Galata Museo del Mare: Cecilia Eckelmann Battistello sarà protagonista del quinto appuntamento della rassegna “Incontri in Blu. Uomini, donne e storie di mare”

Di il 24 Maggio 2019

GENOVA – Tutti gli ultimi giovedì del mese alle ore 18.00 al Galata Museo del Mare, 7 incontri a ingresso libero con grandi personaggi legati al mondo del mare. Il 30 maggio gli Incontri in Blu del Galata Museo del Mare si tingono di rosa con Cecilia Eckelmann Battistello, la donna che proprio di rosa ha colorato le sue navi prima e i suoi treni e camion poi, imponendosi nel mondo tradizionalmente maschile dello shipping. Battistello è oggi presidente del Gruppo Contship Italia, uno dei principali attori del settore dei terminal container marittimi e nel trasporto intermodale, presente in Italia negli scali di La Spezia, Ravenna, Cagliari, Salerno, nel centro intermodale di Milano-Melzo e in Marocco nel porto di Tangeri.

L’incontro di giovedì 30 maggio, ore 18.00, è il quinto di un ciclo di 7 appuntamenti che ha visto salire sul palco del Galata l’apneista mondiale Alessia Zecchini, lo skipper di Luna Rossa Max Sirena, il surfista spagnolo Hugo Vau, il velista oro a Rio 2016 Santiago Lange. Prossimi appuntamenti sono il 20 giugno con Michael Bates, meglio conosciuto come Michael di Sealand, l’imprenditore che rivendica il titolo di principe di Sealand, la micronazione fondata dal padre Paddy Roy nel 1967, il quale racconterà l’incredibile storia di questa piattaforma artificiale creata al largo delle coste inglesi per motivi di difesa dal governo britannico, sulla quale è stato proclamato un “Principato con sovranità indipendente”. A chiudere il primo ciclo d’Incontri in Blu, il 19 settembre, in occasione del giorno inaugurale del 59° Salone Nautico, l’ospite sarà Norberto Ferretti, co-fondatore ed ex presidente di Ferretti Group, il pioniere della nautica che torna sulla scena nel nome della sua passione per le barche e il mare.

LA STORIA DI CECILIA BATTISTELLO

Manager globetrotter, la sua storia comincia a Povolaro, in provincia di Vicenza, dove nasce, e dove il padre ha un’officina meccanica. Si diploma segretaria d’azienda, nel 1971 si trasferisce da alcuni parenti a Milano e lavora nella loro piccola azienda di forniture di mobili per ufficio. La sua vita cambia quando entra in una agenzia marittima in piazzetta Santo Stefano per consegnare una brochure della società di famiglia. Le chiedono se le interessa lavorare nei trasporti via mare, lei accetta e da lì a poco condividerà i primi passi di Contship, una società che nasce nel 1969 nel Canton Ticino per opera di Angelo Ravano (il Dottore), un imprenditore e armatore ligure che si muove tra Genova, Milano e Lugano. La società è piccola ma visionaria, e sposa da subito la rivoluzione del container trasportando le auto della Fiat 124 smontate dall’Italia a Casablanca, in Marocco, dove l’industria torinese aveva un impianto di assemblaggio.

Cecilia, poco più che ventenne, entra in Contship nel 1973. L’ufficio più attivo è quello di Fos-sur-Mer, vicino a Marsiglia, dove i container provenienti da Torino vengono imbarcati. Comincia da qui, dalla Provenza. È lei che si occupa delle spedizioni per Fiat e anche di non far tornare le navi vuote al ritorno: le carica di olive, albicocche, frutta secca in vasetti, vermouth. “Non sapevo niente di navi né di container, ma fin dal primo momento del mio ingresso in Contship mi sono innamorata di quanto succedeva – racconta -. Mi sono subito resa conto di aver trovato l’avventura che volevo vivere nella mia vita. Ogni giorno era diverso e ogni giorno c’era qualche sorpresa. E tutto questo mi elettrizzava”.

Da Marsiglia, Battistello si sposta a Cadenazzo in Svizzera, a Rotterdam e poi a Beirut, per seguire le nuove rotte aperte da Contship, le cui navi scalano il Libano e – quando scoppia la guerra – a Tartous in Siria. Nel 1976 riapre poi il Canale di Suez e Contship sbarca per prima a Damman, in Arabia Saudita. E successivamente inaugura la prima linea di portacontainer dall’Europa all’India e al Pakistan. Cecilia vola a Bombay-Mumbai: è lei, nel 1977, a firmare il primo contratto di agenzia a Karachi (Pakistan) che segna l’arrivo dei primi container in India. Poi è la volta dell’Inghilterra, dove Ravano trasferisce il quartier generale del Gruppo.

Con la globalizzazione, Contship cresce e con essa “The Lady”, così è chiamata Battistello dai suoi agenti. Arrivano nuove linee, nuove navi e nuove rotte; i servizi intermodali e i terminal, prima La Spezia e poi l’hub di Gioia Tauro, la grande scommessa di Angelo Ravano, che muore però nel 1994 prima dell’arrivo della prima portacontainer nello scalo calabrese. L’ascesa di Battistello è irresistibile: dal 1990 al 1994 è la prima donna a presiedere la più antica conferenza marittima, quella tra Inghilterra, India, Pakistan e Bangladesh; nel 1992 finisce sulla pagine di The Times in concomitanza con l’ingresso nel porto di Felixstowe della Contship Germany, una nave portacontainer interamente dipinta di rosa. Al vertice della holding Contship Italia, cui faranno capo le partecipazioni nei terminal di La Spezia, Livorno, Savona-Vado, Salerno, Ravenna, Cagliari, Gioia Tauro (gli assetti cambieranno in futuro) diventa presidente di Feport dal 2005 al 2010; nel 2014 riceve il Premio Bellisario “Donne ad alta quota”. 

Durante tutta la mia vita – dirà nel ricevere il Life Time Achievement Award, il premio alla carriera assegnato durante la cerimonia di premiazione dei Containerisation International Global Awards 2015 – sono sempre stata guidata da impegno e passione, per raggiungere gli obiettivi, senza dare troppa importanza alle difficoltà, alla fatica e agli ostacoli da superare”. Così si è guadagnata il titolo di “The Lady”, con cui è conosciuta e rispettata nel mondo dello shipping.

C.S.

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