Satura inaugura “Beyond vision”, la mostra personale del duo IM&DA che va oltre l’immagine

Di il 9 Novembre 2023

GENOVA – Satura inaugura sabato 11 novembre alle ore 17, nelle suggestive sale di Palazzo Stella a Genova, la mostra personale “Beyond vision” del duo artistico IM&DA, a cura di Flavia Motolese. La mostra resterà aperta fino al 25 novembre 2023 con orario dal martedì al venerdì 9:30–13:00/15:00–19:00, il sabato 15:00–19:00.

Guardare oltre l’immagine immediata che si offre allo sguardo, scoprire la poesia di una lastra radiografica, percepire l’analogia diretta tra il corpo umano e una costruzione architettonica, sono questi gli elementi alla base della ricerca artistica del duo IM&DA, nome d’arte di Daniela Anna D’Errigo e Ilaria Maria Ribeca.

Il tema dell’analogia, in particolare, è un filo conduttore efficace per comprendere il lavoro di IM&DA, le cui opere si pongono come dispositivi concettuali volti a stimolare l’immaginazione su molteplici piani di lettura. Il pensiero analogico procede per somiglianze, sottolineando però le differenze e creando, in questo gioco dialettico, un’area semantica di comprensione al tempo stesso libera e profonda. Dice, ma rimanda sempre ad altro fuori di sé, creando uno spazio abitabile dall’immaginazione di ognuno, un universo inedito, potenzialmente senza limiti, fatto di nuove intuizioni e suggestioni.
Guardando una radiografia non si pensa mai alla straordinaria opportunità che si ha in quel momento, cioè avere una visuale privilegiata “dentro” una persona, e quindi sulla meraviglia che è racchiusa nel corpo umano e, per estensione, nell’interiorità.

L’uso dei raggi X per queste artiste ha un’intenzionalità semantica, oltre che compositiva: il loro lavoro cerca di trascendere il visibile in un mondo dominato dalla superficialità dell’immagine. In questo modo, tutte le connotazioni che associamo all’apparenza vengono dissipate. IM&DA aspirano a cercare ciò che sta al di là, nell’essenza di ciò che ci rende uguali, mostrando aspetti della realtà che normalmente ci sfuggono. Laddove le opere potrebbero sottolineare la vulnerabilità dell’essere umano, invitano, nella loro stratificata concezione poetica e filosofica, a riflettere sulle potenzialità evocative dell’arte e del corpo.

Dietro all’immagine radiografica, e viceversa, sta la fotografia di un luogo, in un rapporto speculare che governa le composizioni. IM&DA portano avanti un’analisi della sua struttura anatomica, esplorando la correlazione tra la componente umana e il contesto urbano che la circonda.
L’intento delle artiste è quello di fornire una prospettiva amplificata del dato scientifico, creando un immaginario in cui la rappresentazione anatomica del corpo vada a sovrapporsi con una narrazione visiva, lasciando all’osservatore il compito di scoprire non solo la bellezza interiore, ma la sua capacità di aprire inattese prospettive spaziali e mentali. L’immagine così composta perde il suo senso diagnostico e, per via dell’ineludibile esigenza di leggere e interpretare, si traduce in un altro codice: assume la vitalità di qualcosa che suscita emozioni libere dalla logica, in grado di trasportarci altrove, assumendo significati, riconoscibili da tutti ma diversi per ciascuno.

CS.

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