DOPO IL CONCERTO SALTATO AL CARLO FELICE SCIOPERA ANCHE PALAZZO DUCALE

Di il 21 Dicembre 2023

Venerdì 22 dicembre i lavoratori e le lavoratrici della Fondazione per la Cultura si asterranno dal lavoro. Lo stato di agitazione non provocherà la chiusura delle mostre in corso. La nota del Ducale: «Promuoviamo l’unità tra le diverse categorie lavorative e difendiamo la cultura come parte integrante della società»

GENOVA – Dopo lo sciopero del Carlo Felice, lo stato di agitazione coinvolge anche Palazzo Ducale, i cui dipendenti nella giornata di domani, venerdì 22 dicembre, si asterranno dal lavoro aderendo quindi allo sciopero nazionale proclamato da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs per il mancato rinnovo dei contratti di settore del terziario, del commercio e del turismo.

A tal proposito, i lavoratori e le lavoratrici della Fondazione Palazzo Ducale ci tengono a sottolineare che l’adesione allo sciopero nazionale non è diretto contro l’istituzione culturale genovese e che non ha nulla a che vedere con il cambio di Direzione e con l’approvazione del Bilancio della Fondazione Palazzo Ducale, ma «rappresenta invece un supporto forte, costante e inarrestabile al diritto universale dei lavoratori della cultura, un segnale contro le ingiustizie perpetrate dal mancato rinnovo dei contratti nazionali del Terziario Distribuzioni e Servizi sottoscritti con Confcommercio e Confesercenti», si legge nella nota diffusa dalla Fondazione. «Lo sciopero è un atto di solidarietà che alza la voce per un contratto equo, rispettoso della dignità e dei diritti dei lavoratori della cultura», ribadisce la Rsu (Rappresentanza sindacale unitaria).

Lo sciopero non dovrebbe provocare la chiusura delle mostre in corso, che vengono aperte e chiuse da personale di società terze, ma potrebbe creare problemi rispetto al servizio di biglietteria per l’intera giornata di domani.

Sempre per questo motivo ieri sera è saltato il “Concerto di Natale” in programma al Carlo Felice, il quale rientrava nel pacchetto di scioperi proclamato dallo Snater lo scorso 16 dicembre, che includeva anche tutte le repliche dell’opera “Edith” e il concerto di sabato 23 dicembre (“Sinfonie Pop”). A differenza di “Edith” che finora era sempre andata in scena, seppur con un numero del coro ridotto, il “Concerto di Natale” è stato direttamente cancellato. Resta indubbia la sorte dello spettacolo di sabato.

Sul sito internet del Carlo Felice la direzione del Teatro ieri ha pubblicato una nota nella quale precisa che “alcune istanze rivendicative proposte dal sindacato Snater implicherebbero, se accolte, l’effrazione delle norme e delle leggi vigenti per le Fondazioni lirico sinfoniche».

Per chi avesse già acquistato il biglietto per il concerto di ieri, la direzione del Carlo Felice comunica che «i biglietti e i ratei di abbonamento potranno essere rimborsati con richiesta presentata entro l’8 gennaio 2024 o eventualmente commutati con la partecipazione alla recita dell’opera Èdith prevista per il 21 dicembre 2023 (stasera, ndr) alle ore 20, o ad un concerto a scelta della stagione sinfonica 2023/2024».

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