L’Acquario di Genova accoglie le tartarughe della Tunisia sequestrate in porto

Di il 22 Giugno 2017

Sono stati temporaneamente affidati all’Acquario di Genova i 10 esemplari di tartaruga acquatica provenienti dalla Tunisia, sequestrati in porto insieme ad altre 26 testuggini nelle scorse settimane dai Finanzieri del Comando Provinciale di Genova della Guardia di Finanza, nell’ambito dell’attività di controllo sui passeggeri provenienti dal Nord Africa.

 

Un esemplare sequestrato

 

Gli esemplari, di cui alcuni appartenenti a specie inserite nella convenzione CITES – Convenzione internazionale di Washington
che regolamenta il commercio delle specie animali e vegetali – erano stati trasportati senza la documentazione prevista dalla legge e in condizioni di maltrattamento, motivi per cui le autorità hanno proceduto al sequestro.

 

 

Dopo una breve permanenza nei locali del servizio CITES dell’Arma dei Carabinieri a Rapallo, le tartarughe acquatiche sono state
affidate in via temporanea all’Acquario di Genova mentre quelle di terra sono ospiti di un centro ENPA della provincia di Genova, in attesa di essere restituite alle autorità Tunisine, con cui sono stati già intrapresi i primi contatti.

 

Il sequestro delle tartarughe è stato effettuato in collaborazione con i funzionari della locale Agenzia delle Dogane di Genova 1 e con il supporto tecnico del servizio CITES dell’Arma dei Carabinieri, competente per l’attività in materia svolta al di fuori degli spazi doganali.

 

La vasca curatoriale dove sono state accolte le tartarughe

Lo staff dell’Acquario ha accolto gli esemplari, li ha sottoposti a controlli veterinari e li ha inseriti in una vasca curatoriale dedicata e completamente isolata dal contatto con altri animali, non visibile al pubblico.

 

L’accoglienza degli esemplari rientra in una più ampia collaborazione che vede da sempre l’Acquario di Genova a supporto delle Autorità nel soccorso, recupero e affidamento di animali protetti e non, e costituisce un’ulteriore occasione per sensibilizzare al problema del commercio illegale di animali di specie protette e non, che costituisce ancora oggi un traffico di dimensioni importanti.

La lotta al commercio illegale di animali esotici, e non solo, può essere svolta non solo dalle autorità competenti, ma anche da ogni singolo cittadino informandosi preventivamente sulle caratteristiche ed esigenze della specie che si intende acquistare, la legale provenienza e tracciabilità, e la disponibilità della corretta documentazione necessaria. In questo modo non solo si contrasta il commercio illegale, ma si evitano procedimenti penali nel caso di detenzione di animali protetti privi di documentazione.

 

 

(C.S.)

Su Redazione

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