CHARLIE: “LE TRACCE DEL MIO PASSATO RACCHIUSE IN UN DISCO”
Dopo l’uscita del nuovo album Ruins of Memories la cantautrice genovese si racconta a GOA ripercorrendo le tappe fondamentali dei suoi esordi musicali fino al successo del suo ultimo lavoro discografico
Ci sono storie che meritano di essere raccontate. Storie di un sogno inseguito, di un talento puro sbocciato come all’improvviso, di una passione nata e coltivata sin da bambina e racchiusa in un disco che raccoglie tutte le emozioni, le esperienze e le tracce provenienti dal passato. Come dire, la mia vita è questa ed ora posso finalmente raccontarvela attraverso la musica.
Quella di Carlotta Risso, in arte Charlie, genovese, 39 anni, rientra senza dubbio tra queste. Esecutrice di musica folk e rock in Ruins of Memories, che prende il nome dal singolo di lancio, racchiude un percorso di vita ed artistico lungo oltre 30 anni.
Charlie, partiamo dalle origini. Come nasce e si sviluppa la tua passione per la musica?
Sin da quando ero bambina in casa mia si ascoltava musica. Canzoni di qualunque genere e provenienza. Dai The Beatles a Renato Zero per arrivare alle 4 Non Blondes, c’è un po’ di tutto nel mio bagaglio conoscitivo perché per me la musica era prima di tutto una terapia.
Quando hai compreso che una passione potesse trasformarsi in qualcosa di più serio?
Verso i 15 anni conobbi i componenti dei Zella Funky Nostos, un gruppo amatoriale genovese che suonava cover nei locali più in voga della città. Fu il primo vero approccio alle canzoni. Della band ero cantante e corista ma compresi subito che avrei dovuto perfezionarmi per crescere dal punto di vista tecnico.
E così decisi di imparare a suonare la chitarra..
Esatto. Fu la chiave di volta per compiere il salto di qualità. Nel frattempo ascoltavo sempre più canzoni per allargare le mie conoscenze sonore. Furono gli anni di Creep dei Radiohead, per esempio. Ma anche Simon & Garfunkel, i Creedence Clearwater Revival, lo stesso Bob Dylan, influenzarono molto il mio percorso artistico.
La svolta arrivò però qualche anno più tardi.
Incontrai un gruppo di amici di Parigi che suonavano cover nei locali tipo rocky horror show. Fu un’esperienza che mi arricchì moltissimo perché riuscii a crescere sotto il profilo artistico divertendomi anche. Quindi trascorsi un periodo a Londra insieme a mio fratello ed incominciai a scrivere due canzoni che sono comprese nell’album Ruins of Memories. Nel 2006 sono stata ospite dei Red Wine, miei cari amici, all’Hardly Strictly Bluegrass Festival di San Francisco e di Nashville. E mi sono esibita in un paio di brani insieme alla band. Al festival c’erano nomi come Elvis Costello, Emmylou Harris e Robert Plant. Fu un’esperienza che mi porterò sempre nel cuore.
Nel disco ci sono anche altre numerose influenze musicali.
Ci sono le storie vissute in 39 anni di vita, i luoghi così familiari che appartengono alla sfera intima ma che, pur essendo lontani, non ci abbandoneranno mai. Perché fanno sempre parte di noi.
Il video di Ruins Of Memories è girato a Rapallo, nel monastero di Valle Christi. Come mai questa scelta?
E’ un luogo che mi ha sempre affascinato e ideale per allestire un certo tipo di coreografia che avevo in mente per il mio video. Abbiamo girato in appena due giorni. C’è la bambina Kandy, che poi è mia nipote, che si diverte a correre nel bosco e che rappresenta un po’ la mia infanzia. Poi diventa adulta e quasi sperduta, che simboleggia un po’ il percorso della vita, interpretata dall’attrice Alice Arcuri. La scenografia è a cura di Mario Torre, la regia di Emanuele Cova.
Cosa vuole evocare il video?
Trasmettere quella sensazione agrodolce in cui si ritrovano i luoghi familiari che si portano dentro. La casa dove ognuno di noi ha trascorso la prima parte della propria vita ci lega indissolubilmente a quei ricordi. Che poi è lo stesso significato della canzone.
Nelle canzoni di Ruins of Memories, al confine tra folk e rock, troviamo sfumature di David Bowie, The Beatles ma anche di Joni Mitchell.
Sono frutto degli ascolti di una vita, di canzoni che hanno scandito i momenti più significativi della mia esistenza. Ma sono stata ispirata anche da altre sonorità più contemporanee come gli Woven Hand, ad esempio.
Nell’album, composto da 11 canzoni, c’è anche una ghost track.
E’ una breve canzone, sul genere psichedelico, che per me ha una significato molto privato ma fondamentale.
I tuoi progetti per il futuro?
Terminare la promozione del disco e poi avere l’opportunità di partecipare a qualche festival in Italia ma anche in Europa. In cantiere c’è anche la realizzazione di un nuovo disco insieme al produttore Tristan Martinelli.
L’album Ruins of Memories è in vendita presso il negozio Taxi Driver Store (Via dei Macelli di Soziglia, 40r – telefono 010 975 2171) e Disco Club (Via S. Vincenzo, 20 – telefono 010 542422). E’ inoltre acquistabile online sul sito www.charlieandband.com
Link video canzone:
http://www.charlieandtheband.com/
https://m.facebook.com/charlie.carlotta.risso/?locale2=it_IT
https://www.instagram,com/charlie_risso/
Su Tomaso Torre
Giornalista pubblicista dal 2003, è fondatore e direttore responsabile di GOA Magazine. Appassionato di arte, cultura e spettacoli ha collaborato per anni con diverse testate locali occupandosi di cronaca ed attualità, sport e tempo libero. “Ho sempre coltivato il sogno di realizzare un prodotto editoriale dinamico e fluido che potesse rispondere alle esigenze informative di un pubblico sempre più competente ed avanguardista”.Ultime Notizie
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