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VILLA DURAZZO BOMBRINI OSPITA LE LIVE PERFORMANCE DI “SEI GRADI”: ECCO IL PROGRAMMA DELLE QUATTRO SERATE
La nuova edizione della rassegna tratta dall’omonima trasmissione di Radio3 Rai arriva a Genova dal 19 al 22 settembre alle ore 21. Tra gli ospiti a Cornigliano Rita Marcotulli, Cristiano Califano tra musica dal vivo e narrazioni.
GENOVA – “Sei gradi” approda a Villa Durazzo Bombrini per la sua nuova edizione in programma dal 19 al 22 settembre. Il format di live performance si ispira all’omonima trasmissione “cult” di Radio3 Rai e combina musiche e musicisti lontani nel tempo a concerti dal vivo e narrazione. Gli ospiti delle quattro serate ideate da Fondazione Entroterre sono i pianisti Danilo Rea, Enrico Pieranunzi e Rita Marcotulli e il chitarrista Cristiano Califano che accompagna Peppe Servillo, cantante e attore.
Il progetto Sei Gradi ha un respiro nazionale, è, infatti, in corso in questi giorni anche in due località di Roma Capitale. A Genova il format è realizzato Il progetto è realizzato con il contributo del MIC Ministero della Cultura – Direzione Generale Spettacolo e del Comune di Genova, in collaborazione con il Louisiana Jazz Club. Partner Villa Durazzo Bombrini
Il progetto nasce dalla convinzione che la musica in contesti specifici può essere un potente strumento di conoscenza del proprio territorio. Artisti di rilievo nazionale e internazionale, noti per la loro sensibilità e capacità di sperimentazione musicale, sono chiamati a tradurre in un repertorio musicale, rappresentativo delle diverse esperienze, le suggestioniculturali, raccolte in una fase preliminare dal pubblico del Louisiana Jazz Club. Durante gli eventi dal vivo, Luca Damiani esplora assieme a loro le connessioni musicali tra i brani eseguiti e i temi dell’identità territoriale emerse. La sua conduzione vuole arricchire l’esperienza del pubblico, tessendo un filo narrativo che unisce le diverse performance in un racconto sorprendente e coinvolgente.
“Nel 1929 lo scrittore ungherese Frigyes Karinthy ha immaginato una teoria secondo la quale è possibile unire chiunque con chiunque altro su questo pianeta attraverso una catena al massimo di sei conoscenze” spiega Luca Damiani, che è anche Direttore artistico di Entroterre Festival. “Sei Gradi è diventato uno spettacolo teatrale del 1990, un film, 6 gradi di separazione di Fred Schepisi nel 1993 e, più di recente, un programma di Radio3 Rai in cui attraverso una serie di legami e di punti in comune si fanno dialogare musiche e musicisti lontani nel tempo, nello spazio e nei generi. Ora è al centro di un format di live performance ideato da Fondazione Entroterre: una dimensione particolarmente stimolante entro cui condurre la mia ricerca che è prima di tutto, per il pubblico come per me, una scoperta”.
Giovedì 19 si parte con l‘eclettismo di Enrico Pieranunzi, la cui musica è stata descritta come capace di dare “voce al desiderio di superamento del confine interpretativo” in cui egli “si prende la libertà di interpretare se stesso”. Classe, eleganza, immaginazione sono gli ingredienti di un’esperienza sonora che riesce a catturare appassionati e non di ogni genere musicale. Un mondo musicale intenso e personalissimo quello di Pieranunzi, musicista tra i più versatili della scena musicale europea, nella cui particolarissima avventura sonora blues, barocco, jazz, classica e molto altro convivono fin dall’inizio uno a fianco all’altra.
Si prosegue venerdì 20 con il cantante e attore Peppe Servillo e il chitarrista Cristiano Califano. Nel sodalizio nato nel 2019, a sua volta scaturito da un breve contatto avvenuto ben dieci anni prima, i due artisti hanno esplorato sonorità e tematiche vicine al loro vissuto e alla loro terra, in produzioni come Il resto della settimana, Napulitanata e Marcovaldo ovvero Le stagioni in città.
Sabato 21 è la volta della compositrice e pianista Rita Marcotulli, le cui note raccontano storie, si lasciano ispirare dalla vita di tutti i giorni, dalla natura, dalle esperienze, dalla musica dei diversi colori del mondo. Un viaggio immaginario in cui composizioni originali, omaggi al cinema e ad autori popolari come Modugno e Pino Daniele si mischiano a improvvisazioni suggerite dalle emozioni del momento.
È Danilo Rea, uno dei pianisti jazz italiani più apprezzati al mondo, che domenica 22 conclude la rassegna musicale. Il pianista romano trova in un incontro così pensato il momento ideale per dare forma al proprio universo espressivo e al suo talento naturale per l’improvvisazione: le idee che convergono nelle performance sono delle più varie, dai capisaldi del jazz, passando per le canzoni italiane, fino alle arie d’opera.
Così, con il suo talento capace di spaziare su qualunque repertorio, la sua sensibilità musicale, il suo estro gentile e la sua forza creativa, Danilo plasma la melodia schiudendo le porte a infinite possibilità che si aprono agli ascoltatori.
Uno show dinamico in cui l’improvvisazione è protagonista, proiettando gli spettatori in un mondo le cui strade sono ancora tutte da scoprire. “Io- precisa l’artista romano- “ improvviso sempre durante i concerti, odio avere una scaletta”, Nulla è già deciso: per me un concerto è come un salto in un mondo che ti si apre strada facendo. È un po’ come raccontare una storia, cercando di costruirla parola dopo parola, e trovando spunti per reinventarla ancora, sempre viaggiando melodicamente sul filo dei ricordi comuni”.
Fondazione Entroterre è un ente del terzo settore che crede nella sostenibilità sociale, ambientale ed economica. Incubatore di progetti e realtà culturali, realizza eventi e spettacoli che hanno come obiettivo lo sviluppo dei singoli territori attraverso la forza della cultura, utilizzando un approccio concreto e partecipativo. Ascoltare le comunità, capirne le esigenze, studiarne le possibilità di sviluppo: da qui Fondazione Entroterre parte per elaborare progetti che valorizzino il loro potenziale culturale e sociale. Il modello Entroterre favorisce lo sviluppo di reti e circoli virtuosi: creando connessioni, mettendo in contatto le persone, pubblico e privato, aziende, associazioni e istituzioni, avvicinando mondi diversi. In questo modo il festival, il concerto, l’evento èil risultato finale di un processo che crea rigenerazione sociale, inclusione, partecipazione. E la cultura diventa un valore per tutti.
Info:
Ingresso gratuito:
info@entroterre.orgInfo: https://www.entroterre.org
C.S.
Su Redazione
Il direttore responsabile di GOA Magazine è Tomaso Torre. La redazione è composta da Alessia Spinola. Il progetto grafico è affidato a Matteo Palmieri e a Massimiliano Bozzano. La produzione e il coordinamento sono a cura di Manuela BiaginiUltime Notizie
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