RISEWISE: il progetto unige dedicato al lavoro per le donne disabili

Di il 2 Settembre 2016

GENOVA- Può una donna disabile essere indipendente e avere le stesse possibilità di un uomo? A questo il progetto scientifico RISEWISE vuol rispondere, cercando soluzioni positive a interrogativi ancora aperti. Si tratta di un progetto dell’Università di Genova della durata quadriennale. Curatrice scientifica la Dott.ssa Cinzia Leone, Project Manager dell’Ateneo.

Risewise è un progetto unico mai sperimentato prima e finanziato con fondi europei in ambito Horizon 2020 (circa 2 milioni di euro). Si tratta di una sfida alla società contemporanea allo scopo di cambiare le pratiche di inclusione sociale e rendere disponibile anche a donne con disabilità una “vita normale”, fatta di lavoro, istruzione e famiglia. Perché tra i tanti fattori che rendono difficile l’integrazione, la disabilità è quello trasversale più radicato e persistente.

Dal momento che gli studi organici in ambito medico, sociale e antropologico sull’handicap sono relativamente recenti e non fanno distinzione precisa di genere, uno degli scopi fondamentali del progetto è anche quello di sviluppare nuove competenze in grado di migliorare l’integrazione sociale e in generale la vita delle donne con disabilità, secondo una prospettiva di genere che promuova un pieno godimento dei diritti e dell’uguaglianza di ogni persona nel rispetto della differenza.

Secondo infatti il “modello sociale” introdotto da Paul Hunt, fondatore dello studio critico sulla disabilità, i vecchi stereotipi dei portatori di handicap  visti come dipendenti, passivi, inferiori e malati, vanno superati, insieme agli standard errati in base ai quali la società decide chi è abile e chi no. I disabili quindi devono diventare protagonisti attivi delle scelte che li riguardano e della vita sociale. Non è infatti il modello medico quello che deve essere adottato, ma è il valore sociale di ogni persona a dover essere preso in considerazione. In Italia i disabili sono tra i 3 e i 4 milioni (a seconda dei dati Istat o Censis – 2015), rappresentando una percentuale fra il 5% e il 6,7% della popolazione italiana, il numero sulle donne disabili in Italia risale al 2008, quando erano stimate essere circa 1.700.000.

Partendo da questi presupposti, il progetto scientifico RISEWISE affronta ogni aspetto della disabilità attraverso un approccio olistico interdisciplinare: sociologia, psicologia e politica, con riferimento al quadro normativo esistente e al sostegno delle attuali tecnologie assistive, sono gli ambiti coinvolti. L’obiettivo  è anche quello di influenzare la politica pubblica verso le donne e le donne con disabilità. Questa proposta di progetto è stato sviluppato con riferimento allo studio sostenuto dal programma comunitario Horizon 2020 (2007-2013), in cui l’Europa ha individuato e specificato ciò che è ancora “da fare per permettere alle donne con disabilità di godere dei loro diritti e libertà fondamentali.

Il Kick-off Meeting del progetto si terrà il 22 e 23 settembre p.v. a Roma all’European Space in Via IV Novembre 149. Insieme ai rappresentanti dell’Università di Genova, dott. Ssa Cinzia Leone e i Proff. Gianni Vercelli e Cristina Candito, parteciperanno i Coordinatori delle Università e delle società coinvolte di Brescia oltre che di Spagna, Portogallo, Svezia e Turchia.

Collaborano al progetti molti specialisti sulle questioni di genere, a partire da aspetti legati al diritto e ai diritti umani (UNED, UNIBS), passando per la ricerca di genere (UNIGE, UCM), gli studi relativi al genere (UNIBS, METU) per cercare una soluzione positiva da adottare per le donne con o senza disabilità, la fine del loro inserimento e della loro partecipazione attiva alla vita sociale (grazie agli altri partner accademici, ONG e PMI) .

L’Università di Genova ha esperienza nella gestione di progetti innovativi, ed è ben nota per la sua ricerca sociologica con elevata specializzazione in studi di ricerca sul genere e la disabilità. UNIGE coordinerà, gestirà il progetto e si occuperà degli aspetti di innovazione, insieme alla ricerca.

C.S

 

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