Un grande maestro della fotografia del Novecento al Ducale

Di il 13 Dicembre 2017

GENOVA – Dal 24 febbraio al 16 giugno 2018 al Palazzo Ducale sarà in mostra una grande retrospettiva, curata da Denis Curti, su André Kertész, uno dei più grandi fotografi del XX secolo.

 

Oltre 180 fotografie ripercorrono, suddivise in tre sezioni, l’intero percorso artistico del maestro ungherese, che in più di cinquant’anni di carriera ha sempre utilizzato la fotografia come se fosse un suo diario visivo atto a rivelare la poesia dietro le semplici e anonime cose quotidiane, catturate attraverso prospettive uniche e rivoluzionarie.

 

Nonostante la strada sia stata il soggetto principale delle sue fotografie, non era interessato alla cronaca o agli eventi mondani, quanto alla possibilità di mostrare la felicità silenziosa dell’intimità quotidiana. Kertész ha mantenuto una linea poetica distante tanto dallo sperimentalismo di Man Ray, quanto dall’impegno sociale e politico. «La mia fotografia è veramente un diario intimo – ha spiegato – è uno strumento, per dare un’espressione alla mia vita, per descrivere la mia vita, come i poeti o gli scrittori descrivono le esperienze che hanno vissuto».

 

Ci lascia immagini che prediligono gli attimi, le emozioni passeggere. Foto che vivono nel ricordo e che evocano ricordi. Il profilo dei comignoli sullo sfondo del cielo. Il gioco di doppi creato dall’ombra di una forchetta in un piatto. Tutto con una capacità modernissima di reinventare il reale.

 

Nel 1984 (un anno prima di morire), per preservare l’intero lavoro della sua vita, dona tutta la sua collezione di negativi e di documenti al Ministero della Cultura francese.

 

La mostra è organizzata dal Jeu de Paume di Parigi, in collaborazione con la Mediathèque de l’Architecture et du Patrimoine, Ministère de la Culture et de la Communication – France, con diChroma photography e con la partecipazione di Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura.

 

(C.S.)

Su Redazione

Il direttore responsabile di GOA Magazine è Tomaso Torre. La redazione è composta da Claudio Cabona, Giovanna Ghiglione e Giulio Oglietti. Le foto sono a cura di Emilio Scappini. Il progetto grafico è affidato a Matteo Palmieri e a Massimiliano Bozzano. La produzione e il coordinamento sono a cura di Manuela Biagini

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