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DAL PALCO DI AMICI A QUELLO DELL’ARENA DEL MARE: ALBE PRONTO A FAR SCATENARE GENOVA CON «UNO SHOW ANCORA PIÙ ROCK»
Il cantautore aprirà il concerto degli Psicologi giovedì 3 luglio. GoaMagazine l’ha intervistato a pochi giorni dall’evento, scoprendo un artista che ha ancora tutto da dire, ma ha già molto da dare
di Alessia Spinola
GENOVA – C’è chi la paura di salire su un palco se la scrolla dopo i primi applausi, e chi – come Albe – ci convive dieci minuti prima di ogni show, come un battito di cuore che accelera per ricordargli che sì, quello è il suo posto. È con i piedi per terra e la testa sopra il palco che Albe è pronto a portare il suo tour estivo a Genova giovedì 3 luglio, in apertura del concerto degli Psicologi. Il live è inserito all’interno del cartellone di eventi del Balena Festival e promette una serata tutta da ballare e cantare.
A pochi giorni dall’evento, Albe ci racconta cosa significa crescere – musicalmente e umanamente – tra un brano scritto d’impulso e un imminente album. Conosciuto ai più per la sua partecipazione ad Amici21, il cantautore salirà sul palco dell’Arena del Mare portando uno show nuovo, più rock, e dimostrando a tutti la sua maturazione con il suo ultimo singolo “Cercapersone“, brano caratterizzato da una profonda sincerità e presa di coscienza. In questa intervista, Albe si lascia conoscere con l’entusiasmo di chi ha ancora tutto da dire, ma ha già molto da dare.
Quali sono le tue emozioni nell’aprire il concerto degli Psicologi a Genova? Cosa aspettarsi dal tuo pre-show a Genova e, in generale, dal tuo imminente tour estivo?
L’emotività è sempre pronta a stupirmi, un’ora prima sono tranquillo e 10 minuti prima di salire sul palco me la faccio sotto. Da sempre. Nonostante ciò sono un po’ più sereno del solito perché è il mio primo tour estivo con così tante date e con uno show nuovo, più rock, quindi mi diverto molto e mi sento a mio agio. Per la data a Genova non so cosa aspettarmi, spero non mi tirino i pomodori, vorrei arrivare e rimanere a più gente possibile e chissà, magari rivederli in futuro ad un mio concerto.
Da “Millevoci” a “Cercapersone”, il tuo nuovo singolo uscito venerdì 13 giugno. Quanto siete maturati tu e la tua musica in questi anni dopo il successo di Amici21?
Tanto, ma c’è ancora molta strada da fare, questo per dire che necessariamente sono maturato e ho voluto palesarlo anche nelle canzoni, nei concerti, nel modo di comunicare. Però ci sono dei lati di me invariati che credo non cambieranno mai, ad esempio la mia iperattività e la mia vivacità.
Vuoi parlarci del tuo nuovo singolo “Cercapersone”?
No. Scherzo, sì. in realtà sono molto esaustivo nella canzone, lo dico chiaro e tondo: “non ho più bisogno di un cercapersone”, perché ho già tutto quello che mi soddisfa riguardo le persone che mi stanno intorno. Questa canzone l’ho scritta ad agosto 2024, in un pomeriggio, ed è rimasta identica, non una parola cambiata. Capita veramente di rado una cosa così. È il primo tassello del mio primo album.
In un post su Instagram di marzo 2025 hai scritto: “I piedi per terra ci sono e non vogliono spostarsi da li, ma la voglia di usare una nuvola per aggrapparmi e fare delle trazioni è tanta”: ci sono stati dei momenti in cui hai avuto la tentazione di staccare i piedi da terra e permetterti volare un po’ più in alto? Quali sono stati?
Questi momenti ci sono tuttora ed è per questo che faccio i concerti. Cavolo, fare concerti è magico per me, perché ti fa rimanere con i piedi per terra, ma contemporaneamente ti fa sentire nel posto più bello del mondo, come lo spiego? Se non lo provi è inspiegabile credo. Vivo per questo.
C’è qualcosa che le persone ancora non sanno di te e che ti piacerebbe raccontare?
Forse non sanno della mia passione per le chitarre, ora sono un nerd, non ancora troppo nel suonarle, ma a livello di collezionismo e cultura sulle chitarre ora sono intrippatissimo.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Sicuramente suonare dal vivo, fare più concerti possibili. A livello di discografia invece ho appunto un album, il mio primo album, con annesse delle sorprese non ancora spoilerabili.
Su Redazione
Il direttore responsabile di GOA Magazine è Tomaso Torre. La redazione è composta da Alessia Spinola. Il progetto grafico è affidato a Matteo Palmieri e a Massimiliano Bozzano. La produzione e il coordinamento sono a cura di Manuela BiaginiMessaggi correlati
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