola Zeni, in ©Gli occhi più azzurri, Le storie vere dei Treni dei bambini, Simona Cappiello. Colonnese Editore

Teresa Noce, Maria Maddalena Rossi, Luciana Viviani, Angiola Minella, Adele Bei, Miriam Mafai e centinaia di altre donne generose e intelligenti. Ma anche di Filippo Cuomo, Nanninella e di altri 70 mila bambini.

Si ringrazia Silvia Neonato e la Biblioteca UDi di Genova.

Con il patrocinio di  UDI                    UDI Genova Aps                 A.N.P.I. Genova

I treni della felicità – questa storia nei libri di storia non c’è” è uno spettacolo ideato e diretto da Laura Sicignano, testo Laura Sicignano e Alessandra Vannucci, con Fiammetta Bellone, Federica Carruba Toscano, Egle Doria, musiche di scena eseguite dal vivo da Edmondo Romano, produzione Fondazione Luzzati Teatro della Tosse / Associazione Made’. Prima nazionale nel giugno 2022 al festival Asti Teatro.

Attraverso il proprio corpo tre donne del presente, le attrici in scena, di età diverse e diverse zone d’Italia, restituiscono una grande storia del passato, con un atto di generosa autobiografia e svelamento di se’, interrogandosi su quanto Storia e Memoria abbiano contribuito a costituire le loro identità e attraverso quali meccanismi narrativi questo sia accaduto, in un delicato equilibrio tra la finzione e la realtà del teatro.

La storia è quella de” I treni della felicità” ovvero la vicenda, dell’immediato secondo dopoguerra, che ha visto protagoniste le donne della neonata UDI, insieme a molte altre, nell’organizzazione di convogli che trasferirono in “Alta Italia” circa 70mila bambini in condizioni miserabili, provenienti da località di tutto il Paese stremate dal conflitto.

Una vicenda che rappresenta un mito di fondazione del nostro Paese ma al tempo stesso una storia dimenticata, che racconta di chi sapeva costruire comunità, di chi credeva che l’Italia si sarebbe risollevata e ricostruita con la collaborazione di tutti, ma anche una storia di abbandoni e accoglienza, di ferite e suture, di dialetti incomprensibili, di abbracci senza smancerie.

Il racconto dei lunghi viaggi come percorsi di formazione per i bambini, segnati dal trauma dell’abbandono si intreccia a quelli delle famiglie ospitanti che, pur non ricche, li accoglievano come figli e a quelli delle madri, costrette ad abbandonarli per sfamarli; storie pratiche di soccorso e storie emotive di relazioni, che sarebbero durate nel tempo e che diventano anche riflessione sulla maternità come condizione etica e politica, oltre che biologica.

Un affresco di personaggi di un’Italia reale ed ideale, vissuta e sognata attraverso l’azione politica e solidale delle donne, in cui le protagoniste si mettono in scena accanto ai personaggi, dando voce e memoria ad un fatto straordinario che, pur sembrando frutto della fantasia, fa invece parte, per fortuna, della nostra storia.

NOTE DI REGIA

“I treni della felicità” narra la storia di un episodio dell’immediato secondo dopoguerra che ha visto  protagoniste le donne nell’organizzazione di convogli che trasferirono in “Alta Italia” circa 70mila bambini in condizioni miserabili, provenienti da località italiane stremate dal conflitto.

Perché questa storia è stata dimenticata? Come agisce la memoria storica? E quella individuale?

Semplicità è una delle parole d’ordine di questo spettacolo molto complesso nell’intreccio delle storie e nel ribaltamento della cronologia (il tempo non esiste).

Tre donne, tre attrici in scena sono ricostruttrici sulle macerie. Devono lottare contro l’oblio per ricostruire. Devono inventare un nuovo linguaggio e nuovi valori, per ricostruire e lo fanno a partire dal lavoro in scena.

Indagano se e come sia possibile raccontare una storia del passato anche attraverso il proprio corpo e la propria biografia, si interrogano su quanto Storia e Memoria abbiano contribuito a costituire le loro identità presenti, nel delicato equilibrio tra la finzione e la realtà del teatro.

Le attrici interpretano con minime trasformazioni personaggi diversi, trascorrono le età della vita in pochi minuti, muoiono e rinascono, si commuovono e dichiarano l’assoluta verità della loro finzione; si fanno attraversare da ottanta anni di Storia, accompagnate da un unico uomo in scena, un musicista polistrumentista, in dialogo con loro attraverso la musica per creare un mondo sonoro ed evocativo.

Come le donne e gli uomini di allora furono in grado di organizzare i “treni della felicità”, una macchina di pace, cosi nel lavoro teatrale si lavora insieme, con serietà e passione, attivando le proprie capacità migliori per concorrere al cambiamento, alla creazione di una comunità ideale, capace di fermarsi per mettersi in ascolto delle esigenze del più debole, sovvertendo le priorità, rivoluzionando un sistema di valori e di linguaggio.

Lo spettacolo prosegue la mia ricerca sulla storia delle donne, degli eroi perdenti e dimenticati, sui viaggi nello spazio e nel tempo. Niente si perde. Tutto si trasforma.

Laura Sicignano

INTORNO ALLO SPETTACOLO

15 febbraio h.21.15 Cineclub Nickelodeon

Proiezione del film documentario

PASTA NERA

Di Alessandro Piva

Musiche Riccardo Giagni

MontaggioAndrea Nobile, Marco Rizzo

ProduzioneSEMINAL FILM, IN ASSOCIAZIONE CON CINECITTÀ LUCE

Distribuzione CINECITTÀ LUCE

Attraverso racconti, rari documenti filmati dell’archivio Luce e gli archivi fotografici privati, il documentario ripercorre uno dei migliori esempi di solidarietà e slancio unitario nella storia del nostro Paese. Tra il 1947 e 1952, alla fine della Seconda Guerra Mondiale, l’Italia è devastata e tra le più dolorose condizioni c’è quella dei minori, specie nel Mezzogiorno. Migliaia di famiglie di lavoratori del centro nord, ispirate da una nuova consapevolezza e dalla speranza nella ricostruzione del Paese, aprono le loro case ai bambini provenienti dalle zone più colpite e di più antica miseria del Meridione.

Prima della proiezione presentazione del film e dello spettacolo.

Maggiori dettagli verranno comunicati nelle prossime settimane.

23 febbraio – h.18.30 – Foyer Tonino Conte

In occasione della ristampa di

Pane nero di Miriam Mafai – ed. Rizzoli

Incontro con

Sara Scalia (giornalista Rai e figlia di Miriam Mafai) e Laura Sicignano

Conduce Silvia Neonato

26 febbraio h. 18.30 – Teatro Del Ponente

INFESTARE

ovvero Il declino di un astro

Di Elisabetta Granara/Il Gruppo di Teatro Campestre

Con Elisabetta Granara, Giancarlo Mariottini, Carlo Strazza

Canzoni Elisabetta Granara

Musiche Fabio Bonelli

Produzione Il Gruppo di Teatro Campestre

Infestare, ovvero il declino di un astro è uno spettacolo musicale. Liberamente tratto da Fiordirovo, la celebre fiaba dei fratelli Grimm, la storia si sviluppa attorno ad un fanciulla imprigionata in un castello dove i rovi crescono fino a rendere impossibile l’accesso. E così, sulla scena, una serie di pannelli da recinzione separano i personaggi, con le loro frenetiche vite, dagli spettatori e, al di là dello sbarramento, c’è un mistero: quieto, segreto, palpitante.

Dove vogliamo andare? Dove vogliamo stare, qual è casa nostra?

In quella condizione di abbandono, la natura apre una breccia e si riappropria degli spazi, fino a riconquistarli e a riportarli a uno stato originario di vitalità incontrollata, in cui l’uomo difficilmente trova posto.

Infestare obbliga il pubblico a interrogarsi: in un’epoca in cui la Terra è messa in pericolo dalle scelte umane, non sono forse quei luoghi di “degrado” a divenire piccoli nuclei di risurrezione e di speranza?

Granara, Mariottini e Strazza si divertono a cambiare rapidamente ruolo per dare vita a personaggi che con lo sguardo rivolto alla natura cercano la propria felicità. Il castello in cui la fanciulla è rinchiusa è specchio dei tanti, troppi edifici che nei piccoli paesi e nelle grandi città sono soggetti al decadimento e all’abbandono.

La drammaturgia è frutto di anni di riflessioni e di un percorso che ha coinvolto in prima persona professionisti impegnati in diverse discipline: dalla botanica all’architettura, dall’edilizia alle demolizioni controllate, con un occhio attento alla biologia e all’agricoltura urbana- attraverso cinque tavole rotonde sul tema del rapporto tra l’uomo e l’incolto, in diverse città d’Italia.

3 marzo h.20.30 – Teatri S. Agostino- Sala Trionfo

4 marzo h. 18.30 – Teatri S.Agostino- Sala Trionfo

QUESTA MERAVIGLIOSA VITA D’ARTISTI – prima nazionale

Teatro Canzone di e con Gian Piero Alloisio

testo e regia Gian Piero Alloisio

con Gian Piero Alloisio (voce e chitarra)

Lorenzo Marmorato (piano e tastiere)

canzoni Gian Piero Alloisio, Umberto Bindi, Vittorio De Scalzi, Giorgio Gaber, Max Manfredi, Sandro Luporini

produzione Chiara Alloisio per ATID

Chi ha conosciuto Roberta Alloisio, cantante di musica etnica e preziosa collaboratrice del Teatro della Tosse, prematuramente scomparsa nel 2017, sa che l’espressione, ironica, con cui era solita salutare i colleghi era “Questa meravigliosa vita d’artisti!”

Da queste parole, sul palco della sala Trionfo il 3 e il 4 marzo, nascono due serate con il Teatro Canzone di Gian Piero Alloisio.

Lo spettacolo contiene una serie di novità.

Infatti, per la prima volta, Gian Piero racconta il rapporto con la sorella, con il loro mestiere d’arte varia, con la fede nell’al di là.

Inoltre, per la prima volta dal 1999 – anno in cui Giorgio Gaber realizzò “Un’idiozia conquistata a fatica” – verrà registrato dal vivo, a cura di Aldo De Scalzi, un intero album di Teatro Canzone, che comprenderà, oltre alla parte musicale, anche i monologhi, trasformando la sala Trionfo in un vero e proprio studio di registrazione.

Infine, le canzoni in scena saranno tutte inedite  a eccezione de “Il dilemma”  (che Giorgio Gaber affidò a Gian Piero Alloisio nel 1981) –  e tutte con una storia particolare: canzoni scritte per progetti incompiuti di Roberta Alloisio –  come “Jean Gabin” nata da un testo di Max Manfredi o “Totò” scritta per un feat di Roberta con Fausto Mesolella –  ; canzoni che raccontano l’incontro  con grandi cantautori, come “Chiamata Faber” ,“Viaggio a Pavana” o “Rumore di fondo” scritta su una musica inedita di Umberto Bindi; infine canzoni dedicate a Roberta come “La canzone dell’energia” o “Questa meravigliosa vita d’artisti”.

Durante lo spettacolo potremo infine risentire in teatro la bellissima voce di Roberta Alloisio nell’esecuzione del brano “Barbon” di Vittorio De Scalzi.

Sul palco, il pianista Lorenzo Marmorato a gestire audio e video, ricchi di sonorità contemporanee, alternati ad intensi unplugged voce e chitarra di Gian Piero Alloisio. Gianni Martini, chitarrista storico di Giorgio Gaber, accompagnerà Alloisio nell’esecuzione de “Il dilemma”.

Collaborano alla colonna sonora i giovani musicisti Globular Waves e The Bleeding Sequence.

4 marzo h.21.00 –Teatri di S. Agostino – Sala Agorà

MICAH P. HINSON Live in concerto – prima nazionale   

Parte da LA Claque Sabato 4 marzo alle 21.00 il nuovo tour europeo di Micah P. Hinson cantautore/chitarrista folk statunitense per presentare il suo ultimo lavoro “I Lie to You”; uscito lo scorso dicembre per Ponderosa Music Records, prodotto da Alessandro “Asso” Stefana (PJ Harvey, Mike Patton, Vinicio Capossela), il disco include dieci tracce originali, con l’aggiunta di una bonus track intitolata “YOU AND ME”.

Moderno “trovatore” orgogliosamente proveniente dal gigantesco stato del Texas, Micah P. Hinson presenterà “I Lie to You” in versione live accompagnato dalla sua band: gli archi di Raffaele Tiseo, la batteria di Zeno De Rossi e il contrabbasso di Greg Cohen.

 Il nuovo album, risultato di cinque giorni e cinque notti di registrazione, presenta   testi schietti e sinceri in armonia col “lascito” del sud del signor Hinson per canzoni incredibilmente uniche, gonfie di amore, di assenza e di rimpianto per condividere con il pubblico la sua voce rauca e segnata dalle intemperie, unita ad una musica vera e sincera ma struggente e poco rassicurante.

Dopo Genova il tour toccherà in Italia Milano, Rom, Torino, Cagliari, Ravenna e Pesaro.

Ieri ero seduto su una sedia, stavo fumando una sigaretta, e mi sono reso conto che queste canzoni, e questo album, stanno uscendo alla luce del sole. È stato uno shock. Con la memoria che ancora mi assiste, ricordo i giorni in cui lavoravo nel Texas settentrionale, mi sentivo perso e non vedevo vie d’uscita – i quasi 20 anni di carriera si stavano trasformando in un vissuto ormai lontano. Le sensazioni che la mia musica e le mie canzoni mi hanno dato e mi danno, risalgono ai giorni e agli anni della mia giovinezza, le sto ritrovando oggi. E io sono qui per condividerle con voi.”

Micah P. Hinson

BIO

Il termine “trovatore” viene utilizzato fin troppo facilmente oggi giorno, ma nessuno ne racchiude lo spirito del significato originale più di Micah P. Hinson.

Orgogliosamente proveniente dal gigantesco stato del Texas,i testi schietti e sinceri lavorano da sempre in armonia col “lascito” del sud del signor Hinson per produrre canzoni incredibilmente uniche.

Morte e rinascita si sono alternate spesso nella sua carriera, che si trattasse di un grave infortunio alla schiena, un violento incidente stradale, la perdita temporanea dell’uso delle braccia, il tempo passato dietro le sbarre o quello passato in compagnia di personaggi bizzarri di ogni forma e dimensione.

Ispirato da artisti come Sonic Youth, Dinosaur Jr e The Cure, Hinson ha iniziato a registrare i primi demo che hanno attirato da subito l’interesse di molte label.

Discografia:

2004 – Micah P. Hinson “Micah P. Hinson and the Gospel of Progress”

2005 – Micah P. Hinson “The Baby & The Satellite” (EP)

2006 – Micah P. Hinson “Micah P. Hinson and the Opera Circuit”

2008 – Micah P. Hinson “Micah P. Hinson and The Red Empire Orchestra”

2009 – Micah P. Hinson “All Dressed Up and Smelling of Stranger”

2010 – Micah P. Hinson “Micah P. Hinson and the Pioneer Saboteurs”

2014 – Micah P. Hinson & The Nothing”

2017 – Micah P. Hinson “Presents The Holy Strangers”

2017 – Micah P. Hinson & T. Nicholas Phelps “Broken Arrows”

2018 – Micha P. Hinson “At the British Broadcasting Corporation”

2018 – Micah P. Hinson “When I Shoot at You with Arrows, I Will Shoot to Destroy You”

9 -11 marzo h. 20.30 – Teatri S.Agostino- Sala Trionfo

LA DODICESIMA NOTTE (o quello che volete) – prima nazionale

Di William Shakespeare

Traduzione di Federico Bellini

Regia di Giovanni Ortoleva

Con Giuseppe Aceto, Alessandro Bandini, Michelangelo Dalisi, Giovanni Drago, Anna Manella, Alberto Marcello, Francesca Osso, Edoardo Sorgente, Aurora Spreafico

Scene Paolo Di Benedetto

Costumi Margherita Baldoni

Luci Fabio Bozzetta

Suono Franco Visioli

Assistente alla regia Alice Sinigaglia

Assistente scenografo Andrea Colombo

Produzione LAC Lugano Arte e Cultura

In coproduzione con Fondazione Luzzati Teatro della Tosse, Centro D’arte Contemporanea Teatro Carcano, Associazione Culturale Arca Azzurra

Partner di ricerca Clinica Luganese Moncucco

La dodicesima notte, considerata da molti critici la migliore commedia di Shakespeare, arriva in scena in prima nazionale con la regia del giovane fiorentino Giovanni Ortoleva in una nuova produzione Fondazione Luzzati Teatro della Tosse in coproduzione con LAC Lugano Arte e Cultura, Centro d’Arte Contemporanea Teatro Carcano e Associazione Cult. Arca Azzurra.

 Sulle coste dell’Illiria l’amore si diffonde a ritmo endemico. Il duca Orsino è innamorato di Olivia, ricca contessa che si nega alla sua vista per onorare il ricordo del fratello scomparso. Quando nel paese arriva Viola, una giovane reduce da un naufragio che prende servizio dal duca travestendosi da uomo, la ragazza si innamora perdutamente di Orsino e fa innamorare di se’ la contessa Olivia, creando un triangolo irrisolvibile.

“Tempo, sei tu che devi sciogliere questo groviglio”. Chiede disperata Viola quando si rende conto della situazione; e mentre i cortigiani si sfogano con scherzi atroci alle spese del cameriere Malvolio, il tempo studia una soluzione.

Una commedia sorprendente, amara ma lieve, surreale ma terrena, profondamente malinconica e irresistibilmente divertente.

“L’epidemia d’amore che ha preso l’Illiria avanza in modo preoccupante, trasmettendosi attraverso il solo sguardo, senza risparmiare nessuno: duchi e servitori languiscono ugualmente nei suoi dolori/piaceri, dimenticando il mondo reale e nutrendosi dei propri desideri. Una festa di passione che non può conoscere limiti e punisce duramente chi prova a contenerla. Ma cos’è davvero l’amore di cui tutti parlano in questo testo ambiguo e surreale? Una spinta vitale che spinge verso l’altro una febbre che imprigiona nella contemplazione di se’? Un sentimento o un’ideologia? Dopo aver affrontato il mito di Lancillotto, proseguo con Shakespeare un viaggio nell’amore romantico attraversando i testi che l’hanno creato, problematizzato e distrutto. In anticipo di tre anni di don Chisciotte, Shakespeare raccontò al pubblico del suo tempo cosa accade quando le invenzioni della letteratura trionfano sul mondo che ci circonda e la fantasia si trasforma in ossessione, violenza, pazzia; un viaggio dentro quel patologico distacco della realtà che ritroviamo in forma pandemica nell’epoca che viviamo”.

Giovanni Ortoleva

10 mar – h. 21.30 – Teatri di S. Agostino – Sala Agorà

Guido Catalano – SMETTERE DI FUMARE BACIANDO Live Tour

Il 10 marzo a La Claque seconda data italiana di Smettere di fumare Live Tour di Guido Catalano in occasioe dell’uscita del suo nuovo libro.

Nato a Torino nel 1971, poeta e performer da anni porta i suoi libri in giro per l’Italia.

Con Rizzoli ha pubblicato D’amore si muore ma io no (2016), Ogni volta che mi baci muore un nazista (2017), Tu che non sei romantica, Poesie al megafono (2019) e Fiabe per adulti consenzienti (2020). Nel 2021 ha realizzato il suo primo podcast, Amare male, prodotto da Chora Media.

 17 – 18 marzo h. 20.30 – Teatri S.Agostino- Sala Trionfo

HYBRIS

di Flavia Mastrella Antonio Rezza

con Antonio Rezza

e con Ivan Bellavista, Manolo Muoio Chiara Perrini, Enzo Di Norscia Antonella Rizzo, Daniele Cavaioli e con la partecipazione straordinaria di Maria Grazia Sughi

(mai) scritto da Antonio Rezza

habitat Flavia Mastrella

assistente alla creazione

Massimo Camilli luci e tecnica Daria Grispino macchinista Andrea Zanarini

organizzazione generale

Marta Gagliardi, Stefania Saltarelli

Produzione RezzaMastrella, La Fabbrica dell’Attore, Teatro Vascello di Roma, teatro di Sardegna

Coproduzione Spolet, Festival dei Due Mondi

Ufficiostampa Chiara Crupi Artinconnessione

Debutto: 7 luglio 2022 – Spoleto Festival dei Due Mondi

RezzaMastrella tornano sul palco della Sala Trionfo con Hybris, il nuovo spettacolo che ha debuttato al Festival dei Due Mondi Spoleto nell’estate 2022.

Come si possono riempire le cose vuote? È possibile che il vuoto sia solo un punto di vista? La porta…perché solo così ci si allontana. Ognuno perde l’orientamento, la certezza di essere in un luogo, perde il suo regno così in terra e non in cielo. L’uomo fa il verso alla belva. Che lui stesso rappresenta. Senza rancore. La porta ha perso la stanza e il suo significato, apre sul nulla e chiude sul nulla. Divide quello che non c’è(…)

Le gabbie naturali imposte dal mondo legiferano della nascita, della crescita e della cultura, ma la morte è come al solito insabbiata; ai bambolotti queste cose sembrano inutili sofferenze, antiche volgarità. La porta attraversata dal corpo, che è di cervello e profondamente pigro, si trasforma in un portale nel vuoto; al bordo del precipizio si può immaginare un mondo alternativo ma il bambolotto si lascia abitare da chiunque, di ognuno prende un pezzo, uno spunto, sicuro e consapevole di dare una direzione sua alle cose.

Antonio Rezza ed sette attori abitano il palcoscenico in un turbinio di situazioni in continua metamorfosi in cui il concetto chiave sta proprio nel significato del titolo e l’unico elemento stabile è una porta.

L’orgoglio e la tracotanza, l’hybris dell’antica Grecia, spingono l’uomo a credere di essere potente e fortunato e a sfidare le regole stabilite e la porta simboleggia il vuoto e la divisione, aprendo e chiudendo su ciò che non esiste.

Intorno, un ambiente sterile in cui l’essere umano è prigioniero del proprio corpo e ossessionato dall’immagine di sé, tanto da modificare il proprio aspetto per raggiungere una bellezza immobile e silenziosa a cui ambisce.

Aprire la porta significa entrare in contatto con le incertezze, l’ambiguità e l’insicurezza degli altri, nonché con la bassezza del loro modo di essere. Chiunque si trovi in una posizione di potere, detta le regole; ci si conosce a malapena, poiché non c’è spazio per fare conoscenza e i rapporti sono destinati a fallire.

 “Come sempre l’ultimo spettacolo di Antonio Rezza e Flavia Mastrella, HỲBRIS, è ontologico-umoristico, delirante-realista, psicanalitico-lunare e lunatico. Rinchiuso in un rettangolo dai lati solo disegnati in terra e quindi sempre valicabili, suggerisce un ambiente frigorifero per la conservazione della specie, dotato di qualche confort per i periodi di lunga reclusione, aperto agli infiniti dell’abiezione e della risata, del paradosso e dell’accelerazione stratosferica e incontenibile, del tormentone e dello sguardo antropologico (…).

Flavia Mastrella da sempre inventa ambienti morbidi, di stoffa, o di materiali più resistenti, come le edicolette di Anelante, offrendole come habitat per la vita scenica di Antonio Rezza. Lui di volta in volta asseconda quegli habitat o ci combatte contro, deformandosi nei buchi delle stoffe, agitandosi e correndo tra scivoli, avvolgendosi in tele per sdoppiarsi – da un lato, dall’altro – per rappresentare due figure in una o le due anime di una sola figura(..)

Oltre le porte che vedrete aprirsi e chiudersi su vari ambienti, tanti da indurre una vertigine, da mettere in moto la paura del cambiamento, da precipitare in una molteplicità che fa temere il dilagare del nulla, oltre le porte scorgiamo un sacrificio umano. È quello di tutti noi, in fondo borghesucci in cerca di rassicurazioni e distrazioni, e degli autori, l’artista modellatrice e la meravigliosa marionetta crudele, il poeta Pinocchio de-lirante, l’attore e performer insieme. Lo splendore del corpo in movimento, ostacolato ma mai addomesticato, si offre umilmente al nostro occhio belva, scatenando torrenti di risate che vogliono spesso dire che troppo ci riconosciamo in quell’agnello portato al mentale macello e sempre fingiamo di illuderci che non narri di noi ma di quegli altri che stanno là, oltre la soglia”.

Massimo Marino

23 mar – 02 apr h. 20.30 – Teatri S. Agostino- Sala Campana

26 mar e 2 apr h.18.30

IL FENOMENO LAPLANTE – prima nazionale

Lo strano caso del Capo Indiano Fascista

di Maurizio Patella

regia Emanuele Conte

con Luca Mammoli, Enrico Pittaluga, Graziano Sirressi di Generazione Disagio

produzione Fondazione Luzzati-Teatro della Tosse

Dal 23 marzo al 2 aprile in prima nazionale Il Fenomeno Laplante lo strano caso del Capo Indiano Fascista, nuova produzione dal testo di Maurizio Patella – finalista al premio “Shakespeare is now 2021” e al Premio Riccione per il teatro 2021 – che vede proseguire la felice collaborazione artistica del regista Emanuele Conte con Luca Mammoli, Enrico Pittaluga e Graziano Sirressi, dopo la fortunata esperienza dello spettacolo Art.

Nato come monologo, Il Fenomeno Laplante non è un monologo. Ma un racconto a più voci.

Una narrazione collettiva di un momento cruciale della nostra storia.

Siamo nella tarda primavera 1924, e l’Italia vive nell’attesa del ritrovamento di Giacomo Matteotti, il deputato socialista rapito a Roma mentre si recava alla Biblioteca della Camera.

In un rimbalzo di accuse e scandali che vedono coinvolte le piu’ alte gerarchie fasciste, il paese sta sprofondando ora nell’anarchia.

Ed ecco che giunge inaspettata la visita di un importantissimo capo tribu’ pellerossa: Cervo Bianco (White Elk) della Nazione Irochese, venuto in Europa per portare le rivendicazioni del suo popolo presso la Società delle Nazioni. Ma chi e’ Cervo Bianco? Di lui non si sa quasi niente.  Solo che e’ un personaggio bizzarro, carismatico, pirotecnico. E con uno splendido copricapo di piume.

Nella sua trionfale turne’ lungo lo stivale viene acclamato dalle folle, adorato dalle donne, accolto come il Salvatore della Patria. A quanto pare vuole stabilire una sacra alleanza tra il suo popolo e quello italiano. Vuole vestire i suoi pellerossa in camicia nera!

Un incredibile incrocio di storie che restituisce le debolezze tipiche del Bel Paese.

Un affresco irriverente di un’Italia innocente e cialtrona. Contraddittoria e crudele. Vittima di se’ stessa. Che da quel momento non sara’ piu’ come prima.

26 marzo h.18.30 – Teatro del Ponente

DIARIO DI EVA

liberamente tratto da “Il diario di Eva”di Mark Twain

con Mariella Speranza Valeria Puppo

adattamento e regia Gianni Masella

In collaborazione con Fondazione Luzzati Teatro della Tosse

Uno spettacolo di teatro e danza in cui Mariella Speranza e la danzatrice Valeria Puppo portano in scena un testo tratto da “Il diario di Eva” di Mark Twain.

Lo spettacolo da’ voce ad Eva e racconta il periodo immediatamente successivo alla sua nascita seguendola nei giardini dell’Eden, quando scopre l’incanto dello spettacolo della natura che la affascina e la cattura in modo totale.

 Ad Eva è affidata la conoscenza, il compito di dare i nomi alle meraviglie del mondo, l’invenzione del fuoco, la scoperta dell’amore.

Poi l’incontro-scontro con Adamo, il loro scrutarsi e conoscersi da lontano, inseguirsi, spiarsi, procedere separati o a tratti insieme, che rinnova il cammino che l’uomo e la donna, da secoli, percorrono insieme.

Adamo è rude, taciturno, insensibile alle attenzioni della giovane, disinteressato allo spettacolo della natura, del cielo stellato e della Luna. Eva, al contrario, è attratta da tutto ciò che non conosce e tutto in lei desta una curiosità inesauribile. Sarà l’incontro col serpente, che la spaventa ed attrae, a spingerla verso una nuova consapevolezza.

Sulla scena due interpreti, un’attrice e una danzatrice ad esprimere la complessità e la ricchezza del mondo interiore di Eva, attraverso un percorso scenico dove parola e gesto si fondono per svelare gradualmente la sua anima ricca e appassionata.

Le parole di Mariella Speranza e il corpo di Valeria Puppo restituiscono la complessità e la ricchezza del mondo interiore di Eva, in un percorso in cui parola e gesto si fondono, per svelare l’animo ricco e appassionato della protagonista.

16 aprile h. 18.30 – Teatro del Ponente

RACCONTO D’INVERNO

Adattamento e regia Marco Maccieri

Aiuto regia Lorenzo Frediani

Dramaturg Gabriele Gerets Albanese

con Fabio Banfo, Filippo Bedeschi, Sara Bellodi, Riccardo Bursi, Luca Cattani, Cecilia Di Donato, Alice Giroldini, Marco

Maccieri, Mauro Parrinello, Emanuele Retrivi, Matteo Sintucci  e con gli allievi della Scuola MaMiMò Omar Borciani, Federico Di Dio, Silvia Paterlini, Lara Sassi

Ideazione scene e costumi Angela Ruozzi

Luci Fabio Bozzetta

Realizzazione costumi Nuvia Valestri realizzazione scene Keiko SHIRAISHI scenografa

Musiche Riccardo Bursi si ringrazia Marco Sforza per il brano “La Ballata di Autolico”

Fotografie Nicolò Degl’Incerti Tocci una produzione Centro Teatrale MaMiMò

Responsabile di produzione Elena Trevisan

Si ringrazia La Corte Ospitale

Racconto d’inverno è uno spettacolo scritto e diretto da Marco Maccieri, liberamente tratto dal testo di Shakespeare, una allegoria perfetta, secondo il regista, della situazione attuale.

Il re di Sicilia Leonte ha sposato Ermione, ma crede che il figlio nascituro sia del re di Boemia Polissene. Leonte ordina al cortigiano Camillo di avvelenarlo, ma questi non gli obbedisce e fugge con Polissene. Leonte istruisce un processo per adulterio contro Ermione e fa interpellare l’oracolo di Delfi. Leonte ordina anche che la bambina, nata nel frattempo, venga abbandonata su una spiaggia deserta. La morte di Ermione giunge prima che l’oracolo sveli la sua innocenza, mentre Perdita, la bambina, viene salvata da un pastore. Passano gli anni e Perdita, cresciuta, s’innamora di Florizel, figlio di Polissene, con cui fugge in Sicilia. Afflitto dal senso di colpa per la morte della moglie, Leonte riconosce la figlia e riceve in dono una statua che non solo somiglia ad Ermione, ma è Ermione stessa.ritrovando saggezza e pace.

“Dopo il periodo complesso vissuto durante la prima metà del 2020, mi stavo chiedendo quale fosse il ruolo del Teatro dopo una così grande paura. La pandemia che stava imperversando in tutto il mondo, a mio parere, avrebbe portato ripercussioni imprevedibili sulla psiche di coloro che avevano visto cambiare così improvvisamente le loro vite. Cosa poteva dire l’Arte teatrale a un’umanità spaventata che vede di colpo l’altro essere umano come un potenziale pericolo? Ho pensato che fosse necessario tornare al ruolo primordiale del teatro, quello del rito. Il rito di una comunità che si racconta una storia attorno al fuoco e che l’atto in questione dovesse essere sincero, cioè nascere dal bisogno di un gruppo di artisti di mettersi in contatto con il pubblico di un territorio.

Costruire una relazione alla pari, in cui gli attori potessero evocare insieme al pubblico in un cerchio magico una storia per poter uscire cambiati, almeno un pochino, dal teatro. Di poter fare un piccolo passo dall’inverno di questa nostra situazione, verso la primavera.

Mi ha molto affascinato il pensiero che non è ridendo che si combattono i nostri demoni, ma ridimensionandoli attraverso una sublimazione artistica che ci porta a una leggerezza dell’anima che comunemente chiamiamo “lieto fine”.

L’inverno simboleggia la morte, e Shakespeare nei primi tre atti inserisce una morte fisica, una morte spirituale e infine una morte emotiva.

Ma come il sole sorge a est e tramonta a ovest, la primavera nasce dalla morte dell’inverno.

E questo è un messaggio potente che emerge dal testo di Shakespeare: l’inverno ritornerà sempre, ma la primavera non è così lontana”.

Marco Maccieri

RASSEGNE, COLLABORAZIONI, PROGETTI  

LA TOSSE IN FAMIGLIA E I LABORATORI DE LA FALEGNAMERIA

Responsabile programmazione e rapporti con le scuole Daniela Ottria

Responsabile Laboratori Pietro Fabbri

Proseguono gli spettacoli de La Tosse in Famiglia, la stagione di teatro per ragazzi e famiglie curata da Daniela Ottria in programma sia ai Teatri di S. Agostino che al Teatro del Ponente. Tra i titoli in programma segnaliamo in particolare Il 21 e il 22 gennaio le prime repliche –  dopo il debutto nazionale il 14 gennaio a Torino – di Alla ricerca di un lieto fine, nuova coproduzione Fondazione Luzzati Teatro della Tosse e Fondazione TRG Torino, in collaborazione con Fenice Teatri.

Continuano i laboratori di teatro de La Falegnameria, a cura di Pietro Fabbri, una ricca proposta di percorsi formativi, sia in Centro storico che al Teatro del Ponente di Voltri, per avvicinare allieve e allievi al teatro e al suo linguaggio, svelandone le diverse professionalità.

In S. Agostino prosegue il laboratorio di recitazione articolato su tre anni in diversi livelli e moduli tematici con diversi docenti: Graziano Sirressi, Pietro Fabbri, Mariella Speranza con Valeria Puppo ed Enrico Campanati Tutti i livelli si concluderanno in palcoscenico a maggio.

Al percorso base di recitazione si aggiunge un modulo di teatro in spagnolo con Anne Serrano che si concluderà in scena a fine maggio.

Per infanzia e gioventù le proposte sono divise per fascia di età, prosegue il laboratorio per la fascia 7-10 anni di saltimbanchi o teatro all’improvviso condotto da Enrica Origo; da gennaio il laboratorio La valigia di Andersen condotto da Pietro Fabbri, Daniela De Blasio, Paola Ratto, Sonia Sciutto e Arianna Sortino, che coinvolge oltre alla recitazione la realizzazione di scenografia e costumi e che si concluderà in scena a fine maggio; proseguono i laboratori 11-13 anni con Sarah Pesca e Daniela De Blasio e 14-18 anni con  Susanna Gozzetti e Irene Lamponi

Due nuove fasi per il nuovo laboratorio giovani avanzato che nel 2023 sara’ condotto da Sara Cianfriglia e Amedeo Romeo e si concluderà in scena nella spiaggia di Voltri a fine giugno.

Da febbraio anche un nuovo laboratorio di drammaturgia condotto da Laura Sicignano, rivolto ad adolescenti e giovani di età universitaria; ad aprile lettura finale dei testi elaborati con attori professionisti.

Riprendono fino a maggi anche i laboratori di movimento coreografico con Piera Pavanello Alessandro Diaco, Nicoletta Bernardini e Claudia Monti

Ripartiranno infine i gruppi di lettura in Feltrinelli con Pietro Fabbri e un nuovo laboratorio di mise en voix  condotto da  Pietro Fabbri con Susanna Gozzetti ,che si concluderà il 16 giugno in occasione del Bloomsday.

Al Teatro al Ponente le proposte formative prevedono laboratorio di recitazione per la fascia 6-10 anni con Simona Gambaro e un laboratorio di teatro comico condotto da Alessandro Bianchi dei Pirati dei Caruggi. I due laboratori si concluderanno in palcoscenico ai primi del mese di aprile.

Anche a Ponente prosegue il gruppo di lettura sulla Resistenza con Pietro Fabbri in collaborazione con Marco Doria e Silvio Ferrari.

Tutti I laboratori (tranne i gruppi di lettura) sono a pagamento.

Il programma di dettaglio del Teatro per ragazzi e dei corsi e laboratori è consultabile su www.teatrodellatosse.it e verrà comunicato periodicamente.

STUNDAI – Pirati a Ponente

I Pirati dei Caruggi al Teatro del Ponente

Prosegue anche nel 2023 STUNDAI, l’appuntamento fisso del giovedì h. 21.00 al Teatro del Ponente dove i pirati dei Caruggi porteranno in scena le loro ultime novita’.

Lo spettacolo, composto da canzoni, monologhi e sketch di gruppo, ogni volta diverso, ha come comune denominatore lo stile caustico e dissacrante dei quattro alfieri della Tipica Accoglienza Ligure.

PATTO PER IL CENTRO STORICO

Il Patto per il Sestiere del Molo, parte del Piano Integrato Caruggi, è stato avviato nel 2021, in pieno periodo post pandemico, in co-progettazione con l’amministrazione comunale.

Obiettivo del Patto, sorto in un momento storico in cui la fiducia della comunità nei confronti degli spazi pubblici era minima, era dare vita ad una visione condivisa sulla rigenerazione e lo sviluppo dell’area in questione attivando una serie interventi che ne facessero uno spazio vivibile di sperimentazione e trasformazione al servizio della città, fondato sulla partecipazione civica, sulla cultura, sulle arti e sullo sviluppo sostenibile e circolare.

Lo scorso dicembre , a poco piu’ di un anno dalla sua nascita e in base agli ottimi risultati delle azioni intraprese,  Il Patto ha allargato il proprio progetto anche al Sestiere di Prè e al Sestiere della Maddalena unendo 78 enti del terzo settore, tra cui la Fondazione Luzzati Teatro della Tosse, in  un’operazione ambiziosa il cui obiettivo primario è di espandere il progetto di rigenerazione urbana proseguendo in quel  processo di  valorizzazione dei presidi sociali come strumento per contribuire alla rigenerazione urbana di un territorio complesso ma affascinante come quello del centro storico genovese.

Tra i primi appuntamenti pubblici del Patto il vernissage, il 26 gennaio, della statua restaurata di Emanuele Luzzati, rimossa nel 2020 dal Porto Antico, nella nuova sede del Belvedere Tonino Conte / Giardini Luzzati,

PROGETTO NDN – Network Drammaturgia Nuova

NdN è una rete nazionale nata  nel 2013 da 14 partners coordinata da Idra Teatro di cui Fondazione Luzzati Teatro della Tosse è partner dal 2018 insieme  ad altre realtà attive nell’ambito della drammaturgia contemporanea : AMAT, Associazione Marchigiana per le Attività Teatrali, Associazione Culturale Campo Teatrale (Milano), Associazione Culturale CapoTrave / Kilowatt APS (Sansepolcro – AR),Centro Teatrale MaMiMò APS (Scandiano – RE), DRACMA – Centro Sperimentale di arti sceniche (Polistena – RC)IDRA Teatro / Wonderland Festival (Brescia) – CAPOFILA, Il Triangolo Scaleno / Teatri di Vetro (Roma), Officina culturale / Associazione Culturale 20 Chiavi (Civita Castellana), R.A.M.I. Residenza Artistica Multidisciplinare Ilinxarium (Inzago – MI), Teatro Libero Palermo / Teatro d’Arte Contemporanea (Palermo),Teatro Stabile delle Arti Medioevali / Quartieri dell’Arte Festival Internazionale di Teatro (Viterbo), Fondazione Atlantide – Teatro Stabile di Verona (Verona),TRAC – Centro di Residenza Teatrale Pugliese.

La rete promuove anche quest’anno, attraverso la rete delle strutture aderenti al network,

un’azione di sostegno per la drammaturgia contemporanea italiana riunendo coloro che già lavorano nel campo della promozione della nuova drammaturgia per valorizzare i progetti esistenti e costruire una rete di discussione, ascolto e di fattiva collaborazione.

 NdN intende sviluppare azioni tese a mettere gli autori in un concreto confronto con la scrittura, con la produzione e la promozione dei testi teatrali, colmando il gap di quell’anello debole che dalla scrittura porta il testo alla realizzazione e infine al pubblico.

Obiettivi del progetto sono il contatto dei giovani autori con il sistema produttivo e le pratiche concrete della scena, la relazione di drammaturghi emergenti con drammaturghi riconosciuti e l’inserimento dei giovani in un progetto di produzione di un testo teatrale promuovendo la nuova drammaturgia attraverso la rete delle strutture aderenti al network.

Il nuovo bando di produzione per il 2023 prevede la possibilità di mettere in scena il testo vincitore del bando autori NdN 2022 “Con grande sprezzo del ridicolo” di Fabio Marson e la sua circuitazione all’interno dei partner del network.Il testo verrà presentato al pubblico come nuova produzione presso i festival, circuiti, teatri aderenti al progetto per un totale di 13 repliche a partire da luglio nei teatri e festival italiani.

Le compagnie interessate dovranno inviare la propria candidatura entro e non oltre le ore 18 del 31 gennaio 2023 compilando il seguente form: https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSe2WxT7tW9tLmOhSghTSaoR30U7QJVWTA7rOWAFhPNidwbJtg/viewform

 La commissione composta dai partner della rete comunicherà l’esito della selezione entro il 28 febbraio 2023.

Tutti i dettagli sul sito www.networkdrammaturgianuova.it

BIGLIETTERIA, ORARI, INFORMAZIONI

BIGLIETTI

Biglietti                                                                                    euro 18

HOKUSPOKUS                                                                       euro 24

Under 28 alla prima                                                                  euro 10 (esclusi spettacoli La Claque)

STUNDAI – I Pirati dei Caruggi al Teatro del Ponente

dal 20 ottobre ogni giovedi alle ore 21.00 TEATRO DEL PONENTE

 biglietto euro 15

ABBONAMENTI

CARNET 5 TITOLI euro 70
carnet nominale a 5 titoli a scelta tra gli spettacoli in scena ai Teatri di Sant’Agostino e al Teatro del Ponente

CARNET 5 TITOLI per DUE euro 130
carnet 5 titoli utilizzabile da due persone tra gli spettacoli in scena ai Teatri di Sant’Agostino e al Teatro del Ponente

LA CLAQUE

il prezzo dei biglietti varia in base alla programmazione

Info e dettagli su www.teatrodellatosse.it

TOSSE CARD

Una card gratuita, nominale e ricaricabile che dà diritto a sconti e agevolazioni. L’elenco completo è pubblicato sul sito www.teatrodellatosse.it. Per avere la card è sufficiente richiederla al botteghino del teatro e attivarla sul sit

PRENOTAZIONI E SICUREZZA

E’ possibile prenotare telefonando al botteghino del Teatro della Tosse 010/2470793 dal martedì al sabato dalle 15 alle 19 oppure acquistare i biglietti sul sito www.teatrodellatosse.it

Il preacquisto online è consigliato anche al fine di garantire maggiore sicurezza ed evitare code ed attese all’ingresso.

Domenica, in caso di spettacolo biglietteria aperta dalle ore 14.00.

Informazioni Botteghino tel.  010.2470793 o promozione@teatrodellatosse.it

Aggiornamenti e dettagli sul sito www.teatrodellatosse.it e sulla pagina Facebook Fondazione Luzzati Teatro della Tosse.

ORARIO SPETTACOLI

INIZIO SPETTACOLI TEATRI S AGOSTINO ORE 20.30

La domenica ore 18.30

INIZIO SPETTACOLI TEATRO DEL PONENTE ORE 20.30

La domenica ore 18.30

INIZIO SPETTACOLI LACLAQUE IN AGORA’ ore 21.30 (salvo dove diversamente indicato)

Gli spettacoli, gli orari e le sale potranno subire variazioni; tutti gli aggiornamenti su www.teatrodellatosse.it e sulla pagina Facebook. Fondazione Luzzati Teatro della Tosse.

ORARIO BIGLIETTERIE

BIGLIETTERIA TEATRO DELLA TOSSE – PIAZZA R. NEGRI

La biglietteria sarà aperta dal martedi al sabato dalle ore 15.00 alle ore 19.00.

lunedì e festivi, solo in caso di spettacolo, dalle ore 15.00. Domenica, in caso di spettacolo biglietteria aperta dalle ore 15.00.

BIGLIETTERIA TEATRO DEL PONENTE – PIAZZA ODICINI 9

La biglietteria sarà aperta martedi, mercoledi e giovedi dalle 14 alle 17; nei giorni di spettacolo a partire da un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.

I biglietti per gli spettacoli in programma al teatro del Ponente sono prenotabili e acquistabili alla biglietteria del teatro della Tosse negli orari di apertura.

Tutti i biglietti sono sempre acquistabili online su www.teatrodellatosse.it.e su www.happyticket.it.

www.teatrodellatosse.it

promozione@teatrodellatosse.it

ponente@teatrodellatosse.it

tel botteghino 0102470793

tel uffici 0102487011

Su Redazione

Il direttore responsabile di GOA Magazine è Tomaso Torre. La redazione è composta da Claudio Cabona, Giovanna Ghiglione e Giulio Oglietti. Le foto sono a cura di Emilio Scappini. Il progetto grafico è affidato a Matteo Palmieri e a Massimiliano Bozzano. La produzione e il coordinamento sono a cura di Manuela Biagini

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