Da Edgar Lee Masters a De André: al Teatro dell’Archivolto arriva “Spoon River”

Di il 16 Ottobre 2017

GENOVA – Suggestioni letterarie e poetiche si intrecciano con il linguaggio del teatro danza nello spettacolo del Teatro dell’Archivolto Spoon River, diretto da Giorgio Gallione e liberamente ispirato all’ “Antologia di Spoon River” di Edgar Lee Masters e al concept album “Non al denaro, non all’amore né al cielo” di Fabrizio De Andrè.

 

In scena a Genova al Teatro Gustavo Modena dal 19 ottobre al 5 novembre, lo spettacolo è uno degli eventi che inaugura il cartellone “Insieme 17/18”, proposto congiuntamente dal Teatro Stabile di Genova e dal Teatro dell’Archivolto.

 

“Spoon River” – interpretato dagli attori Elsa Bossi, Ugo Dighero, Rosanna Naddeo, Giorgio Scaramuzzino e dai danzatori Luca Alberti, Angela Babuin, Filippo Bandiera, Massimo Cerruti, Eleonora Chiocchini, Francesca Zaccaria (in alternanza con Emanuela Bonora) – accosta i materiali poetici di Edgar Lee Masters alle canzoni di Fabrizio De André e alle musiche originali di Mario Arcari, musicista che ha collaborato a lungo con Faber. Fanno rispettivamente da prologo ed epilogo due commoventi omaggi Fabrizio De André, “Il Fumatore” di Michele Serra e “Quello che non voglio – Una canzone per Fabrizio De Andrè” di Stefano Benni.

 

Il regista Giorgio Gallione sovverte l’abituale prospettiva spaziale, posizionando gli spettatori sul palco e gli attori e i danzatori nella platea dell’ottocentesco Teatro Modena, svuotata dalle poltroncine e trasformata in una sorta di bosco metafisico grazie a una sorprendente installazione di Marcello Chiarenza. Qui si aggirano, come sospese in un limbo, danzando sulle coreografie di Giovanni Di Cicco, le anime dei defunti sepolti in un cimitero di collina, ovvero i personaggi creati da Edgar Lee Masters e cantati da Fabrizio De André – il Farmacista Trainor, il Giudice, lo Scemo del villaggio, il Suonatore Jones, il Medico, il Blasfemo, il Malato di cuore a cui l’anima sfugge mentre bacia l’amata… Liberi di raccontarsi senza le falsità e le sovrastrutture tipiche della vita, ci rendono partecipi dei loro destini, confessando pulsioni, desideri, meschinità, e svelando quell’anelito alla libertà e alla felicità che contraddistingue l’umanità tutta.

 

Lo spettacolo inizia alle ore 21 il martedì, mercoledì, venerdì e sabato; alle ore 19.30 il giovedì; alle ore 16 la domenica; lunedì riposo. Posti limitati.


Per ulteriori informazioni:

Sito Teatro dell’Archivolto

Sito Teatro Stabile

(C.S.)

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