Ultimi giorni di “Orfeo Rave” alla Fiera di Genova

Di il 21 Giugno 2017

 

 

 

Ultimi giorni di programmazione per “Orfeo Rave”, lo spettacolo prodotto dal Teatro della Tosse in scena fino a domenica 25 giugno alla Padiglione B della Fiera del mare.

 

 

Lo spettacolo, in scena ogni sera alle 21, firmato da Emanuele Conte con coreografie di Michela Lucenti, sta entusiasmando il pubblico genovese con la sua contagiosa energia, distribuita su tutti gli 11.000 metri quadrati di superficie. Un evento importante per la città di Genova, che si riappropria di uno spazio urbano importante. La storia di Orfeo è una storia di morte e di amore perché gli uomini temono questi sentimenti in egual misura, forse perché entrambi impossibili da controllare. Il mito di Orfeo racconta un cambiamento e una sfida. Euridice è prigioniera nell’Ade. Orfeo si avventura nell’Oltretomba per salvarla. Ma dopo aver superato vittorioso le sfide degl’Inferi, l’innamorato soccombe all’ultima prova, quella apparentemente più semplice: voltandosi a guardarla, Orfeo perde l’amata Euridice per sempre. Perché Orfeo si volta? La grandezza del mito sta nella complessità della risposta. Da Cocteau a Pavese, in tanti hanno cercato una risposta.

 

“Il nostro Orfeo è un uomo. Gli uomini hanno paura tanto dell’amore quanto della morte, perché in entrambi i casi temono di perdere se stessi. Da qui la domanda che muove il nostro spettacolo: e se Orfeo non fosse sceso nell’Ade per riportare in vita Euridice, ma per ritrovare una parte di sé che non esisteva più? Forse Orfeo cercava il suo stesso dolore: quando lo ha trovato, non ha potuto fare altro che voltarsi, per lasciarlo andare, gettandosi alle spalle quella parte di sé che era morta insieme a Euridice. Ed è per questo che le baccanti mettono in atto la loro terribile vendetta. Il rave prende forma. Orfeo sarà fatto a pezzi per aver rivelato la propria verità, per aver scelto di rinunciare all’illusione dell’amore romantico, per essersi negato al sentimentalismo”.

 

Nel rito officiato dalle baccanti, la potenza della musica e la forza delle immagini restituiscono al presente l’archetipo e lo trasformano in emozione e il pubblico, accolto dalla Morte, diviene l’elemento vivente di una scrittura complessa. Emanuele Conte e Michela Lucenti creano un Orfeo che spazia dalla prosa, alla musica elettronica, dalla danza all’arte visiva, pensato appositamente per l’ambiente che lo ospita. Nei nove quadri di cui si compone lo spettacolo il movimento, la musica e le video proiezioni creano l’ambiente nel quale agiscono attori e danzatori. Il pubblico attraverserà gli 11.000 metri quadrati del primo piano del padiglione Jean Nouvel, tra piani inclinati sospesi a mezz’aria, pareti di plastica, cancellate di ferro, ponteggi, panche di legno e lettini da obitorio, in un allestimento scenico, firmato da Emanuele Conte, che trasforma lo spazio, senza stravolgerne la natura. Le coreografie di Michela Lucenti prendono vita in questo ambiente amalgamandosi con il pubblico, le scene e il vuoto in una serie di danze che mischiano generi e stili diversi: break, contemporaneo e classico.

 

Parcheggio davanti al Padiglione B gratuito. Info: www.teatrodellatosse.it

 

 

Su Redazione

Il direttore responsabile di GOA Magazine è Tomaso Torre. La redazione è composta da Claudio Cabona, Giovanna Ghiglione e Giulio Oglietti. Le foto sono a cura di Emilio Scappini. Il progetto grafico è affidato a Matteo Palmieri e a Massimiliano Bozzano. La produzione e il coordinamento sono a cura di Manuela Biagini

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