Mario Incudine ed Antonio Vista ad Albisola e Pieve con “Anime Migranti”

Di il 23 Luglio 2018

 

ALBISOLA (SV) – Sul mare, al tramonto: Mario Incudine e Antonio Vasta percorrono la Liguria da Ponente a Levante con uno spettacolo concerto ospitato da Teatro Pubblico Ligure, “Anime migranti“. I due artisti siciliani, ormai seguiti da un pubblico affezionato, portano il loro spettacolo concerto lunedì 23 luglio (ore 21) ad Albisola Superiore, dove aprono la rassegna “In movimento. Voci e suoni da un racconto mediterraneo”; martedì 24 luglio, invece, sono in scena allo Scalo Torre di Pieve Ligure, dove chiudono l’XI edizione dello “Scali a mare Pieve Ligure Art Festival”. Entrambe le rassegne sono ideate e dirette da Teatro Pubblico Ligure, con la direzione artistica di Sergio Maifredi nell’ambito di STAR – Sistema Teatri Antichi Romani.

 

Ad Albissola questo avviene con il sostegno di Città di Albisola Superiore – Assessorato Cultura Turismo Sport, MiBACT – Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Regione Liguria – Assessorato alla Cultura. Il Festival di Pieve, è organizzato da TPL con il sostegno del Comune di Pieve Ligure, della Regione Liguria – Assessorato alla Cultura, con la collaborazione della Pro Loco di Pieve Ligure. In caso di pioggia lo spettacolo di martedì andrà comunque in scena al Teatro Massone di Pieve Alta.

 

Mario Incudine è seguito anche dai fan di Biagio Antonacci, con cui collabora abitualmente e con cui ha inciso il fortunato brano “Mio fratello”.

 

«”Anime Migranti” è una riflessione in musica e parole per non dimenticare da dove veniamo – spiega Incudine –: dalla Sicilia si alza un canto a più voci per raccontare il nostro tempo, un tempo in cui le nostre coste sono teatro di tragedie, di gommoni che non riescono a toccare riva e di mari divenuti ormai cimitero di molti, troppi, disperati. Per questo motivo ho voluto condividere questo progetto con tanti amici, grandi artisti, attori, cantanti, musicisti, perché sia un unico abbraccio, un’unica voce, un’unica bandiera per la pace e l’amore tra i popoli. C’era una Sicilia che ha visto partire, c’è una Sicilia che vede arrivare. Questa è la Sicilia che si è messa a cantare». La migrazione, secondo Incudine, è uno specchio nel quale si riflette la Storia, una tela di occhi che si scambiano sguardi disperati da Palermo a Tunisi, da New York a Baghdad.

 

“Mario trasmette, reinventa e ricrea. Il cunto nella sua bocca e nei suoi segni espressivi ti fa saltare sulla sedia, ti fa partecipe di vicende secolari, ti diverte ti destabilizza, perché Mario nel suo essere hic et nunc è antico e contemporaneo, giovane e vecchio, con lui siamo nel passato, nel presente e nel futuro, ma non solo noi, lo è l’eredità di cui siamo collettivamente ed individualmente responsabili.”  [Moni Ovadia].

 


 

Per maggiori informazioni:

010 3462247

www.teatropubblicoligure.it.

 

c.s.

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