Sarzana candidata Capitale della Cultura 2028: al Museo Diocesano il “Bambin Gesù delle mani” di Pinturicchio

Di il 10 Dicembre 2025

SARZANA (SP) – Sarzana guarda al futuro puntando sulla cultura come strumento di connessione, crescita e rigenerazione. La candidatura a Capitale italiana della Cultura 2028 trova concreta espressione anche in ambito espositivo: fino all’11 gennaio 2026 il Museo Diocesano di Sarzana ospita “Il Bambin Gesù delle mani” di Pinturicchio, straordinario prestito che lega idealmente la città alla grande storia artistica del Rinascimento.

La candidatura di Sarzana nasce da una consapevolezza profonda della propria identità storica e territoriale. Città di frontiera e di connessione, Sarzana è da sempre crocevia tra la Val di Magra, la Val di Vara, il Golfo dei Poeti e le grandi direttrici culturali che uniscono Liguria, Toscana ed Emilia. Un carattere che oggi si traduce in un progetto culturale ampio e partecipato, capace di coinvolgere oltre ottanta istituzioni, cinque università, venticinque comuni e più di duecento realtà associative.

Come sottolinea Umberto Croppi, direttore della candidatura, Sarzana ha scelto di partire dall’analisi delle proprie fragilità prima ancora che dai punti di forza, immaginando la cultura come risposta alle sfide urbane, sociali e ambientali. Non una metropoli né un borgo svuotato, ma un modello intermedio e replicabile, una “città tessitrice” capace di connettere persone, spazi, saperi e comunità.

In questo orizzonte si inserisce l’arrivo a Sarzana del Bambin Gesù delle mani di Bernardino di Betto, detto Pinturicchio, piccolo ma preziosissimo affresco proveniente dalla Fondazione Guglielmo Giordano di Perugia. L’opera, staccata dalle pareti di Palazzo Vaticano e a lungo scomparsa, faceva parte del vasto progetto decorativo voluto da papa Alessandro VI Borgia negli ultimi anni del Quattrocento e realizzato nell’ala del palazzo edificata da Niccolò V, pontefice umanista originario proprio di Sarzana.

Il prestito dell’opera traccia idealmente una nuova Via Francigena culturale, che collega la Roma del Rinascimento a Sarzana sotto il segno dell’arte, della spiritualità e della memoria condivisa. Un gesto che incarna pienamente il senso della candidatura: fare della cultura un ponte tra passato e futuro, tra patrimonio e visione, tra territori e comunità.

Sarzana si candida così a Capitale italiana della Cultura 2028 non solo per raccontare ciò che è stata, ma per proporre un modello di città capace di connettere, accogliere e generare valore attraverso la cultura come fermento di vita civile.

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