Carlo Felice, Jordi Savall in concerto con la Giovine Orchestra Genovese
Questa sera al Teatro Carlo Felice, alle ore 21,00, si terrà il ventiquattresimo concerto della Stagione GOG 2015- 2016.
Ritorna dopo 13 anni alla GOG Jordi Savall, una fra le personalità musicali più eclettiche della sua generazione. Savall si dedica alla scoperta, alla ricerca e allo studio di tesori abbandonati.
Per questo concerto ha svolto un grande lavoro ricerca su Costanti- nopoli nel periodo fra il XVII e il XVIII secolo quale crocevia e centro di riferimento culturale e religioso. Questo è il contesto sto- rico nel quale prende forma il nostro progetto su “Il Libro della Scienza della Musica di Dimitrie Cantemir. Le musiche Ottoma- ne in dialogo con le tradizioni Armene, Greche e Sefardite”.
Nel 1974, a Basilea, Jordi Savall e Montserrat Figueras, proprio con Lorenzo Alpert e Hopkinson Smith fondarono il gruppo Hespèrion XX, un gruppo di musica antica che intendeva recuperare e diffondere il ricco e affascinante repertorio musicale anteriore al XIX secolo a partire da nuove premesse: i criteri storici e gli strumenti originali. Il suo nome, Hespèrion,significa “originario di Esperia”, che nell’Antica Grecia era la denominazione delle penisole più occidentali d’Europa: quella iberica e quella italiana. Era anche il nome che riceveva il pianeta Venere quando compariva ad Occidente. Hespèrion XX, a partire dal 2000, cambiò il proprio nome in Hespèrion XXI. Hespèrion XXI è oggi un punto di riferimento ineludibile per comprendere l’evoluzione della musica nel periodo che va dal Medio Evo fino al Barocco. Il suo lavoro di recupero di opere, partiture, strumenti e documenti inediti ha un doppio valore incalcolabile: da un lato il rigoroso lavoro di ricerca apporta nuovi dati e interpretazioni delle conoscenze storiche di un’epoca e dall’altro lato, la squisita qualità delle interpretazioni mette a disposizione del pubblico la possibilità di godersi una naturalezza della delicatezza estetica e spirituale propria delle opere di quei tempi. Fin dagli inizi, Hespèrion XXI assunse una direzione artistica chiara e innovativa che finirà per fare scuola nel panorama mondiale della musica antica, perché concepiva e concepisce la musica antica come strumento di sperimentazione musicale, con cui si ricerca la massima bellezza e l’espressività delle interpretazioni. Qualsiasi interprete di musica antica è in debito con lo spirito originale di ciascuna opera e bisogna imparare a collegarvicisi attraverso lo studio dell’autore, degli strumenti dell’epoca, dell’opera in sé e delle sue circostanze concrete. Però come artigiano della musica, è anche obbligato a prendere delle decisioni su quello che sta interpretando: il suo talento, la sua creatività e la sua capacità di trasmettere emozioni correlate alla sua capacità di collegare il passato al presente, la cultura con la sua divulgazione.
Jordi Savall è una personalità musicale tra le più polivalenti della sua generazione. Da più di cinquant’anni fa conoscere al mondo delle meraviglie musicali lasciate nell’oscurità, nell’indifferenza e nell’oblio. Scopre e interpreta musiche antiche, sulla sua viola da gamba o come direttore. Le sue attività di concertista, insegnante, ricercatore e creatore di nuovi progetti sia musicali sia culturali, lo situano tra i principali attori del fenomeno della rivalutazione della musica storica. Ha fondato, con Montserrat Figueras, i complessi Hespèrion XXI (1974), La Capella Reial de Catalunya (1987) e Le Concert des Nations (1989), con i quali ha esplorato e creato un universo di emozioni e di bellezza, che egli diffonde nel mondo intero per la felicità di milioni di amanti della musica. Con la partecipazione al film d’Alain Corneau Tous les Matins du Monde (gratificato del premio César alla migliore colonna sonora), l’intensa attività concertistica (circa 140 concerti l’anno), la discografia (6 registrazioni annuali) e la creazione, nel 1998, con Montserrat Figueras, della propria etichetta discografica Alia Vox, Jordi Savall dimostra che la musica antica non è necessariamente elitaria, ma che interessa un
vasto pubblico di tutte le età, sempre più diversificato e numeroso. Come ha scritto il critico Allan Kozinn sul New York Times (2005), il suo lavoro infaticabile in concerti e registrazioni “non è semplicemente un recupero musicale, ma piuttosto una rianimazione creativa”. I suoi programmi di concerto hanno saputo trasformare la musica in uno strumento di mediazione per l’intesa e la pace tra i popoli e le differenti culture, a volte in conflitto. Non è un caso quindi che, nel 2008, Jordi Savall sia stato nominato Ambasciatore dell’Unione Europea per un dialogo interculturale e, a fianco di Montserrat Figueras, “Artista per la Pace”, nell’ambito del programma “Ambasciatori di buona volontà” dell’UNESCO.
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