DOPPIO DEBUTTO PER LAURA SICIGNANO

Di il 22 Novembre 2014

Mercoledì la prima genovese de “La Diva” con Elisabetta Pozzi e ieri sera il successo di “Compleanno Afghano”

Di Chiara Tasso

È stata una settimana impegnativa per la direttrice del Cargo. Ma, visti i consensi ottenuti mercoledì sera e ieri alle prime de “La Diva” e “Compleanno Afghano”, anche ricca di soddisfazioni. Lo spettacolo che è andato in scena tre giorni fa al Duse è stato a lungo applaudito dal pubblico. Storia di Julia Lambert, attrice teatrale di grande successo che, in attesa di andare in scena per l’ennesima “Fedra” di Racine, fa i conti con la sua vita e il suo passato. È in quel camerino, tra fiori appassiti e fotografie sbiadite, che il pubblico sembra osservarla da uno spioncino. Quello che nasce è un monologo di una donna disperata e disillusa, una confessione sospesa tra realtà e finzione, sentimento e ipocrisia, amore e odio. E poi un’unica certezza: il tempo che passa e la bellezza che sfiorisce. Un team tutto al femminile a condurre lo spettacolo: regia di Laura Sicignano, scenografia di Laura Benzi e costumi di Mariagrazia Bisio. E sul palco loro: la straordinaria Elisabetta Pozzi affiancata da Sara Cianfriglia. “La Diva” è in scena al Teatro Duse stasera alle 20.30 e domani alle 16. È invece freschissimo il debutto di “Compleanno Afghano”, andato in scena ieri sera al Teatro Cargo di Voltri. Scritto a quattro mani con il protagonista Ramat Safi, lo spettacolo è incentrato sulle speranze e sui sogni infranti dei ragazzi rifugiati. Replica al Teatro della Tosse dal 27 al 30 novembre. E così Laura Sicignano porta a casa un doppio successo. Ecco quello che ci ha raccontato.

clip_image0012Come ha vissuto la prima genovese de “La Diva”?

Il debutto vero e proprio dello spettacolo è stato a Milano lo scorso cinque novembre. Ma portarlo a Genova, nella nostra città, è stato straordinario. Sono anni che il pubblico genovese accoglie in modo molto positivo i nostri lavori. A dicembre lo spettacolo sarà a Padova e a Firenze, mentre dalla prossima stagione sarà distribuito in tutta Italia.

Come spiega la scelta del soggetto?

Ho scelto di portare in scena questo romanzo perché è sempre attuale. Parla del problema dell’identità della persona, della difficoltà nel relazionarsi con gli altri e con se stessi. Ognuno di noi indossa delle maschere. Penso che tutti possano facilmente identificarsi con il personaggio di Julia, non soltanto le donne.

Quali sono state le influenze?

Non mi sono ispirata soltanto al romanzo di Maugham, ma a un insieme di opere. Ne “La Diva” ci sono elementi di “Viale del Tramonto” di Wilder, “Che fine ha fatto Baby Jane?”, ma anche “Le Serve” di Jean Genet. Inoltre ognuna di noi ha messo un pezzo di sé nella realizzazione dello spettacolo, a partire dalla protagonista, Elisabetta Pozzi.

Come nasce “Compleanno Afghano”?

Fa parte un progetto che porto avanti da qualche anno e a cui tengo molto, “L’Odissea dei ragazzi”, che parla di viaggiatori da tutto il mondo, persone con storie speciali alle spalle. Ho scritto il testo insieme al protagonista, Ramat Safi, che mi ha chiesto in seguito di andare in scena. Non è stato facile, ma il suo bisogno e la sua voglia di raccontarsi mi hanno colpito.

Qual’è l’importanza di questo spettacolo?

Instaurare un dialogo e aprirsi verso le nuove culture, lavorando insieme. Sentirete Ramat esclamare: “Siamo uguali come le dita di una mano”. È questo il senso dello spettacolo: siamo diversi, ma tutti fondamentali.

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