AL VIA LA MOSTRA”ARTEJEANS”: GENOVA SI SCOPRE CAPITALE INTERNAZIONALE DEL TESSUTO BLU

Di il 1 Settembre 2021

Dal 2 al 6 settembre il capoluogo ligure ospita un’insolita collezione di arte contemporanea con opere di grandi artisti internazionali. Ecco il percorso completo della mostra

GENOVA – Un progetto internazionale reso possibile grazie alla generosità degli artisti i quali, su invito dell’Associazione Artejeans, hanno donato le loro opere ai Musei Civici di Genova per creare un’insolita e straordinaria collezione di arte contemporanea, basata proprio sul telo che prende il nome da Genova. Il jeans, presente nella Superba sin dal Medioevo, ha accompagnato la storia della città che l’ha utilizzato per gli abiti da lavoro, come tela per dipingere opere d’arte e che oggi lo celebra come orgoglio tutto genovese.

Nasce così ArteJeans, (qui il programma completo https://www.goamagazine.it/decolla-la-piattaforma-digitale-di-genova-jeans-ecco-il-programma-completo/), una grande mostra collettiva che, dal 2 al 30 settembre, esporrà al Metelino le opere di Simone Berti, Alberto Biasi, Tomaso Binga, Henrick Blomqvist, Enzo Cacciola, Pierluigi Calignano, Letizia Cariello, Roberto Coda Zabetta, Maurizio Donzelli, Ulrich Egger, Ettore Favini, Giovanni Gaggia, Goldshmied&Chiari, Riccardo Guarneri, Emilio Isgrò, Ugo La Pietra, Marco Lodola E Giovanna Fra, Claudia Losi, Carolina Mazzolari, Ugo Nespolo, Giovanni Ozzola, Valentina Palazzari, Gioni David Parra, Francesca Pasquali, Gabriele Picco, Pino Pinelli, Fabrizio Plessi, Gianni Politi, Laura Renna, Marta Spagnoli, Vedovamazzei-Serena Vestrucci, Cesare Viel, Gianfranco Zappettini.

Alla scopera dei luoghi del jeans

Il percorso tra le location di GenovaJeans parte dalla Biblioteca Universitaria di Genova in via Balbi 40, che è la sede dell’infopoint, delle conferenze, della biglietteria e del merchandising. Inoltre, questo spazio, è dedicato a una mostra ideata da Monica Bruzzone, Cristiano Palozzi e Davide Pantile con il supporto scientifico di Marzia Cataldi e Clelia Firpo.

Scendendo verso il centro storico, arriviamo in via Pré, destinata a diventare la Carnaby Street di Genova. «Qua troveremo vetrine con la visione futura di Diesel e vetrine con showroom di produttori locali che hanno chiesto di partecipare. L’Idea è che questa diventi la nostra Carnaby Street» dichiara Manuela Arata.

Attraversata la via del jeans, si raggiunge il Mercato Comunale di piazza dello Statuto, dove è allestita l’esposizione targata Candiani, uno dei principali partner della manifestazione. Con essa si vogliono mettere in risalto le conseguenze delle proprie scelte d’acquisto sull’ambiente e sul sociale. Lo sfruttamento di mano d’opera, gli elevati consumi d’acqua, la maniccia  delle microplastiche negli oceani, il consumo sfrenato dell’industria del fast fashion, Candiani vuole mostrare una tecnologia all’avanguardia in grado di fornire una soluzione sostenibile a tutte queste problematiche, per poter scegliere un paio di jeans eticamente moderno.

«Sono grata a questi artisti, nomi importanti nel panorama italiano, per aver liberamente donato le loro opere: uno sforzo collettivo che darà vita a un progetto continuativo all’estero, con gli artisti protagonisti, come nostra bandiera. È nata qui l’Arte Povera, un movimento tra i più apprezzati oggi a livello mondiale, è nato qui uno dei più grandi critici d’arte, Germano Celant e, grazie all’associazione Artejeans, nascerà qui un grande movimento artistico dedicato al jeans. Noi crediamo e investiamo nell’arte contemporanea. È nelle nostre corde guardare al futuro e pensarlo» dichiara l’assessore alle Politiche culturali Barbara Grosso, che ha incaricato Francesca Centurione Scotto Boschieri, ambasciatrice di Genova nel mondo e referente di progetti culturali internazionali, di dare corso all’idea, proposta dalla stessa Boschieri nel 2019, di utilizzare il jeans come comune denominatore per creare un nucleo di opere di arte contemporanee da donare a Genova.

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Il direttore responsabile di GOA Magazine è Tomaso Torre. La redazione è composta da Claudio Cabona, Giovanna Ghiglione e Giulio Oglietti. Le foto sono a cura di Emilio Scappini. Il progetto grafico è affidato a Matteo Palmieri e a Massimiliano Bozzano. La produzione e il coordinamento sono a cura di Manuela Biagini

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