Al via la 53a edizione del Festival Teatrale di Borgio Verezzi, con un ricco programma che guarda anche al cinema e alla musica

Di il 5 Luglio 2019

GENOVA – Undici spettacoli in programma (dieci nell’abituale cornice di Piazza Sant’Agostino e un altro itinerante nella suggestiva ambientazione delle Grotte diBorgio Verezzi), con nove prime nazionali per 26 serate complessive tra il 6 luglio e il 20 agosto: si presenta così il Festival di Borgio Verezzi, giunto alla 53° edizione, che si conferma tra le manifestazioni più longeve dell’estate in Italia oltre a essere sempre di più una vetrina di anticipazioni invernali.

Un omaggio al teatro e al cinema, ma senza dimenticare i collegamenti con la musica: è il filo conduttore del cartellone di quest’anno, nel quale, accanto a qualche classico “evergreen”, figurano alcune novità della drammaturgia contemporanea e qualche titolo conosciuto per la trasposizione cinematografica. Secondo tradizione, al pubblico sarà proposto un percorso attraverso svariati generi e tipologie teatrali, con un orientamento preferenziale verso la commedia, “sempre sorretta però da contenuti significativi, che oltre al sorriso inducano lo spettatore a qualche riflessione”, precisa il direttore artistico Stefano Delfino.

L’edizione 2019 del Festival di Borgio Verezzi si presenta con numeri importanti e un palinsesto di grande qualità – afferma Ilaria Cavo, assessore alla Cultura di Regione Liguria –. Come di consueto verrà proposto un percorso attraverso i generi più diversi, con una leggera preferenza verso la commedia, ma approfondendo anche altri filoni come il giallo o le rappresentazioni ispirate a film che hanno fatto la storia del cinema. La manifestazione verrà aperta dall’esibizione della Banda Osiris, uno spettacolo teatral-musicale con il quale la banda festeggerà i 40 anni di attività; fondamentale sottolineare anche l’appuntamento con il Paradiso dantesco che verrà allestito all’interno delle grotte di Borgio, una rappresentazione di forte impatto scenico che avrà il merito di esaltare una delle eccellenze turistiche di questo territorio”.

Non mancherà tuttavia uno sguardo al drammatico, con la versione italiana di un “giallo” che ha avuto ampio successo in Spagna: il 17 e 18 luglio, in prima nazionale, Sherlock Holmes e i delitti di Jack lo Squartatore di Helen Salfas, con Giorgio Lupano, Francesco Bonomo, Rocio Munoz Morales, Alarico Salaroli, e la regia di Ricard Reguant. Tra i titoli più conosciuti, che fanno parte della storia del teatro, Liolà di Luigi Pirandello (22 e 23 luglio prima nazionale, con Giulio Corso, Roberta Giarrusso ed Enrico Guarneri, adattamento e regia di Francesco Bellomo), e I due gemelli… veneziani da Goldoni di Natalino Balasso (3, 4 e 5 agosto prima nazionale, con Jurij Ferrini, regista e protagonista).

E poi le rappresentazioni ispirate a film, come La leggenda del pianista sull’Oceano con Tim Roth, che il regista Giuseppe Tornatore ha tratto da Novecento, il celebre romanzo di Alessandro Baricco, e che adesso Igor Chierici e Luca Cicolella propongono il 14 luglio (in collaborazione con il Festival di Cervo, ultracinquantennale rassegna ligure di musica da camera, ma aperta ad altri linguaggi, dove sarà replicato il 2 agosto). E il cinema viene richiamato anche da Hollywood Burger di Roberto Cavosi (27 e 28 luglio prima nazionale con Enzo Iachetti e Pino Quartullo, anche regista) paradossale vicenda di due strampalati attori americani.

Il tributo al teatro arriva, oltre che dall’omaggio a Strehler e al Piccolo di Milano con L’anima buona di Sezuan di Bertolt Brecht (in particolare alla sua storica edizione del 1981) diretta e interpretata da Monica Guerritore, in scena l’11, il 12 e il 13 luglio, prima nazionale, anche dalla ripresa, vent’anni dopo, di Se devi dire una bugia dilla grossa di Ray Cooney, un cavallo di battaglia della ditta Garinei e Giovannini, nella versione dell’indimenticabile Iaia Fiastri alla cui memoria è dedicata (8, 9, 10 e 11 agosto prima nazionale con Gianluca Ramazzotti, Paola Quattrini, Antonio Catania, Nini Salerno, Paola Barale, regia originale di Pietro Garinei ma nuova messa in scena di Luigi Russo), e dalla riproposta di una notissima commedia di Peppino De Filippo, Non è vero ma ci credo (18, 19 e 20 prima nazionale con Enzo Decaro) per la regia di Leo Muscato.

E poi c’è un omaggio al genio italico, un evento speciale in serata unica mediante il quale Antonio Cornacchione, nel ripercorrere tra cronaca e aneddoti divertenti gli anni in cui ha lavorato alla Olivetti, ricorda la creazione del primo calcolatore elettronico italiano (30 luglio D.E.O. ex macchina).

Ancora una volta, secondo una usanza introdotta in tempi recenti, ad aprire il festival il 6 luglio sarà un’anteprima con uno spettacolo di tipo teatral-musicale, del quale sarà protagonista la Banda Osiris con Banda 4.0, lo show con cui festeggia i 40 anni di attività artistica. E infine l’appuntamento nelle grotte di Borgio, a cavallo del Ferragosto (12, 13, 14 e 16 agosto) con il Paradiso, che conclude il progetto dantesco di un viaggio, cominciato con Inferno e proseguito con Purgatorio, nelle tre cantiche della Divina Commedia. A realizzarlo sarà la compagnia “Uno sguardo dal palcoscenico”, guest star Miriam Mesturino, Manuel Signorelli e Davide Diamanti, per la regia di Silvio Eiraldi.

C.S.

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