Cinema Cappuccini: questa sera il “primo tempo” di “Save the Humans”

Di il 9 Ottobre 2017
GENOVA – “Save the Humans, cinema a basso impatto” è una rassegna cinematografica dedicata all’ambiente, ai cambiamenti climatici ed alle scelte sostenibili, suddivisa in sei date tra Ottobre e Novembre 2017.
La rassegna è organizzata in collaborazione tra cittadini e associazioni appartenenti a diverse realtà: AGESCI Genova 12, Associazione Abitanti Maddalena – A.ma., Arci Liguria e Genova, Associazione Scuola Daneo, Cinema Cappuccini, Labor Pace – Caritas Genova, Fiab – Circolo Amici della Bicicletta Genova, Greenpeace Gruppo Locale Genova, Terra! Onlus, OA WWF Genova CM, Teatro Altrove e UCCA.
 
I film e documentari in proiezione hanno l’intento di indagare alcune tra le tematiche più urgenti che come cittadini ci troviamo ad affrontare. I temi proposti hanno riscontri globali, ma hanno origini e conseguenze nel quotidiano.
Le tematiche trattate sono i cambiamenti climatici, le migrazioni, il sovra-sfruttamento delle risorse naturali, il meccanismo del consumo a tutti i costi, anche di beni non necessari, che, ad un’analisi più approfondita, si dimostrano nocivi per l’ambiente e per la salute stessa dell’uomo, oltre ad essere aggravanti del distacco tra i poveri e ricchi del mondo.
La rassegna è suddivisa in Primo e Secondo Tempo, rispettivamente nei mesi di Ottobre e Novembre. Il Primo Tempo si terrà al Cinema Cappuccini (Piazza Cappuccini 1), co-organizzatore della rassegna. I biglietti di ingresso saranno a pagamento: 6€ intero, 5€ ridotto (under 18, over 65, universitari), 4€ tessera ACEC e soci delle associazioni organizzatrici). Per il primo appuntamento è preferibile la prenotazione (evento Facebook del “Primo Tempo”). Il Secondo Tempo della rassegna si svolgerà nel mese di Novembre e sarà itinerante e gratuita in più sale Genovesi che ospiteranno le proiezioni (Evento Facebook del “Secondo Tempo”).
 
 

Le proiezioni del “primo tempo”

 
Si comincia Lunedì 9 Ottobre ore 21.15 con il documentario “Transumanza Tour” di Valerio Gnesini, che mostra alcune realtà, sempre più diffuse sul territorio, che recuperano il contatto con la terra, origine di vita, per fermarsi ad immaginare un mondo in cui ogni decisione, ogni azione presuppone un’attenta valutazione delle conseguenze sull’ecosistema da cui dipende anche la nostra vita. E’ una testimonianza di decrescita, osservata dal trio folk Vito e le Orchestrine in viaggio attraverso l’Italia, che mostra e dimostra che sono soprattutto la superficialità e la distrazione le vere nemiche di un convivere civile, onesto e in fin dei conti felice. Saranno presenti in sala Vito e le Orchestrine e la produttrice Valentina Damiani.
Il secondo appuntamento dal titolo “Plastic China” di Jiu-Liang Wang è previsto per Martedì 17 Ottobre e documenta una delle conseguenze globali che hanno origine dal quotidiano di ognuno di noi. La Cina infatti è il primo importatore mondiale di rifiuti plastici, che costituiscono la base economica di popolazioni che hanno ceduto la loro terra ad enormi depositi di plastica. E’ di luglio la notizia che il governo cinese sta tentando di arginare l’intossicazione del Paese dai rifiuti esteri comunicando al WTO che smetterà di accettare spedizioni di 24 tipi di rifiuti, con il lancio di una campagna contro la “spazzatura straniera” di cui questa proiezione intende essere sostenitrice.
Il terzo appuntamento di Ottobre, previsto per Martedì 24 ottobre, ha titolo “Thank you for the rain” di Julia Dahr, è la testimonianza di un piccolo proprietario terriero Keniota che nell’arco di una vita vede le difficoltà della sua comunità aggravarsi di fronte agli effetti locali del cambiamenti climatici globali. La sua reazione è quella del padre di famiglia e leader politico che denuncia i fatti alla Conferenza sul Clima di Parigi nel 2015 (COP21)

Le proiezioni del “secondo tempo”:

Al Teatro Altrove Domenica 5 novembre alle ore 21 si terrà la proiezione del film “L’ordine delle cose” di Andrea Segre (sarà presente il regista), un appello alla tenacità della dignità umana di fronte alla riaccensione della correnti populiste che vorrebbero il respingimento di uomini, donne e bambini, solo perché non si riesce ad immaginare una vera integrazione. Dal pamphlet pubblicato in occasione dell’uscita del film, le parole di A. Segre: “…Ci ho pensato a lungo e credo di aver capito che non esiste modo di uscire da tutto ciò finché continueremo ad usare sempre la stessa definizione del problema. Mio padre era un fisico e mi ha sempre spiegato che nelle scienze la risoluzione dei problemi dipende dalla nostra capacità di definirli. So che la realtà è più complessa delle scienze, ma ho l’impressione che rispetto alle migrazioni siamo di fronte ad un problema di cui non abbiamo azzeccato la definizione…”.
La seconda pellicola che verrà proposta Giovedì 16 novembre 2017 presso Palazzo Verde. Si tratta del film documentario “The age of stupid” di Franny Armstrong. Si è scelto di riproporre ai cittadini genovesi un ibrido che comprende parti recitate, documentario e animazione, realizzato nel 2009, ma purtroppo sempre attuale. Il film accosta gli scenari di un ipotetico Pianeta Terra nel 2055 in cui le trasformazioni irreversibili del clima non siano state rallentate, con storie del mondo di oggi che offrono una panoramica dei principali terreni di scontro tra la vecchia e la nuova società. Il film è promosso a livello mondiale da Greenpeace e WWF perché l’informazione è il primo passo del cambiamento.
Chiude la rassegna “Black Ice” di Maarten van Rouveroy, Giovedì 30 novembre 2017 presso il Circolo Arci Uguaglianza di Cornigliano; un documentario che ripercorre la vicenda dei trenta attivisti di Greenpeace che, protestando contro le trivellazioni nell’Artico, furono arrestati con l’accusa di pirateria e hooliganismo dalle autorità russe nel 2013. La detenzione degli attivisti provenienti da 18 paesi provocò una reazione internazionale consistente anche grazie alla quale le accuse contro gli attivisti furono ridimensionate ed, a 100 giorni dall’arresto, tutti furono rilasciati. La tenacia, il coraggio e la convinzione nei propri ideali, ma anche lo sconcerto, permeano il documentario in cui sono raccolte le testimonianze degli attivisti coinvolti.

(C.S.)

Su Redazione

Il direttore responsabile di GOA Magazine è Tomaso Torre. La redazione è composta da Claudio Cabona, Giovanna Ghiglione e Giulio Oglietti. Le foto sono a cura di Emilio Scappini. Il progetto grafico è affidato a Matteo Palmieri e a Massimiliano Bozzano. La produzione e il coordinamento sono a cura di Manuela Biagini

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